lunedì 31 ottobre 2011

UN genere, non IL genere

...ma uno dei migliori. O meglio, uno di quelli di cui mi piacerebbe scrivere.

Il Fantasy

Wiki, al solito, la spiega a modo suo.
E non la spiega nemmeno tanto male, ma manca una cosa a mio avviso.
Manca la profondità, l'impegno ed il coinvolgimento che scaturiscono leggendo /scrivendo fantasy.
A mio avviso non basta metterci un' elfa popputa in abiti discinti. E' necessario saper ricreare tutto quello che c'è dietro, ed è quello che mi manca.
Il tempo, la capacità, l'immaginazione... o forse la follia mentale necessarie per arrivarci.

Parliamo di mostri sacri.
Parliamo di Tolkien, parliamo di Martin....

OK, la lista è povera, ma non è proprio il mio genere "storicamente" preferito.... parlassimo di Fantascienza la lista sarebbe decisamente più lunga. quasi 20 anni di abbonamento ad Urania hanno lasciato il segno, ma non è questo il post un cui tratterò dell'argomento.

Però questi ho in mente, e questi sono mostri.
Per ambientazione, per atmosfera, per profondità e cura dei personaggi.

Nel genere fantasy (più che in tutti gli altri) la differenza la fa la presenza della magia.
L'Esistenza della magia.
La possibilità della magia.

E la magia apre, letteralmente, ad interi universi di possibilità inesplorate che posso esserlo. A piacere / possibilità dell'autore.

E qui mi va di parlare del mio secondo progetto.. un progetto assolutamente senza titolo (che un titolo provvisorio ce l'ha, ma fa schifo addirittura a me) e che tratta di un universo fantasy... ma essendo io come sono, non è una cosa proprio tanto standard per essere un fantasy. Chiamiamolo Project F.

Wiki lo dice già nella prima frase: nel fantasy c'è la magia e quindi le cose non vanno spiegate scientificamente.
Ed io mi sono chiesto, ma è proprio necessario non spiegare scientificamente?
Ed allora ho inventato un genere di magia basata sulle leggi della fisica.

Funzionerà?

La trama per un romanzo ce l'ho già tutta (la scaletta.. per intenderci.. ne abbiamo già parlato), ma il tutto reggerà?

Io di fisica, a scuola, avevo voti PESSIMI!

Mi toccherà improvvisare... come al solito.

domenica 30 ottobre 2011

Nascondino 2.0

Cercavo di spiegarlo a mio figlio.
3 anni, col livello di attenzione di un criceto fatto di roba strana e con una settimana chiuso in casa causa tossona brutta sulle spalle che lo rende più inquieto del solito.

Le regole


Wiki al solito ha da dire la sua, ma già solo parlandone con la bionda è venuto fuori una discrepanza nella procedura di acquisizione della cattura del nascosto.

Da me funzionava così.
Ti cerco, ti trovo, poi DEVO annunciare la tua trovata alla tana... e se nel frattempo tu, scovato, riesci ad arrivarci prima di me sei comunque salvo.
Nei pomeriggi estivi dedicati a questa attività per noi voleva dire, una volta scoperti, aggredire coltello in bocca e spallate feroci.

Da lei invece una volta trovato eri trovato.
Tutto molto più soft direi.

La nostra era una versione SteamPunk/Wrestling/Survival del medesimo gioco ed era decisamente più divertente ;infatti noi ci abbiamo giocato un sacco, mentre lei, per sua stessa ammissione, non ci giocò mai molto. E ci credo!

Noi finivamo un normale pomeriggio di nascondino pieni di lividi e scorticature!

Volete mettere la soddisfazione!

sabato 29 ottobre 2011

Psycho Shower

Psicotico: Colui che soffre di Psicosi
WIki al solito la spiega molto chiaramente.

Sotto il fondo niente

Sei psicotico?
Sei alla frutta
Sei alla fine della catena alimentare.
Hai abbondantemente grattato via il fondo del barile e stai leccando il fango che ci stava al di sotto convinto sia gelato al gusto puffo.. ma non è gelato al gusto puffo.. ma sopratutto.. non è nemmeno fango.. ma te sei psicotico e ti va bene così.

WIki è chiara a riguardo.Essere psicotici è il peggio del peggio delle alterazioni dell'equilibrio psichico di un individuo.Nel pacchetto c'è tutto: deliri, allucinazioni, assenza di Insight (questa non l'avevo mai sentita)

Sei lo schifo dei malati di mente.

Dopo di te c'è solo gente ultra settantenne convinta di essere , chessò, presidente del consiglio.
E comunque siete impegnati in  un bel testa a testa.


Un attimo.
Dalla regia mi dicono che l'altro non è un malato di mente perchè c'ha i voti degli italiani.

A signò! Na cosa leggera per pranzo!
Dù spaghetti cacio e pepe.
Coda a vaccinara
Fagioli co e (psi) cotiche

venerdì 28 ottobre 2011

Online no, non ce la faccio

Non è un problema di fiducia, ma è che sono vecchio dentro!

Shopping Online


Se sei un internauta con un minimo di Know How non puoi non conoscerli.

Ed io ci vado spesso.

E poi non compro niente.

E' che mi scoccia.
Se pago voglio. SUBITO
E poi m'hanno attaccato la fobia dei codici clonati.
E poi la mia carta di credito funziona online solo quando gli gira.
Ed il mio account PayPal aspetta che gli confermi la carta di credito e non trovo il resoconto e quindi anche volendo proprio non posso più..

Insomma, sono tecnicamente bloccato.

Per problemi tecnici quindi, anche volendo, proprio NON POSSO.

E sapete che vi dico?

Va bene lo stesso!
Una tentazione in meno!
Una fonte di scialacquamento dei miei (pochi) sudati risparmi che se ne va e lascia un vuoto colmato dalla solita pigrizia.

