lunedì 10 ottobre 2011

Farsi leggere

Durante la scrittura di un romanzo, a volte ,personalmente fin troppo spesso, può capitare che uno non sappia bene se la strada intrapresa è quella giusta.

In pratica.

Letture in fase di stesura

Hanno senso?
Evitarle come la peste?
Che ho fatto io?

Allora. diciamo solo che tutti i "gli altri" manuali che ho letto la pensano esattamente il contrario di come la penso io, e sono contrari.

Io, al primo romanzo e non su gambe solidissime, in cerca di costanti conferme, la penso in maniera differente.

In sostanza il suggerimento (in realtà, quasi un ordine perentorio) che danno tutti (i due manuali in croce che ho letto) è il seguente: "Fatevi leggere, ma solo una volta che sarete assolutamente certi del vostro risultato"

Ovvero. Prima stesura, rilettura, seconda stesura, seconda rilettura.. e POI, magari, affidarsi ad una cerchia di "fidati lettori" che sappia valutare adeguatamente l'opera.

Ora, non so come ci si debba comportare se di mezzo c'è un editore (condizione che ora come ora non riesco neppure a supporre senza che mi si spenga il cervello e mi vadano in pappa le intenzioni) ne in caso in cui l'opera non sia "prima".. ma... insomma... mi sento decisamente di dissentire con questo parere.

E' sbagliato!

Sopratutto se siete in cerca di "conferme" riguardo al vostro stile, ai vostri contenuti, alle vostre idee, ai vostri personaggi... Alla vostra storia! E' sbagliato!
Fatevi leggere!
Trovate una persona, magari non proprio amante del genere su cui state lavorando ora, e fategli leggere il vostro lavoro mentre è in corso d'opera!

Se vi fidate del suo giudizio saprà probabilmente consigliarvi , valutarvi, incoraggiarvi o , se ve lo meritate, affossarvi impunemente (non scegliete degli amici troppo cari o, se non poteste farne a meno, PRETENDETE sincerità e mettete da parte l'orgoglio.
Certo, se poi sparano a zero sulla vostra creatura magari stizzitevi un attimo , ma non di più!


Siete voi che avete chiesto un giudizio. E' solo colpa vostra se il giudizio che avete ottenuto non è di vostro gradimento. Vostra e della "creatura".

In tutti i casi probabilmente vi aiuteranno a migliorare il libro e , nel contempo, con l'esperienza, a migliorare voi stessi come autori.

Certo, se siete super convinti dei vostri mezzi (io non lo sono una frase sì e l'altra pure) potete anche evitare, ma sopratutto se siete all'inizio come me... FATEVI LEGGERE!

Poi sta a voi seguire o meno i consigli.

Io l'ho fatto e non me ne pento. Ho avuto alcune critiche riguardo alcuni particolari del mio stile di scrittura ed ho avuto il tempo di "correggermi". M'han fatto notare una certa confusione nell'esposizione dei fatti ed ho rimediato (per poi non farlo più). M'han detto che c'erano pochi dialoghi e li me ne son fregato.
KIB è una storia che racconta se stessa. ed un capitolo su due è in sostanza un monologo. Quindi ho deciso che quel particolare commento era inutile... (ma lo tengo comunque presente)

Una storia che racconta se stessa?

Bella frase!
Qualcuno può spiegarmela per cortesia?

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