sabato 31 dicembre 2011

IdeaZ

E giusto per non farci mancare niente, sull’onda dell’entusiasmo del nuovo impegno letterario, scrivendo l’incipit di quello che pensavo sarebbe stato solo l’ennesimo racconto….
E’ successo.
Ideona!
Ho iniziato un nuovo scritto (definirlo romanzo mi sembra quantomeno prematuro), non ho potuto resistere.

No, non lo faccio, non ne ho nessuna intenzione di lasciarmi andare a facili e decisamente premature indiscrezioni.

Una cosa però posso dirla.

Se divertisse il lettore la metà di quanto diverte me scrivendola.. “la cosa”… be….

YUK YUK!

Faccio il botto!


La cosa ha preso forma in una pausa pranzo anomala.
Portato la macchina dal gommista per mettere gli antineve in vista della trasferta trentina, sulla via del ritorno, camminando di buona lena, è semplicemente sbocciata nel mesencefalo... e nella pausa pranzo sucessiva, invece di mangiare ho scritto i primi capitoli e deciso la forma.

Non ho un finale, ho solo qualche flash di ipotetici (e forse divertenti)e pisodi che ho intenzione di metterci dentro... ma l'idea mi sembra divertente, ed anche il tono con cui lo sto scrivendo lo è.

Narrativa divertente, chiamiamola.

P.S.
La zeta nel titolo del post non è un errore, è una cosa voluta….
A buon intenditor poche parole…

giovedì 29 dicembre 2011

La fine è vicina

Pentitevi!
La fine è ormai giunta!

E tanti buoni propositi a tutti

Quest'annata è ormai agli sgoccioli.. manca davvero poco... ed il Manuale del giovane scribacchino" trova giusto e doveroso farsi beffe delle "convenzioni sociali non opzionali" ed evitare i soliti discorsi legati a buonismi scontati o auguri di sorta.
Il manuale qui presente invece punta a fare delle promesse.

E pazienza se potrebbero suonare come delle minacce...

Avanti col listone.

Promettiamo più articoli.
Promettiamo tematiche scottanti e temi d'attualità.
Promettiamo.. satira nonsense ed idee balorde. Di queste ne promettiamo più che possiamo, giurin giurella.

Ci impegniamo, con promessa formale, a fare outing nel mondo dell'editoria entro il 2012 e quindi...
Sì, finiremo sto romanzo (KIB, ndr), promessona promessona, e lo faremo entro i primi mesi dell'anno che si appresta ad iniziare.

E magari ne inizieremo pure un altro...

Pisciare lungo per pisciare lungo... tanto vale esagerare...

mercoledì 28 dicembre 2011

E se i sostenitori del "New world order" avessero ragione?

Per quanto ne sapevo, sull'argomento in questione, la risposta sarebbe tranquillamente potuta essere "Buon per loro" tanto quanto "Cazzomene"... ma siccome che mi piace considerare me stesso una persona tutto sommato precisa non mi sembrava per niente corretto liquidare con tanta faciloneria l'argomento... ed allora ho studiato.