Essì, perché quello che non compro online (anche se magari mi serve) il più delle volte non lo compro nemmeno utilizzando la distribuzione comune!
La pigrizia salva il mio portafogli.

Però, a volta, necessito... e li mi viene in aiuto il mio personal shopper virtuale che, aggratiz, compra lui per me.
Lui sì che è uno che c'ha il problema opposto.
Per lui i pulsanti "Aggiungi al carrello" e "Compra subito" sono pane quotidiano.
Per lui è roba semplice.

Lui c'ha l'avviso per i corrieri attaccato al campanello.
Lui è avanti, ed io resto indietro....

Il giorno che riuscirò a fargli comprare roba illegale (almeno in Italia) ci sarà da divertirsi...

P.S.
Grazie mio personal shopper, se non ci fossi tu.... dovrei farmi una prepagata...

giovedì 27 ottobre 2011

Ero ad un passo

Lo so, me ne sono reso conto, stavo per fare una cavolata, ma mi son fermato in tempo.

Cercando conferme

Ieri sera, in un attimo di folle necessità di conferme letterarie, stavo per mandare la prima metà del manoscritto di KIB ad una casa editrice…

ERRORISSIMO!

Almeno, credo.
Certo, sapere a metà libro se c’è qualcuno realmente interessato alla pubblicazione sarebbe un incentivo mica da poco (e sono in fase di “scazzo”).
E sarebbe dannatamente fantastico.

Ma sarebbe un errore, lo so.

Non si fa.

Solo opere complete.

Però stavo per farlo.

Contattare per proporre una “valutazione dell’opera parziale”….

Ora che ci ripenso, quasi quasi…

mercoledì 26 ottobre 2011

Diritti imprescrittibili...


1
Il diritto di non leggere
2
Il diritto di saltare le pagine
3
Il diritto di non finire il libro
4
Il diritto di rileggere
5
Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6
Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
7
Il diritto di leggere ovunque
8
Il diritto di spizzicare
Il diritto di leggere ad alta voce
10 
Il diritto di tacere

Questo sono "I diritti imprescrittibili del lettore"

Questi sono i miei comandamenti da lettore.
E lo erano ben prima che io ne conoscessi l'ideatore. 


Questo è un altro autore che detesto formalmente.
Troppo dannatamente in gamba e divertente per non suscitare in me invidia (per la sua opera) e vergogna( per la mia).
Troppo dannatamente francese per non suscitare campanilismi intrinsechi nel mio Dna.

Come sa scrive lui è come piacerebbe saper scrivere a me!
Uno di quelli di cui leggerei la lista della spesa se la pubblicasse.

Uno di quelli che ha interrotto una saga fantastica (vedi alla voce "Ciclo di Malaussène") non perché sia morto (unica scusa forse valida) ma perché "esaurita".

Io coi protagonisti di quei libro ho passato alcune delle ore più divertenti , commoventi, surreali della mia vita. Lo decido io quando è esaurito il ciclo!

Sé, magari!

Fra i diritti del lettore non c'è ne uno che gli permette di obbligare uno dei suoi autori preferiti a scrivere di un dato argomento piuttosto che un altro... mentre (se ci fossero) , nei diritti dello scrittore, ci sarebbe sicuramente quello di farlo.

Ecco dunque, di mio pugno, per voi:

I DIRITTI IMPRESCRITTIBILI DELLO SCRITTORE

  1. Il diritto di non scrivere
  2. Il diritto di saltare alle conclusioni
  3. Il diritto di non iniziare un libro
  4. Il diritto di rileggersi ì di continuo
  5. Il diritto di scrivere di qualsiasi cosa
  6. Il diritto al bovarismo
  7. Il diritto di scrivere ovunque
  8. Il diritto di scarabocchiare
  9. Il diritto di leggersi ad alta voce (per dari un tono)
  10. Il diritto di parlare e straparlare

martedì 25 ottobre 2011

Depressione, deliri ed aspettative

Per situazioni strane, scomode, assurde ed antipatiche a livello lavorativo ora come ora, la situazione, non mi piace.


Non mi piace per niente.

Dannatissime aspirazioni

Sono di umore altalenante. Simpatico quando me la sento, quando sono in grado.
Ma quando vado giù... vado giù di brutto.

E se leggete queste righe siete destinati a seguirmi, quindi, se volete/preferite evitare non continuate a leggere.

ATTENZIONE!!! ALTO PERICOLO DI DEPRESSIONE!!!

Visto che, a quanto pare...son qui non per merito , ma per necessità.
Visto che a quanto pare... il mio lavoro non è apprezzato
Visto che a quanto pare... COME svolgo i miei compiti non è apprezzato
Visto che a quanto apre... IO non sono apprezzato...
Almeno dal punto di vista del lavoro vero...

Ho deciso.

Ho deciso di lasciarmi scivolare le cose addosso.
Di dare una definizione a questo mio impiego come "temporaneo e necessario".. per la sopravvivenza.

Come mezzo per raggiungere un fine.

Ed il fine è... scrivere.

Persino ora, mentre scrivo, mi sento meglio.
Sento la tensione e lo stress che se ne vanno.
Penso più chiaramente e pure il raffreddore mi sembra migliorato.

Sono stufo dei soliti problemi di cui farmi continuamente carico.
Sono stufo di dover sempre risolvere i problemi degli altri, mai che nessuno risolva i miei.


Io non sono "Wolf"... io non "risolvo problemi"

In realtà mi piace risolvere i problemi della gente, se posso farlo, ben volentieri.
E' sempre stato l'aspetto del mio lavoro che preferisco.
Problema - Soluzione
Problema - soluzione
Domanda - Risposta
Nasco informatico. E' un processo mentale che mi è congeniale.
E lo applico. TUTTE LE VOLTE che mi viene posta una domanda penso ad  una soluzione e la cerco finchè non ne sono soddisfatto.

