giovedì 20 ottobre 2011

Gergo da cinema

Grazie al mitico CD che ha avuto tempo e voglia di spiegarmi il concetto...


Non guardarmi non ti sento , non dirmelo non ci credo...



Volevo scrivere due righe a proposito del "famoso" detto "se puoi farlo vedere non dirlo", regola sacrosanta in tutte le fasi della scrittura, poi mi son reso conto che potevo prendere due piccioni con una fava, applicando questo consiglio alla fase di presentazione dei vostri personaggi..e quindi...

E che diavolo significa, e poi..perché?

La risposta, in realtà, è piuttosto semplice; voi vi fidereste maggiormente di una cosa che vi è stata detta deliberatamente, a sforzo zero, o di una cosa che avete intuito da soli col vostro splendido acume?

Possiamo descrivere il nostro protagonista, dicendo cosa fa, dicendo che ha lavorato un sacco, dicendo che è bravo. Ed il pubblico/lettore ci crederà, perché ha già provato la sua fiducia nei nostri confronti andando al cinema, o comprando il libro...dedicandoci il suo tempo.
Saremo noi a spiegare al pubblico chi è il protagonista. Oppure, sfruttando qualche trucchetto:

"Nathan Muir sta dormendo, quando il telefono squilla. Dall'altro capo un colletto bianco da Hong Kong lo avvisa che è successo un casino e che se Nathan vuole leggere i cablo 'prima di loro' ha 20 minuti per arrivare in ufficio, anche se solitamente ne servono 40. Vediamo Nathan sulla sua Porche d'epoca, che sfreccia come un dannato in mezzo al traffico e richiama dal cellulare il personaggio di cui sopra per chiedere spiegazioni. Il tizio comincia a parlare, ma poi si accorge del rumore di fondo e dice a Nathan che è un folle a chiamarlo da una linea non protetta. Nathan arriva al cancello di un edificio federale presidiato, si ferma alla sbarra e fa solo un cenno col capo alla guardia armata, la quale lo fa passare salutandolo. Lo ritroviamo poi nella hall della sede della CIA che timbra il cartellino. Quando entra nel suo ufficio, condiviso solo da lui e la segretaria, questa gli porge la tazza di caffè che teneva in serbo per lui."

In questo paragrafo abbiamo fornito una marea di informazioni importanti al pubblico:

Nathan deve avere dei ganci preferenziali perché lo chiamano da Hong Kong direttamente a casa per fargli leggere il cablogramma "PRIMA DI LORO". Fantastico come basti usare "loro" per dare mistero ai veri destinatari del cablogramma e quindi rafforzare l'importanza di uno che può leggerli in anteprima.

Nathan possiede la macchina figa e sa guidarla da dio mettendoci metà del tempo che ci mettono i comuni mortali. Sicuramente non è un impiegato da ufficio, ma uno che sa il fatto suo.

Nathan dovrebbe usare una "linea protetta", quindi ha a che fare con spionaggio, servizi segreti, sicurezza nazionale, roba intrigante.

Nathan non solo entra in un edificio presidiato dai militari, ma lo fa semplicemente con un cenno del capo. Di sicuro non è un novellino dell'ambiente.

Nathan lavora per la CIA, confermiamo finalmente quello che immaginava il pubblico, non solo li abbiamo lasciati convincere di una cosa, ma poi gli diamo una pacca sulla spalla dicendogli "Bravi, ci avete preso in pieno"!

Orgogliosi, chi li smuoverà più dalle "loro" convinzioni sul personaggio di Nathan?

E per finire, un inquadratura che sembra insignificante ma è orchestrata alla perfezione!
Nathan entra in un ufficio che potremmo definire "intimo", senza fronzoli da egocentrico, semplice e funzionale. Si capisce che ci lavorano solo lui e la segretaria visti gli spazi e... lei gli fa trovare il caffè pronto sull'angolino della scrivania. Lui passando prende il caffè ed i due si salutano in modo gentile.

Nathan quindi non solo è un super figo, ma è anche una persona gentile visto che la segretaria gli dimostra affetto ed attenzioni.

A che serve tutto 'sto pippone quindi?

Beh, abbiamo dato degli indizi mirati al pubblico, il quale si è convinto da solo di chi sia Nathan, noi gli abbiamo semplicemente detto "bravi, ci avete azzeccato" facendolo sentire "appagato" per il proprio acume. Noi non abbiamo chiesto al pubblico di darci fiducia, Non abbiamo fatto altro che dargli dei dati e lasciare che fosse lui ad elaborare una sua teoria sull'identità del personaggio.
E' il pubblico che, traendo le SUE conclusioni, arriva dove noi volevamo che arrivasse.

E nessuno si chiede se la segretaria dorma in ufficio o il tizio da Hong Kong abbia chiamato anche lei perché potesse fare il caffè a Nathan.

Una nota finale, doverosa.

Questo meccanismo mentale che genera "appagamento" nel pubblico è anche quello che fa vivere i blockbuster. Esiste una piccola regola non scritta che io chiamo "la regola dei 5 minuti".

In cosa consiste?

Nello scrivere in modo tale che il pubblico capisca esattamente una cosa 5 minuti prima che gli venga mostrata. Solitamente lo troviamo nel finale del film. Molto spesso ci capita di avere un ragionevole dubbio sull'identità dell'omicida giusto un momento prima che questa ci venga svelata dal film.
Questo artefatto genera appagamento inconscio nello spettatore che automaticamente lega la sensazione positiva al nostro film.

E' un "trucchetto" che bisogna saper domare alla perfezione, perché se "la scoperta" avviene troppo in anticipo otterremo l'effetto opposto. La nostra storia risulterà dannatamente scontata. Nessuno paga un biglietto per scoprire il finale a metà del secondo tempo! Il pubblico si sentirà "derubato" della fiducia e del tempo che ci ha dedicato.

(E questo non va bene giusto? NDR)
Ma di questo argomento vorrei parlare in un articolo in futuro...

Ed ora...

Benvenuti al quiz della settimana "INDOVINA IL FILM"!

Bene bene amici!

Chi di voi ha capito il titolo del fil dal quale lo stralcio di trama sopra scritto è stato proposto?
E non vale usare Wikipedia, imdb o qualsiasi motore di ricerca chiaro?
Fate girare le rotelle!

P.S.
io non lo sapevo...

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