domenica 9 ottobre 2011

Vena poetica

In tutti noi esiste una vena poetica.
In tutti.


Uno può negarlo,ma tutti abbiamo dei sentimenti.


E se riusciamo a trovare le parole che stuzzicano proprio quelle corde, allora abbiamo trovato la nostra vena poetica.
Il nostro "punto debole"


Come si riflette tutto ciò sulla nostra abilità di scrittore?


Ma sopratutto, trattandosi di prosa (un romanzo questo è , prosa) non può essere dannoso cedere troppo al nostro...


Poeta nascosto

Il rischio c'è.
Se uno ha un animo sensibile. Se capita che pianga di fronte a scende di certi film, se si commuove leggendo alcuni passi, se ... se... se...


Siete bravi a far le rime?
La metrica è il vostro pane quotidiano (o vi viene spontanea e naturale, come il senso del ritmo)


Se l'estetica di una frase conta più del contenuto della frase stessa.. allora è possibile che voi siate dei poeti. Dei sognatori.
Per scrivere un romanzo essere così , a mio avviso, è necessario.


Credo sia d'obbligo provare i sentimenti che si vuole trasferire nello scritto. O quantomeno cercare di immedesimarsi abbastanza da riuscire a pensare con la testa dei propri personaggi. vivendo le loro vite e muovendone i fili (o subendone i movimenti)


Per farlo è necessaria una sensibilità, una capacità d'astrazione e d'immedesimazione che non sono da tutti. E non sono facili da imparare.
Bisogna essere attenti osservatori, fini valutatori degli stati d'animo altrui e carichi d'infinita pazienza ed empatica disponibilità.

Bella frase, bravo, ma che vuol dire!



Vuol dire che se non si è disposti a dividere il proprio animo con gli altri, ad analizzare i propri "sentimenti", non si avranno mai le basi per iniziare la ricerca della parole più adatte per farlo. E quello è un altro duro lavoro.


Il fatto che poi i sentimenti non siano "nostri", ma di un personaggio di nostra invenzione non ci rende più liberi in tal senso.
Siamo legati, SEMPRE.
Legati alla trama, legati all'ambientazione, legati AL PERSONAGGIO (sia esso una comparsa piuttosto che il protagonista)


I personaggi devono essere vivi. Non possono essere fantocci senza sentimenti ne profondità ne vissuto. Non sarebbero credibili.


Anche il più gretto degli essere umani ha un passato, una storia da raccontare. un percorso.
Quando cerco di immedesimarmi in un personaggio, cerco queste sensazioni. "Immagino" gli indizi che ne rivelano la personalità.
E poi, solo dopo che mi son fatto una prima impressione.... provo ad immedesimarmi.


Si tratta di dipingere un quadro, e per farlo ci vuole un artista, per poi recitare a soggetto...

Facile?

Assolutamente no, ma possedere la sensibilità di un poeta... aiuta.



Con questo non che io possieda tale talento, non sono la persona adatta per decretare una cosa del genere, ma vi aspiro. 


Credo infatti che sia una cosa che possa essere acquisita e poi allenata.


Come tutto.


Testa bassa e lavorare.

2 commenti:

  1. Secondo me per poter scrivere ci vuole esperienza, e per accumulare esperienza bisogna leggere molto(e questo non mi sembra che ti manchi), osservare e ascoltare gli altri. La maggior parte dei personaggi di romanzi sono ispirati a persone reali e per osservare le persone reali bisogna uscire dal proprio guscio...ESCI!!! Potresti acquistare fiducia in te stesso. E' a stare soli che ci si tirano le paranoie, si inizia ad essere insicuri e a dire cose senza senso cercando un consenso virtuale da estranei. Scrivi le tue cose, esci e falle leggere a qualcuno di cui ti fidi. Secondo me è l'unico modo per prendersi un po' meno sul serio e vivere più serenamente...secondo me...che sono nessuno...
    In bocca al lupo

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  2. Parli di farsi leggere?!?
    Emm... ho un post che tratta dell'argomento...

    RispondiElimina

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