Il problema è quando, per limitazione mentale mia, non sono in grado di farlo.
Non mi viene. Non ce la faccio, ed allora, forse per orgoglio, ci giro attorno e faccio cose.
magari poi mi sblocco e risolvo, ma se non ce la faccio... è un casino.

Mi ci vorrebbe un galoppino (uno sveglio) che mi stia accanto durante il lavoro e che, al posto mio, si renda conto di quando sono bloccato in questo modo... così di penserebbe lui a chiedere aiuto... che io non ce la faccio...

In tutto questo sproloquio che centrano le aspettative?

Be, dico solo questo.

Il mio "team" mi dice che la seconda stesura di KIB, ora come ora, è una bomba!
Be, scusatemi se è poco, ma questo mi porta a sognare, ed a essere scontento di ciò che ho.

lunedì 24 ottobre 2011

Stomaco (e pruriti)

Bisogna fare gli schizzinosi? Si può fare gli schizzinosi?
Sesso? E' necessario?

Be, non nella vita, nella letterature, nell'opera... insomma...

Carnalità, questa (s)conosciuta.
Ovvero: "Cosa penserà di me mia madre!"


Domanda: se nei film ci sono sangue e sesso a volontà, ce li dobbiamo pure mettere nelle nostre storie? Nei nostri scritti?

Risposta: "E' una domanda del cavolo. Certo che sì!"

Ho deciso di regolarmi in questo modo (Attenzione! Frase incasinata in arrivo!): paragonando quello che potrei scrivere io alle letture che ho in comune con persone che conosco e con cui sarei mortalmente imbarazzato a parlare di certi argomenti pruriginosi. Nello specifico, mia madre. Nello specifico l'argomento in questione sarebbe il sesso.
Mi sono ripromesso una cosa. Non scriverò mai espressioni o descriverò situazioni che non abbia letto in libri che non ha letto anche lei.

Fortuna vuole che mia madre sia abbonata al club degli editori e che legga tutto quello che gli mandano loro.
In pratica: Posso praticamente scrivere cosa voglio.
Certo, poi trovare il coraggio di farlo veramente. Be, per ora non voglio pensarci.

Sul discorso sanguinolento ecc ecc... se valesse la stessa regole siamo entrambi "tifosi" di un tizio che si chiama Stephen King... la qual cosa rende gran parte dello splatter da me concepibile come obsoleto e superato... anche se credo di cavarmela in quanto a creazione di situazioni "interessanti". (KIB è un pochino tanto splatter spinto, ma non c'e sesso... per ora, e non credo che ce lo metterò)

Sto in una botte di ferro dite? Magari!
Fin'ora non mi è ancora successo e forse lo faccio apposta ad evitare la situazione, ma il solo pensiero di descrivere una scena di sesso... rischio il blocco.
Sarò un pochino represso direte voi.
E c'averete ragione vi dico io!

Ma finché riesco a girarci attorno sono in una botte di ferro!
Un'altra?!

Ora non è che staremo esagerando con tutte queste botti vero?

domenica 23 ottobre 2011

C'è poco da ridere

A 24 anni uno pensa di essere invincibile.

A 24 anni uno non ci crede.

A 34 la prima idea non c'è più.

A 34 ci DEVI credere, ed è atroce.

Una volta seguivo di più il moto mondiale.
Avevo il tempo, non avevo un figlio.
Mi piacevano tutti quelli li.
Ho sempre pensato che fossero dei pazzi, nel senso buono del termine.
Ho sempre sperato (per loro) che fossero invincibili sul serio.

Così non è, così non può essere.

Normalmente le morti "celebri" non mi toccano più delle altre.

Normalmente, ma qui di normale non c'è niente, non più.

Ciao Marco.

Effetto revival

Spippolando in un vecchio BackUp mi son ritrovato a leggere alcuni post da un vecchio blog da me partoriti anni ed anni fa.
Mi son detto: "Enrico! ma perché non riproporre i migliori al tuo amato e fedele pubblico?"

La risposta, ovviamente, è stata: "Perché no!"

Ecco a voi quindi:

Come quella volta che mi è esplosa la stufa in faccia

Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti sono puramente causali e vanno interpretati come "fantasie dell'autore"

E. era ancora un adolescente inerba. Pienamente in età da grandissime stronzate. pienamente conscio del proprio potenziale distruttivo.

Quel giorno però era stato di magra. S'era come trattenuto e non c'erano stati grossi danni. Niente da segnalare insomma.

E dire che le cornucopia delle opportunità era stata prolifica.
Le congiunzioni astrali erano favorevolissime, ed i suoi genitori non erano a casa.
Non c'era nemmeno sua sorella, ma anche se ci fosse stata probabilmente il disastro sarebbe avvenuto comunque.

Era inverno e, fuori, cadeva la neve.
E. si avviava con passo sicuro e dinoccolato verso la stufa.
La cucina era indubbiamente troppo fredda. Molto più fredda del normale.
"Ovvio!" 
Aveva sbottato dopo un cinque minuti abbondanti di macchinosi ed impegnativi ragionamenti.
"La stufa è spenta!" aveva conluso garrulo!

S'era dunque attrezzato per ovviare all'inconveniente.

Come suo padre gli aveva insegnato molto tempo prima sapeva benissimo come accendere la stufa, ma quel giorno era in vena d'esperimenti. Il piccolo chimico (si sarebbe presto però trasformato in un dinamitardo) si mise all'opera.

Invece di fare come si sarebbe dovuto, ovvero prepareuno strato di carta, uno di cartone, un paio di legnetti fini fini e poi qualcosa di più impegnativo, per pigrizia o per pura sbadataggine, preparò la pira in maniera originale.
Legni di medio spessore, uno bello tosto, e poi per dare il via al processo una bella innaffiata di alcool.
Presente l'alcool, quello rosa, quello in quell bottiglie troppo fini e per niente rigide che si finisce sempre per esagerare con al quantità di liquido versata?
Esatto, quello, quello che va bene anche se utilizzato come lanciafiamme.

