venerdì 14 ottobre 2011

Stesura di un soggetto


Ed eccoci qui alla prima "lezione di cinema" per giovani scribacchini.
Grazie Dario che ha sacrificato questi appunti da "un blog mai nato" regalandoli al sottoscritto.
Spero di farne buon uso.

Sopratutto mi piace partire da questo argomento per scrivere DI un'altra cosa che tanto mi piace e mi garba. 

CINEMA

E siamo qui a parlare della...

Stesura di un soggetto

Ovvero come si prepara un soggetto, o sinossi per i più pignoli.

Se scrivete un buon soggetto avrete buone possibilità di essere considerati da un produttore, se invece scrivete un brutto soggetto nessuno lo produrrà, anche se vi chiamate Alan Ball ed avete scritto un filmetto chiamato "Bellezza Americana".
Tutti sognano di fare "er cinema", di poter camminare sul tappeto rosso con le star, ma soprattutto essere presenti sul set alla prossima scena di nudo di Angelina Jolie (o di suo marito se fate parte del gentil sesso).

Potete quindi immaginare quante tonnellate di carta riceva un produttore cinematografico e quanta di questa finisca inesorabilmente al macero entro le prime 4 righe di lettura.
Non sperate nemmeno che qualcuno che non vi conosce e che ha passato gli ultimi 12 mesi della sua vita a leggere oscenità noiose, scontate, pseudointellettuali, socialmente e banalmente impegnate possa, per una qualche botta di culo, avere un fegato abbastanza zincato per poter reggere le vostre ulteriori 40 pagine! Scrivete cinque o sei pagine. Stop. Ri-as-su-me-re !

Il consiglio è : scrivete un soggetto intrigante e sarete a metà dell'opera. Fate in modo che alla decima riga della prima pagina il vostro lettore si stia chiedendo che diamine succede dopo o che voglia vedere che farà quel personaggio assurdo....o ancor meglio che si immagini autonomamente il resto della storia....è questo che differenzia una storiella da una bomba.

Il soggetto della Divina Commedia comincerebbe spannometricamente così : un tizio mentre torna a casa la sera si perde in un bosco, all'improvviso viene assalito da alcune bestie feroci che lo fan rotolare giù da un pendio. Appena si ripiglia trova uno spettro ad aspettarlo, il quale gli mostra l'ingresso degli inferi... e lui ci entra per cominciare un viaggio in mezzo agli zombie.

Wow! Un blockbuster prodotto da Jerry Bruckheimer! Già ci vedo Nicolas Cage, che al rallentatore salta giù dalla barca di Caronte giusto un attimo prima che esploda! Mi immagino il protagonista che dopo aver incontrato il padre cattivo, scopre che in realtà la sua cattiveria era dovuta al un rarissimo staffilobacillococcostrunzus. I due quindi si rappacificano, ma il padre svanisce nel pozzo dei dannati per salvare Cage dall'armata di non morti del dio sumero Fanculuzar. E mentre il padre precipita trascinando con se tutti i cattivi, Cage gli tende la mano in lacrime...(sempre inesorabilmente al rallentatore). Un successone al botteghino, specialmente se ci aggiungiamo una bionda formosa.

Scherzi a parte, quel che volevo far capire è che presentare un soggetto deve crear curiosità, non deve per forza raccontare nei minimi dettagli la storia. Leggere il vostro soggetto deve stimolare la fantasia, deve far venire la curiosità di vedere che succede dopo. Sarà chi legge quelle 5 pagine ad immaginare cosa ci sarà nel resto della storia.
Avete presente quando raccontate la vostra idea e vi chiedono "ma poi ci sono anche gli alieni ?". Ecco, se ve lo chiedono ci son buone speranze che siate sulla buona strada, anche se gli alieni non ce li avete messi. Se invece vi rispondono "fiko" probabilmente sono vostri amici, se invece rispondono "hmmmm" significa che sono sinceri e che dovrete passare altro tempo a revisionare.

Siate obbiettivi/obiettivi

Un buon modo per giudicare la vostra storia è quello di spogliarla di tutto quel che potete togliere, ma tutto tutto tutto, fin quando vi è rimasta solo la struttura portante e per di più traballa.
Eliminate quella scena d'azione a cui siete tanto affezionati, togliete quella fantastica descrizione Tolkieniana della città natale del protagonista, tagliate via la scena di sesso violento tra l'alieno e la bionda.
Quando rimarrà solamente la trama, nuda dei dettagli, delle infioriture, del linguaggio aulico rileggetela e ponetevi questa domanda: "Se me l'avessero raccontata così, l'avrei raccontata a mia volta?"

Un buon test per giudicare se la sceneggiatura di un film è valida è quello di capire obiettivamente se il pubblico avrebbe interesse nel raccontarla ad un amico dopo averla vista in sala.

