venerdì 14 ottobre 2011

Stesura di un soggetto (dico la mia)

Nel post precedente abbiamo illustrato (a mio avviso meravigliosamente, bravo CD) come procedere alla scrittura per un soggetto cinematografico. oltre ad illustrare processi mnemonici più corretti per riuscirsi con certo successo, ora però tocca a me dire la mia...

(se ve lo siete persi leggete qui)

Scrivere con organi diversi

Una delle più grandi differenze che noto fra i due mondi è che nella scrittura per il cinema un autore non può indagare a fondo sui pensieri dei personaggi. Non è possibile scrivere frasi del tipo "egli pensava che" piuttosto che "provava una profonda vergogna".
E questo m'ha fatto partorire un pensiero.
I film (le sceneggiature) si scrivono con gli occhi mentre i libri si scrivono con la pancia.

Quando uno sceneggiatore immagina una scena deve "vederla". Quando fa interagire due personaggi deve fare in modo che i reciproci sentimenti siano "visibili", in qualche modo dichiarati anticipatamente.

Se il nostro eroe (sbirro anticonformista" è stato richiamato all'ordine e deve andare a farsi dare una bella strigliata dal suo capitano (che odia), mentre ci va dovrà dirlo a qualcuno, se non proprio confessarlo apertamente e scoppiando a piangere... ma abbiamo sforato nella commedia.
L'autore per il grande schermo deve fare in modo che lo spettatore venga informato in qualche maniera della cosa.
Certo, c'è di mezzo anche l'interpretazione, ma e se i due tenessero una conversazione pacata e fintamente sottotono?
Magari c'è qualcuno in ascolto che non deve sapere cose (in fin dei conti i due lavorano per uno stesso scopo. Metodi diversi, ma risultato garantito!)

Per uno scritto "letterario" la vita è quindi così semplice?

Non credo.
Al cinema uno guarda e vede... ed ha un canale diretto verso la mente ed i sentimenti dello spettatore.
per un libro scatenare certi sentimenti è diverso. Più complicato.

La via più efficace per far percepire un sentimento ad un lettore è farglielo provare.
E per farlo, bisogna che a provarlo sia in prima persona l'autore.
Non l'attore, che comunque li recita, magari pure bene, ma non li prova.

Il cinema lo scrivi con gli occhi e col cervello, i libro invece con pancia e budella.

Molto pulp eh?!

P.S.
Dario! Lo Stile!
Troppo dannatamente accademico!
Mica siamo a scuola qui!

(Big smile)

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