Si protese sull'apertura superiore.
La sua capigliatura, non curata, molto grunge, non propriamente pulita, gli svolazzava come un'aureola intorno al viso chino.

Accese il fiammifero e restò a guardarlo mentre, sulla verticale del fuo faccione rubicondo, cadeva all'interno dell'oscura camera di combustione.

La fiammata raggiunse il soffito.

Ripresosi dall'iniziale sbigottimento si rese conto che stava di nuovo nevicando.
Ma in casa!

Erano i suoi capelli che dopo essersi traumaticamente, trasformati in cenere, volatilizzati ritornavano dolcemente a terra sotto forma di una serica nevicata fuoriluogo.


Per mesi si vantò, e lo fà tutt'ora, di aver preso la fiammata ad occhi aperti.
Disse di averla "Vista salire".

E tutte le volte, parlandone orgoglione, si ricorda di quando rimase con la testa pizzicata nella porta del forno.

Ma questa è un'altra storia.

E non fu nemmeno colpa sua. Quella del forno ovviamente.

sabato 22 ottobre 2011

introduzione alle recensioni (ti prego, sii delicato)

Spaziando verso l'infinito ed oltre andremo a recensire (sporadicamente, quando ci gira, così, tanto per...) libri, film, serie TV, videogiochi e, perché no, anche Giochi di Ruolo

Daremo i voti?

Sì, perché no!

Per ogni categoria i voti andranno da uno a dieci e saranno così espressi in:

Barattoli di popcorn per i film
Segnalibri per i libri
Notti insonni per le serie TV
Pollici slogati per i videogiochi
Dadi per i giochi di ruolo

Ad ogni recensione sarà inoltre assegnato un "Metro di paragone"

Assegnerò, via via, un metro di paragone per ogni categoria che segnerà il livello massimo per quella categoria. Ogni nuova recensione avrà quindi la possibilità di scalzare il predecessore dal ruolo di "Metro di paragone".

Mi sto complicando la vita vero?


Bene , direi che non mi serve altro che trovare qualcosa di "recente" da recensire...

venerdì 21 ottobre 2011

Tecnologia

Dio quanto è comoda!

Dio quanto è pericolosa!

Parlo ovviamente dei ..


Moderni ammennicoli


Computer, internet, word processor.
Sono strumenti importantissimi per me oramai. Non vorrei mai farne a meno.


Ma non sono indispensabili.
E non credo che lo siano per nessuno.


Il tre quarti di KIB sono manoscritti, su piccoli quadernetti a righe. (ne feci scorta, ne ho ancora 5 o 6 in qualche cassetto).


Ho dovuto imparare nuovamente  a scrivere in corsivo! Lo stampatello minuscolo a cui m'ero ridotto era decisamente troppo lento.


Il tutto è iniziato in vacanza in una ridente località ligure nell'estate del 2009.
No internet, no computer, no word processor. Niente.
Solo un'idea che mi ronzava per la testa... ed un finale.


Non ho resistito. ho comprato il primo quadernetto, una biro che mi sembrasse abbastanza scorrevole (anche se i primi giorni quando finivo avevo i crampi), ed ho dato inizio alle danze.
Il primo quadernetto credo di averlo finito in meno di una settimana.
Cento pagine manoscritte volate in un niente, dedicandoci poche ore al giorno.


Fortuna che non mi piace fare vita da spiaggia.


Poi ho continuato a scrivere , sempre a mano, per ancora un poco,, 
E poi mi son bloccato (ne ho già parlato anche qui) .


Tempo fa ho riletto il tutto, mi son sbloccato, ma visto che ho una calligrafia veramente penosa mi son reso conto che non posso FATICARE a leggermi. Indi per cui è iniziata la fase di trascrizione (con lievi miglioramenti e correzioni varie). quasi una seconda stesura.


Scrivere su PC è decisamente più comodo.. Primo fra tutto il correttore automatico.
Scrivo veloce, cerco di non guardare la tastiera, e sbaglio. Sbaglio davvero tanto (sempre meno, con l'allenamento)  ma trovarsi gli sproloqui sottolineati di rosso. E' FANTASTICO!


Non parliamo poi di internet.


Internet credo meriti un capitolo a parte... 

giovedì 20 ottobre 2011

Gergo da cinema

Grazie al mitico CD che ha avuto tempo e voglia di spiegarmi il concetto...


Non guardarmi non ti sento , non dirmelo non ci credo...



Volevo scrivere due righe a proposito del "famoso" detto "se puoi farlo vedere non dirlo", regola sacrosanta in tutte le fasi della scrittura, poi mi son reso conto che potevo prendere due piccioni con una fava, applicando questo consiglio alla fase di presentazione dei vostri personaggi..e quindi...

E che diavolo significa, e poi..perché?

La risposta, in realtà, è piuttosto semplice; voi vi fidereste maggiormente di una cosa che vi è stata detta deliberatamente, a sforzo zero, o di una cosa che avete intuito da soli col vostro splendido acume?

Possiamo descrivere il nostro protagonista, dicendo cosa fa, dicendo che ha lavorato un sacco, dicendo che è bravo. Ed il pubblico/lettore ci crederà, perché ha già provato la sua fiducia nei nostri confronti andando al cinema, o comprando il libro...dedicandoci il suo tempo.
Saremo noi a spiegare al pubblico chi è il protagonista. Oppure, sfruttando qualche trucchetto:

"Nathan Muir sta dormendo, quando il telefono squilla. Dall'altro capo un colletto bianco da Hong Kong lo avvisa che è successo un casino e che se Nathan vuole leggere i cablo 'prima di loro' ha 20 minuti per arrivare in ufficio, anche se solitamente ne servono 40. Vediamo Nathan sulla sua Porche d'epoca, che sfreccia come un dannato in mezzo al traffico e richiama dal cellulare il personaggio di cui sopra per chiedere spiegazioni. Il tizio comincia a parlare, ma poi si accorge del rumore di fondo e dice a Nathan che è un folle a chiamarlo da una linea non protetta. Nathan arriva al cancello di un edificio federale presidiato, si ferma alla sbarra e fa solo un cenno col capo alla guardia armata, la quale lo fa passare salutandolo. Lo ritroviamo poi nella hall della sede della CIA che timbra il cartellino. Quando entra nel suo ufficio, condiviso solo da lui e la segretaria, questa gli porge la tazza di caffè che teneva in serbo per lui."

