domenica 23 ottobre 2011

Effetto revival

Spippolando in un vecchio BackUp mi son ritrovato a leggere alcuni post da un vecchio blog da me partoriti anni ed anni fa.
Mi son detto: "Enrico! ma perché non riproporre i migliori al tuo amato e fedele pubblico?"

La risposta, ovviamente, è stata: "Perché no!"

Ecco a voi quindi:

Come quella volta che mi è esplosa la stufa in faccia

Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti sono puramente causali e vanno interpretati come "fantasie dell'autore"

E. era ancora un adolescente inerba. Pienamente in età da grandissime stronzate. pienamente conscio del proprio potenziale distruttivo.

Quel giorno però era stato di magra. S'era come trattenuto e non c'erano stati grossi danni. Niente da segnalare insomma.

E dire che le cornucopia delle opportunità era stata prolifica.
Le congiunzioni astrali erano favorevolissime, ed i suoi genitori non erano a casa.
Non c'era nemmeno sua sorella, ma anche se ci fosse stata probabilmente il disastro sarebbe avvenuto comunque.

Era inverno e, fuori, cadeva la neve.
E. si avviava con passo sicuro e dinoccolato verso la stufa.
La cucina era indubbiamente troppo fredda. Molto più fredda del normale.
"Ovvio!" 
Aveva sbottato dopo un cinque minuti abbondanti di macchinosi ed impegnativi ragionamenti.
"La stufa è spenta!" aveva conluso garrulo!

S'era dunque attrezzato per ovviare all'inconveniente.

Come suo padre gli aveva insegnato molto tempo prima sapeva benissimo come accendere la stufa, ma quel giorno era in vena d'esperimenti. Il piccolo chimico (si sarebbe presto però trasformato in un dinamitardo) si mise all'opera.

Invece di fare come si sarebbe dovuto, ovvero prepareuno strato di carta, uno di cartone, un paio di legnetti fini fini e poi qualcosa di più impegnativo, per pigrizia o per pura sbadataggine, preparò la pira in maniera originale.
Legni di medio spessore, uno bello tosto, e poi per dare il via al processo una bella innaffiata di alcool.
Presente l'alcool, quello rosa, quello in quell bottiglie troppo fini e per niente rigide che si finisce sempre per esagerare con al quantità di liquido versata?
Esatto, quello, quello che va bene anche se utilizzato come lanciafiamme.

Si protese sull'apertura superiore.
La sua capigliatura, non curata, molto grunge, non propriamente pulita, gli svolazzava come un'aureola intorno al viso chino.

Accese il fiammifero e restò a guardarlo mentre, sulla verticale del fuo faccione rubicondo, cadeva all'interno dell'oscura camera di combustione.

La fiammata raggiunse il soffito.

Ripresosi dall'iniziale sbigottimento si rese conto che stava di nuovo nevicando.
Ma in casa!

Erano i suoi capelli che dopo essersi traumaticamente, trasformati in cenere, volatilizzati ritornavano dolcemente a terra sotto forma di una serica nevicata fuoriluogo.


Per mesi si vantò, e lo fà tutt'ora, di aver preso la fiammata ad occhi aperti.
Disse di averla "Vista salire".

E tutte le volte, parlandone orgoglione, si ricorda di quando rimase con la testa pizzicata nella porta del forno.

Ma questa è un'altra storia.

E non fu nemmeno colpa sua. Quella del forno ovviamente.

1 commento:

  1. Se vuoi del revival ti posso rimembrare
    moto -salto-polizia
    Montagna-amici-tiro dritto in linea retta
    montagna-fuoco-piede cottura media
    bue-cornuto-asino

    Ho fatto un mix mentale, tra cagate e verità sacrosante,ma fa cmq parte di revival, giusto?

    RispondiElimina

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