O almeno, ho iniziato a studiare, poi mi sono reso conto che avrei potuto imbattermi in uno qualsiasi dei seguenti problemi.
- Non finire mai più (di studiare)
- Infognarmi nell'argomento a tempo indefinitio (di conseguenza)
- Crederci
Ho quindi sospeso lo studio per trarre al volo le mie conclusioni e pazienza se non sarà una cosa fatta bene. l'incompletezza è uno scotto che mi sento di poter pagare per mantenere la sanità mentale.
Prima di tutto però è necessario dare una spiegazione su cosa sia questo "New World Order", o quantomeno provarci.
Se non siete vissuti sul marte negli ultimi 30 barra 40 anni avrete certamente sentito, almeno una volta, il termine "teoria del complotto". Teoria secondo la quale, un lasso di tempo variabile proiettato nel passato, alcuni fra gli uomini più potenti (economincamente e poiliticamente) del mondo (in alcune versioni della teoria, con loro, ci sono anche le menti eccelse del periodo storico) si riunirono per sovvertire quello che era l'Antico Ordine...  ricevendone poteri e ricchezza infiniti.
Perché, e mi sembra dannatamente logico, se esiste un "Nuovo", deve esserci anche un "Vecchio", meglio ancora se è "Antico"... in questo caso l'Antico in questione non è altro che il nostro bigotto e millenario bagaglio culturale di stampo Cattolico.... nostro.. .no, mio no... per niente, lungi da me! Però ci siamo capiti no?! 
Ecco, questi "coraggiosi" si riunirono per sovvertire il Vecchio Ordine (scardinandone le fondamenta, dissacrando il dissacrabile e sovvertendo le basi del libero pensiero)... questo se si crede al fatto che avessero almeno una parvenza di fine ultimo illuminato e lungimirante che non fosse solo una barcata di soldi senza fine.
Che sia chiaro, questo aspetto "anti-religioso" è quello che ha fatto vacillare i miei freni inibitori e mi ha fatto riflettere sul fatto che sia meglio, per me, restare fuori da certe questioni. Che poi mi trovo a fare il tifo per i cattivi è non è mai una bella cosa.
Ed infatti mi son detto: "Ma come! Fai il tifo per i cattivi?!"
E poi mi sono domandato: "E com'è che sai che sono i cattivi?!"
E poi mi sono ricordato che non è proprio vero che non sapevo nulla della questione. Il problema è che ne sapevo già un bel po, solo che la chiamavo in un altro modo. Nello specifico la mia definizione era "fuffa da sceneggiatore cinematografico"... Essì perchè se ne parla, e spesso, di questa faccenda.
I vari codici da Vinci, le varie ricerche filo-storiche della Disney... la "teoria del complotto"  è l'argomento preferito di qualsiasi Nerd cinematografico che si rispetti. Se, oltre che Nerd, è anche Hacker, allora non parlerà d'altro per tutta la sua permanenza sullo schermo... ed allora mi sono reso conto che di cose ne sapevo di mio già fin troppe... ed ho sospeso la documentazione per dare subio (o quasi) una risposta.
La domanda era "E se i sostenitore del NWO avessero ragione?"
... la risposta, la mia, è:
"Nell'ottica dell'abolizione dell' "Antico Ordine" visto come indottrinamento filo religioso allora non posso far altro che fare il tifo per loro, quelli del NWO. Spero anzi che abbiano ragione."
Poi però mi rileggo, e non sono per niente soddisfatto della mia risposta.
Solo che ci sono un altro paio di cose che devo mettere sul piatto della bilancia prima di decidere se cogitare una risposta soddisfacente o meno.

La prima è che per farlo mi toccherebbe entrare pesantemente nel campo delle "credenze religiose".

La seconda, è che non sono del tutto sicuro che questo sia un canale sicuro...

Che la paranoia sia con tutti voi...

lunedì 26 dicembre 2011

Parlandone seriamente (una volta tanto)

Convenzione sociale.
Sogno consumistico.
Natale.
E' passato... oramai è passato... anche quest'anno l'abbiamo sfangata...
Ottimo lavoro. Regali azzeccati.
Solita soddisfazione unilaterale da quel punto di vista... non mi lamento.. poteva andare peggio, potevano esserci solo i pacchetti molli che mi erano stati paventati.. ora invece, con la "necessità" del cambio mi autosoddisferò pienamente...Suona male.. ma va bene lo stesso...

Pranzo coi parenti : fatto.
Fatti salienti sa segnalare: a parte il "quasi" attacco denti/trachea fra bionda e rispettiva genitrice (per fortuna lei, la bionda, lo spirito natalizio lo sente in pieno.. ho veramente vissuto un piccolo attimo di panico), nulla da segnalare.

Nano supergalvanizzato dai regali portatigli da Babbo Natale in persona (che ha anche mangiato i biscotti e bevuto il latte)

Ed io, al solito, sperduto fra gli auguri, i presepi, gli alberi decorati e le mezze strenne.
A pormi le solite domande.
A rimuginare..
A cosa serve.
Ma perché!

Poi, ieri sera, congedata l'armata nonnica, sul divano a guardare il cartone natalizio dei Puffi.... ho sentito come un calore. nano sulla sinistra , bionda-non-più-bionda sulla destra... Ho sentito una serenità, una soddisfazione.

Sì, ho scritto soddisfazione. Non per il mio Natale... nonostante tutto credo che, personalmente continui a fregarmene tutto sommato niente o giù di li.. ma per il loro...
E sapere di aver "partecipato" alla loro soddisfazione.. ha reso un poco migliore anche il mio di Natale...

Dannazione, mi sto rammollendo... mi ci vuole un po di acidità e di cattiveria, altrimenti qui non siamo a posto...

sabato 24 dicembre 2011

Fallire.. capita.

Punto.
Come la merda. (Che film?Dai che è semplice!)

Che fare?
Farne una malattia?
Disperarsi?
Incazzarsi a casaccio/miratamente?
Dar fuoco a qualche macchina?