In questo paragrafo abbiamo fornito una marea di informazioni importanti al pubblico:

Nathan deve avere dei ganci preferenziali perché lo chiamano da Hong Kong direttamente a casa per fargli leggere il cablogramma "PRIMA DI LORO". Fantastico come basti usare "loro" per dare mistero ai veri destinatari del cablogramma e quindi rafforzare l'importanza di uno che può leggerli in anteprima.

Nathan possiede la macchina figa e sa guidarla da dio mettendoci metà del tempo che ci mettono i comuni mortali. Sicuramente non è un impiegato da ufficio, ma uno che sa il fatto suo.

Nathan dovrebbe usare una "linea protetta", quindi ha a che fare con spionaggio, servizi segreti, sicurezza nazionale, roba intrigante.

Nathan non solo entra in un edificio presidiato dai militari, ma lo fa semplicemente con un cenno del capo. Di sicuro non è un novellino dell'ambiente.

Nathan lavora per la CIA, confermiamo finalmente quello che immaginava il pubblico, non solo li abbiamo lasciati convincere di una cosa, ma poi gli diamo una pacca sulla spalla dicendogli "Bravi, ci avete preso in pieno"!

Orgogliosi, chi li smuoverà più dalle "loro" convinzioni sul personaggio di Nathan?

E per finire, un inquadratura che sembra insignificante ma è orchestrata alla perfezione!
Nathan entra in un ufficio che potremmo definire "intimo", senza fronzoli da egocentrico, semplice e funzionale. Si capisce che ci lavorano solo lui e la segretaria visti gli spazi e... lei gli fa trovare il caffè pronto sull'angolino della scrivania. Lui passando prende il caffè ed i due si salutano in modo gentile.

Nathan quindi non solo è un super figo, ma è anche una persona gentile visto che la segretaria gli dimostra affetto ed attenzioni.

A che serve tutto 'sto pippone quindi?

Beh, abbiamo dato degli indizi mirati al pubblico, il quale si è convinto da solo di chi sia Nathan, noi gli abbiamo semplicemente detto "bravi, ci avete azzeccato" facendolo sentire "appagato" per il proprio acume. Noi non abbiamo chiesto al pubblico di darci fiducia, Non abbiamo fatto altro che dargli dei dati e lasciare che fosse lui ad elaborare una sua teoria sull'identità del personaggio.
E' il pubblico che, traendo le SUE conclusioni, arriva dove noi volevamo che arrivasse.

E nessuno si chiede se la segretaria dorma in ufficio o il tizio da Hong Kong abbia chiamato anche lei perché potesse fare il caffè a Nathan.

Una nota finale, doverosa.

Questo meccanismo mentale che genera "appagamento" nel pubblico è anche quello che fa vivere i blockbuster. Esiste una piccola regola non scritta che io chiamo "la regola dei 5 minuti".

In cosa consiste?

Nello scrivere in modo tale che il pubblico capisca esattamente una cosa 5 minuti prima che gli venga mostrata. Solitamente lo troviamo nel finale del film. Molto spesso ci capita di avere un ragionevole dubbio sull'identità dell'omicida giusto un momento prima che questa ci venga svelata dal film.
Questo artefatto genera appagamento inconscio nello spettatore che automaticamente lega la sensazione positiva al nostro film.

E' un "trucchetto" che bisogna saper domare alla perfezione, perché se "la scoperta" avviene troppo in anticipo otterremo l'effetto opposto. La nostra storia risulterà dannatamente scontata. Nessuno paga un biglietto per scoprire il finale a metà del secondo tempo! Il pubblico si sentirà "derubato" della fiducia e del tempo che ci ha dedicato.

(E questo non va bene giusto? NDR)
Ma di questo argomento vorrei parlare in un articolo in futuro...

Ed ora...

Benvenuti al quiz della settimana "INDOVINA IL FILM"!

Bene bene amici!

Chi di voi ha capito il titolo del fil dal quale lo stralcio di trama sopra scritto è stato proposto?
E non vale usare Wikipedia, imdb o qualsiasi motore di ricerca chiaro?
Fate girare le rotelle!

P.S.
io non lo sapevo...

mercoledì 19 ottobre 2011

Io ci provo... (GDR)

... a spiegare cosa è ok?
Io ci provo... ma non prometto nulla.

Il Gioco di Ruolo

Spippolando negli appunti di un vecchio blog ho trovato uno scritto che tentava di spiegarlo, e forse lo faceva anche abbastanza bene.
Ve lo ripropongo col ragionevole dubbio.

ATTENZIONE! GRAVISSIMO PERICOLO DI SVARIONAMENTO MENTALE!
SE PER CASO NON CI CAPITE NIENTE VI INVITO A VISITARE LA DEFINIZIONE DI WIKIPEDIA CHE MAGARI POTRA' CHIARIRVI MEGLIO OGNI DUBBIO.

D'altronde si tratta di un gioco no?!?!
Che ci sarà mai di difficile mi chiedo io. SOlo che tutte le volte che mi ci provo finisco sempre ingarbugliato.
Credo sia un pò come voler descrivere le sedute di psicanalisi, io d'altronde le vedo così. All'incirca. Però mi consola il fatto che non sono l'unico a considerare le sessioni di gioco come uno sfogo quasi necessario ormai, ma torniamo al punto della questione.