Prendiamo come esempio "I soliti sospetti", un raro caso in cui il 90% del film è semplicemente... inutile (o quasi) poichè il film contiene un escamotage talmente efficace, anche se comunissimo, che il passaparola è assicurato. 

La vostra storia dev'essere come una buona barzelletta, non è davvero importante come la si racconta, o cosa ci si inventa per ARRIVARE al fondo, deve essere forte l'idea portante.
Se una barzelletta è buona, funziona sia che la racconti un comico professionista sia che la racconti il mio vicino di casa apatico. 

Attenzione però a non confondere un "finale a sorpresa" per "una buona storia", se il pubblico arriva addormentato al vostro finale a sorpresa...beh...non sarà di certo un successone.

Prendete ad esempio "La stangata" di David Ward (o "Ocean 11" se siete più moderni), dal minuto 20 sappiamo già come andrà a finire. Puoi capire se i buoni non riescono nel loro intento! Eppure rimaniamo incollati allo schermo perchè DOBBIAMO scoprire cosa succede nella scena successiva (ed anche perchè è appagante "intuire" una trama che "non conosciamo", ma finiamo sull'accademico se ci fermiamo a discutere di questo).
E non importa se il buono entra di soppiatto a casa del nemico o se si lancia con dei cavi fin quasi a terra rimanendo in bilico come un totano impigliato, l'idea vincente è che ci entri!


'o famo strano !

Siete convinti di essere degli sceneggiatori da oscar, i futuri Tolkien, dei novelli Agenore Incrocci, vi manca solo una cosetta da nulla...una storia da raccontare.

Suvvia, orsù non disperate, vi viene incontro il pensiero laterale, che detto così fa molto figo, ma non significa altro che "pensare strano", fuori dagli schemi.
Se vi chiedessero qual'è il metodo migliore per viaggiare su qualsiasi terreno cosa rispondereste ? Un fuoristrada ? Un SUV ? Un hovercraft ? Ebbene, la risposta giusta è "con un mezzo che si porta la strada con sè e che la posa davanti mentre avanza"...è stato inventato così il cingolato.
Se vi chiedessero qualè il metodo migliore per pubblicizzare una gomma da masticare cosa rispondereste ? Ma è chiaro, con un scoiattolo che soffre di gelida flatulenza!

Questo è il pensiero laterale, e si può applicare anche nella scrittura...non che vi stia proponendo una sceneggiatura sugli scoiattoli che scorreggiano..anche se i Chipmunks hanno avuto un discreto successo.

Un buon metodo, basandosi anche sul viaggio dell'eroe è quello dei quattro punti.

Seguiamo un corso intero di scienze della comunicazione in 4 righe e diciamo che il 99% delle storie e riconducibile al viaggio dell'eroe, ovvero:
a) un eroe posto in una situazione "stabile"
b) rottura di questa stabilità
c) peripezie dell'eroe
d) ribaltamento dell'equilibrio e conclusione

Come funziona l'accoppiata "viaggio dell'eroe" e "pensiero laterale" ?

Partite da un personaggio che conoscete a menadito o che vi intriga moltissimo e rendetelo strano e caratterizzato. Avete un amico informatico? Disegnategli addosso un ragazzino sfigato super esperto di computer. 
Questo sarà il vostro eroe nella sua situazione iniziale.

Ora pensate all'ultima cosa che quel personaggio vorrebbe che gli capitasse...ed ovviamente fategliala capitare. Una buona idea potrebbe essere quella di essere accusato ingiustamente dalla CIA di aver causato una guerra nucleare.
Questo sarà il punto di rottura della stabilità.

Ora pensate al modo più sbagliato in cui potrebbe risolvere la situazione. Ragazzino inseguito dalla CIA, invece di scappare perchè non andare fisicamente nella sede della CIA?
Queste saranno le peripezie del nostro eroe.

Ora pensate al modo meno probabile in assoluto con cui si potrebbe risolvere la situazione. Ragazzino, che inseguito dalla CIA, invece di scappare va nella sede della CIA a smanettare sui computer...beh, minimo sarà il computer che, funzionando da solo, comincia a "pensare" e dopo aver capito che la guerra è brutta risolve autonomamente la situazione.

In questo caso abbiamo riscritto War Games, ma il metodo è davvero ottimo per avere uno spunto da cui partire.

Se vi dicessi..
- adolescente contadino adottato che sogna la ribellione
- a cui vengono asasssinati i genitori adottivi
- che invece di rimanere a zappare decide di diventare un soldato
- e che per salvarsi deve uccidere .... beh... voi sapete di chi sto parlando.

Non è che seguendo il viaggio dell'eroe ed i quattro punti di Propp (si chiamano così) avete la formuletta per scrivere un blockbuster, ma diciamo che partite avvantaggiati.
Delirate serenamente, nel caso peggiore state solo consumando tasti e tempo, ed in seguito saranno proprio quei 4 punti strampalati a darvi l'ispirazione per continuare...magari esagerandoli ancora di più.

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