Il gioco di ruolo essenzialmente ruota intorno ad una storia. I giocatori sono gli interpreti di questa storia.
La storia in quetione è ambientata in un contesto ben definito, detto appunto, ma guarda un pò che strano, AMBIENTAZIONE.

Ci sono vari tipo di ambientazione ed ogni ambientazione dà il titolo al gioco stesso.
Ci sono ambientazioni fantasy con nani, elfi, maghi e tutto ciò che concernono, come ad esempio "Martelli da Guerra", o il grandissimo "Terza era" che è ambientato nel mondo de "Il Signore degli Anelli" (Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.. avete presente?)
Poi ci sono ambientazioni decisamente meno idilliache e rilassanti (anche se posso assicurarvi che ritrovarsi sotto assedio in un villaggio della foresta nera attaccato da un'orda di goblin e ragni giganti non è per niente divertente).
Ambientazioni fantascentifiche alla Blade Runner (CYberpunk 2020) o altrettanto fantasiose ma decisamente differenti come in Sine Requie (Anni 50, seconda guerra mondiale finita in maniera particolare. Il giorno dello sbarco in Normandia i morti si risvegliano della tombe ed è il caos... veramente divertente)

La storia viene narrata dai giocatori, i giocatori però non la conoscono.
Il grosso del lavoro per far avanzare la storia stà infatti nelle mani e nell'inventiva della figura del Master.
Egli infatti è l'unico che conosce la soria. Ne conosce l'inizio e la fine (o meglio, ne conosce le ipotetiche fini)

Lo svolgimento della storia è in mano però all'acume, al coraggio ed a volta alla sfrontatezza dei giocatori! Ma che dico! Non in mano ai giocatori, bensì ai loro personaggi!
Ogni giocatore è infatti chiamato ad "interpretare" un personaggio.
Ogni personaggio (logicamente calzante con l'ambientazione) è caratterizzato da determinate caratteristiche espresse solitamente con un valore numerico su una scala.
Un apprendista mago avrà per esempio 3 punti magia su un massimo chessò, di sette.
Un Negromante spaccaculi magari 6.

Dipende anche dall'avanzamento del personaggio (i personaggi solitamente, durante il procedere delle varie avventure, evolvono, crescono).

Torniamo al punto che mi sà che stò di nuovo divagando.

Quindi?!?! Dov'eravamo rimasti?!?!

A già.
La storia.

Ipotizziamo che i personaggi siano, per comodità mia, mi son venuti in mente così, non chiedetemi perchè, tutti dei tagliagole squattrinati , fetenti, dediti al furto ed alla rapina....

Solitamente inizia col master che dice una cosa del tipo :"Siete nella taverna del villaggio di vattelapesca. La taverna è il famigerato 'Orco Ubriaco'. Covo di malfattori e tagliagole da tutto il reame. State tranquillamente gozzovigliando a spese dell'ultimo malcapitato che vi è riuscito di acciuffare. Proprio nel momento più bello dell'improvvisato festino la porta della taverna si spalanca rumorosamente e tutto trafelato entra Jonny il guercio che si mette a sbraitare. (Il master, se bravo assume i connotati di Jonny il guercio, la sua voce, il suo gergo, si trasforma, se lo immagina e lo interpreta)
"La fuori è pieno di sbirri! Credo che fra poco faranno irruzione"

Al chè ogni personaggio/giocatore è chiamato a reagire come meglio preferisce, seguendo logicamente le "linee guida" dettate dalle caratteristiche del personaggio.
Se per caso siete un truffatore finto uomo d'affari non sarà certamente nei vostri interessi farvi beccare in un covo di tagliagole no?!?!
Se invece siete un bovino enorme ed ubriaco forse invece vi lancere fuori brandendo una sedia e reclamando la vostra serale dose di violenza!

Chissà.

Magari vi basterebbe fare due chiacchiere con l'oste, sganciargli un paio di monete , e lui potrebbe aprirvi il passaggio segreto che conduce alle cantine segrete...
Ma!
Come!

Chi ha detto che c'era un oste?!?!
Nessuno effettivamente,solo che se sei una una taverna/pub/osteria malfamata, è logico che ci sia un oste trafficone no?!?!
Basta parlargli (sarà anch'egli interpretato dal master, quelli così si chiamano Personaggi Non Giocanti ovvero PNG, ed il master, a meno di casi particolari, deve interpretarli TUTTI.... Lavoraccio infame quello del master)...
Dicevamo, basta parlagli e magari non mostrarsi troppo schifati dall'olezzo di masrcio che fuoriesce dalla botola che vi apre dop aver intascato il grano....

Magari poi nella cantina putrida si potrebbero fare degli incontri interessanti, chissà. Magari un vecchio guercio e fuori di testa che vaneggia di un fantastico tesoro no?!?!

E l'avventura avrebbe inizio.

La durata di questa avventura potrebbe essere di solo un paio d'ore, o di MESI (in tal caso si parla di campagna).

Io preferisco le campagne.
Riesco a studiare meglio il personaggio.
Il Pronti via giù mazzate non è decisamente il mio modo di giocare... o di recitare.
D'altronde il gioco di ruolo è definito da alcuni "Il fratello povero del teatro".

No costumi, no scenografia... e nemmeno copione, scordatevelo.
Si recita a soggetto.

Però se vi sentite particolarmente teatrali potete sempre partecipare ad un Live!
Ma qui torniamo ad ucire dal seminato, vi sparo un paio di link per simpatia , roba presa a caso, ma se cercate su gooooogle troverete un nuovo mondo (http://www.gidierre.net/ ; http://www.treemme.org/node/109 ; http://www.vampiripavia.com/inconnu.php; ecc ecc ecc) 

Ora, tornando a noi, l'inizio c'è, lo svolgimento viene da se... Ma come finisce?!?!

Nel caso dei nostri amici malfattori in teoria potrebbe finire col ritrovamento del tesoro (sempre che il master non gli metta troppi bastoni fra le ruote... e sarà certamente così, non temete, il lavoro del master consiste essenzialmente nel prendervi per il vostro tallone d'achille e di immergervi nella cloaca maxima più vicina).
Ma potrebbe anche finire, per il singolo giocatore, con la morte del proprio personaggio... Che credete, che solo perchè siete un bovino enorme,  stupido ed ubriaco i celerini là fuori avranno pietà di voi? Sarete certamente passati a fil di spada...

Una cosa interessante.
L'evoluzione del personaggio avviene giudicando (solitamente) il giocatore.
Si giudica la sua teatralità. Si giudica il suo modo il immedesimarsi col personaggio. SO giudica la sua coerenza di comportamento.
Se per esempio nel parlare con qualcuno normalmente si parte sempre con un "... e allora io ti dico che questo non è per me il modi di fare le cose ecc ecc..." come giocatori siete all'inizio.
Se vi girate verso il vostro compagno d'avveture e , imitando la voce che vi sembra potrebbe essere quella del vostro personaggio lo apostrofate dicendogli :
"Bel modo di merda di fare che hai! Certo che quella troia che t'ha cagato non t'ha insegnato proprio le buona maniere!"

Be, diciamo che potrebbe andare meglio.

Spero di aver solleticato la vostra curiosità
Per me la sessione di gioco settimanale è diventata un'occasione di sfogo per lo stress davvero insostituibile. Dove altrimenti, potrebbe capitarvi di devastare completamente (e poi dare alle fiamme) una cosa sono perché avete le palle in giro perchè la giornata in ufficio è stata un disastro?!?!

Ditemelo voi... se avete una risposta a questa domanda, sapete dove trovarmi.

Cape Canaveral, che postaccio

Stanotte ho fatto un sogno a livello doppio.
Nel senso che nel sogno sognavo, e poi mi svegliavo, nel primo sogno e mi rendevo conto che il secondo sogno era realtà.

Provo a raccontarvelo ma, premetto, è un poco incasinato anche per me.

Quella volta che sono andato nello spazio

Nel sogno a livello uno dormivo bello tranquillo e sognavo (ecco il livello due) di essere stato nello spazio, dopo stage ed addestramento alla Nasa ovviamente, insieme ad un amico Roberto B., detto Alberto.

Dopo aver sognato l'addestramento, la preparazione, ho sognato la partenza per la base spaziale internazionale (è strano però, ero molto più giovane di ora, la stazione spaziale internazionale non c'era ancora) e per l'emozione mi son svegliato dal sogno di livello due per scoprire , nel sogno di livello uno, che era tutto vero!

Il fatto è che io non ne ero convinto, mi sembravano ricordi molto vividi, ma da li ad essere veri, be dai. Io? Nello spazio?

Il primo sospetto mi giunse quando, al bar per far colazione, il barista mi saluta calorosamente dandomi dell'astronauta.

Che è strano! Quel barista li solitamente è burbero e scorbutico!

Diciamo solo che ero brutalmente confuso sulla mia identità....

martedì 18 ottobre 2011

Viverci? Si può?




Sull'onda anomala dei sogni di gloria sono arrivato a chiedermi, ma potrei...


Viverci?
Nel senso di camparci?


Ho anche capito che sono troppo suscettibile ai commenti positivi, forse è meglio (con me, per me, per la mia salute mentale) che mi arrivino commenti freddi e piuttosto distaccati. altrimenti poi non dormo la notte e penso a queste cose.


Per trovare una risposta alla domanda ho fatto come fanno tutti. Internet, Google ed ho certato la seguente domanda: "Quando guadagna uno scrittore?"


Manco a dirlo m'ha risposto Yahoo Answers, una delle poche che ho trovato una risposta seria... avete il link a sito.. riporto inoltre la risposta che più mi ha soddisfatto per completezza... a dopo per le considerazioni.


Non pensate di arricchirvi facendo gli scrittori, soprattutto se siete al primo libro pubblicato... c'è chi dice che in Italia gli scrittori che campano esclusivamente della propria penna si contino sulle dita delle mani (oh, comunque nessuno vi vieta di sperare e di sognare... fate pure).
Non esagero se dico che un esordiente che riesce a piazzare sul mercato 500 copie del suo romanzo è un mezzo miracolato. Alcuni editori cominciano ad aprire lo spumante già dalla copia numero 200. Certo, esistono i Moccia e i Giordano, ma questi signori è come se avessero vinto alla lotteria di capodanno.
Ma quanto percepisce un autore sul prezzo di copertina del suo libro?
I diritti d'autore percepiti da un esordiente vanno dal 8 al 10% sul prezzo di copertina, meno se si tratta di un'edizione tascabile (6-8%). Fanno eccezione le pubblicazioni a pagamento, dove di norma un autore arriva a guadagnare anche il 15-20% sul totale.
Ovviamente, gli scrittori "famosi" prendono un po' di più (12-15%) rispetto ad un autore sconosciuto, e non di rado l'editore offre loro un anticipo sui diritti.
Come funziona questo anticipo?
Ad esempio l'editore potrebbe offrire allo scrittore un anticipo di 2000 euro e royaltes del 10% sul prezzo di copertina di 12 euro. In questo caso l'autore intascherà i 2000 euro e una "provvigione" del 10% a partire dalla copia venduta numero 1667.
Ma cosa succede se le copie vendute fossero meno di 1667? L'autore si terrebbe i 2000 euro (chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto) e basta.
In alcuni casi, autore ed editore potrebbero mettersi d'accordo per un sistema di questo tipo (ovviamente è un esempio):
Fino a 1000 copie vendute -> diritto d'autore pari al 7% del prezzo di copertina.
Da 1000 a 3000 copie -> diritto d'autore del 9%.
Oltre le 3000 copie -> diritto d'autore del 11%.
Tornando a noi poveri esordienti, quanto potremmo guadagnare dal nostro primo libro? Facciamo una stima ottimistica: abbiamo venduto 500 copie, il prezzo di copertina è di 15 euro, la percentuale a noi riservata è del 10%.
Presto fatto: nelle nostre tasche finirebbero 750 euro (lordi).



Fonte:un altro blog


Ed ora le considerazioni....  amare considerazioni. Sono stato rimesso al mio posto dalla realtà dei fatti.


KIB , prima stesura cartacea, iniziata nell'agosto del 2009.
Siamo a Ottobre 2011 (è vero che in mezzo ho fatto tante altre cose, alcune anche scritte, ma i numeri non mentono) e non è ancora finito.
Quindi.. in caso di eventuale pubblicazione... sicuramente non potrei raggranellare abbastanza pecunia per dirmi una cosa del tipo "Ora sei uno scrittore, fai quello e basta"
E, se non ho sbagliato i conti... dovrei riuscire a pubblicare almeno due libri l'anno.


Per usare un francesismo... Lo sapevo che questa cosa dello scrittore era un lavoraccio!


Ma sapete che vi dico?

Ho seriamente deciso che è quello che voglio fare DA GRANDE!

Sarebbe la cosa più bella del mondo.


E non parlo dell'essere pagati per scrivere, parlo dello scrivere e basta... sarebbe fantastico.


Un po come salvare capra e cavoli portando, sulla stessa barchetta, la moglie ubriaca seduta sulla botte piena. 
E la barchetta è un 16 metri cabinato a vela.
E la moglie è, oltre che ubriaca, in ciucca allegra!
Ed il cavolo non puzza!
E si scopre che la capra sa nuotare! 
Adesso, a parte tutto, in mezzo al mare con una capra no, non me ne faccio proprio niente!
E' inutile ed assurdo.


Ma così forse ho reso l'idea.

lunedì 17 ottobre 2011

AAA cercasi ...(questa volta seriamente)

E' più una paranoia futura, ma... e se esaurissi gli argomenti?

Se mi sedessi un giorno, su questa sedia, sena più nessuna bozza da pubblicare e non avessi altre idee in mente?

AAA Cercasi inserzionisti

Hai un'idea su un argomento non troppo fuori tema su questo blog?
manda una mail qui o commenta questo post esponendola.
Io ed il mio fidato team (dannata schizofrenia) lo valuteremo e, se possibile, ci scriveremo sopra qualcosa.

Saranno i miei "Compiti a casa"

domenica 16 ottobre 2011

AAA cercasi staff

Son qui che trascrivo e correggo e mi chiedo, ma, sul serio?
Dai! L'ho già fatto una volta.
Devo rifarlo?

Non può farlo qualcun altro al posto mio?

Pigrizia

No scherzo! Non voglio (e non posso) offrire nessun reale posto di lavoro a nessuno, ma... dannazione!
Potessi permettermelo lo farei.
Organizzerei e suddividerei il lavoro in maniera tale che a me toccherebbero solo le parti chiave di un progetto.

Ideazione - IO
Ricerche , interviste e documentazione - Staff
Prima stesura - IO, magari parlando ad un registratore, che ribatta qualcun altro.
Ribattitura e correzione grammaticale - STAFF
Rilettura - Io + staff
Seconda stesura - Io + Staff (+ Staff che io)
Lettura finale - STAFF

Dividendi - IO

GHGH!

Ora, visto che sono un individuo pigro gretto e meschino (non ho MAI affermato il contrario, se l'avete pensato è stato di vostra iniziativa, io non c'entro niente) probabilmente tutta questa gente la maltratterei pure. E non poco temo.

Questo se.

Elenco dei SE:

Fossi uno scrittore di best-seller super affermato
Avessi veramente un mucchio imbarazzante di soldi.
Non fossi troppo pigro.

No perché poi tutta sta gente andrebbe gestita, indirizzata.
No grazie... ho capito che certe cose è meglio farsele da se.

Uno può impiegare ore ed ore per cercare di spiegare un concetto ad un altro per poi scoprire che questo non ha capito nemmeno il succo del discorso.

Altro punto da aggiungere all'elenco dei SE.

Essere in grado di spiegarsi a parole.

Non credo di esserne in grado. Non chiaramente insomma.
Non al primo colpo.

Per questo la scrittura mi è congeniale (almeno credo).
Mi scrivo, mi rileggo, mi correggo e miglioro e poi ho il concetto pronto per essere esposto chiaramente.
E dire che dovrei essere un giocatore di ruolo (ne parleremo, prima o poi ne parleremo). "Recitare a soggetto" dovrebbe venirmi tutto sommato "naturale".
Ed infatti non sono malaccio come giocatore di ruolo. Come attore a soggetto. Be, non troppo peggio di altri.

Raramente ho la risposta pronta. Se può essere una battuta o una freddura posso anche farcela, ben venga, ma su discorsi seri... raramente.
Nei litigi poi, non parliamone!
Ora sono decisamente migliorato, ma una volta le risposte sagaci e "cattive" mi venivano in mente uno o due giorno DOPO la fine del litigio.
Decisamente tardi. Assolutamente fuori tempo massimo.

Ma sullo spiegarsi...Quello che spiega non è un personaggio. Io non sono un personaggio. Magari un po' macchietta, ma non un personaggio.

Parafrasando frasi già sentite.

Sono un casino in fase di drastica riorganizzazione.

Per ora ho tolto la carta da parati del precedente inquilino per scoprire che sotto c'era un fantastico muro completamente bianco. Ed ora?
La tinta?
Che ci faccio?!

Quasi quasi lascio tutto così e vado a farmi un caffè.

Troppo
Dannatamente.
Pigro.