O ponderare.
Prendere in considerazione le cause del fallimento…
Analizzarle….

Rigirarsi ben bene il coltello nella piaga…
Provare a vedere il bicchiere mezzo pieno (anche se tecnicamente è SEMPRE pieno, io conto anche l’aria).
Usarlo come opportunità per migliorarsi.
Come base d’appoggio per riguadagnare il terreno che si è perso.

Sempre se davvero è questo quello che uno vuole.
Recuperare.

E se io decidessi di fregarmene?
Va bene così, va bene lo stesso…. Tanto non è questo quello che voglio fare.

Sono paranoie, son pipponi mentali, è solo lavoro.
E’ solo lavoro.

Un collega mi ha detto una frase.
Vedila come “esperienza”.
E’ tutta esperienza.

Nulla toglie che come “esperienza”, visto il finale, non sia stata poi così positiva.
Non c’è tutto questo gran ridere….

Ed è quasi Natale… e la cosa non aiuta.
Non aiuta proprio per un cazzo.

Questo post probabilmente non verrà mai pubblicato.
Questo post è più per me che per voi.
Non ho voglia di “analizzare pubblicamente” questo fatto.. anche poi forse, alla fin fine, forse lo farò.

Ma una cosa però mi è chiara…
Non posso predicare bene e razzolare male.
Un passo indietro…. È un passo indietro. Anche volendo non posso vederlo come un passo avanti…

Posso vederlo però come la possibilità di “camminare” in altre scarpe.
Più energie mentali per quello che VOGLIO.

La cosa che più mi fa arrabbiare?
Il fatto che questa cosa andrà ad influire su cose che proprio non vi vanno giù.

E qui mi rendo conto che devo spiegare sennò non si capisce un tubo.

Si parla di lavoro… e si parla di un passo indietro…
Quindi… basta sviluppo software e via di nuovo assistenza ed interventi….

Non è malaccio come cosa… girando un pochino sicuramente arrotondo…  e qualche soldino in più non lo buttiamo via di certo…
Ma questa cosa porterà via del tempo alla mia famiglia.

E’ questo che mi fa davvero incazzare al momento.

Se devo girare … mi toccherà stare a dormire fuori… tornare tardi.. partire presto….
Meno tempo con la mia famiglia.
E’ questo che davvero mi rode.

E’ questo quello che sento come scotto per il mio “fallimento”

Per il resto.. va bene… non è un problema.
E’ lavoro.
L’ho già detto da qualche parte
Non vivo per lavorare, lavoro per vivere…

Sul serio….

Ora più che mai

Parafrasando la bionda?
Vaffanculo a tutto il resto.

Il giorno dopo
Risveglio sereno, con una strana sensazione che fatico a riconoscere di primo acchito, ma poi... ci sono!
Sollievo!
Leggerezza!

Ora sono definitivamente non più razzi miei.

Dopo mesi passati a cercare di definirmi in un ruolo ora "loro" mi hanno tolto ogni ragionevole dubbio su quello che è il mio vero poto, la mia vera mansione... ed io mi ci ritrovo più che tranquillamente.
Mi piace di meno?
Pazienza...

Ma è comunque bello ritrovarsi finalmente ad avere una funzione ben definita... e lo sapranno anche loro...
Suona come una minaccia?
Sì?!

Che dire.. bene.

Mi tocca...

E' giunto il momento.
Tocca farlo.

Mi spiace, lo sapete.

Non mi va giù.. ma con tutta la EMME che ci tocca mangiare nella vita quotidiana questo è niente.
Questo è sopportabile.

Dai, un bel respiro ed è fatta.
Chiudi gli occhi...
Inspira profondamente col naso...
Espira fino in fondo.. apri gli occhi e fai sta cosa.

Auguri.
Buone feste.
Felice Natale.
Buon anno.
Un grandioso anno nuovo ed un augurio per un fantasmagorico 2012..

Soprassedendo sul fatto che potrebbero essere gli ultimi auguri che mi tocca fare.... maya permettendo... forse dovrei metterci più entusiasmo.
Ma tant'è.... accontentatevi... io mi accontento...

E comunque, controvoglia, sforzato, ma di vero cuore.

Buon natale.... e fancuclo alla Coca-Cola corporation... tutta colpa loro...

venerdì 23 dicembre 2011

I mandarini sono intransitivi

Un verbo si dice "transitivo" quando l'azione da esso espressa si espande su un oggetto diretto, ad esempio... "Leggo un libro"... un verbo di dice "intransitivo" quando esprime un'azione o uno stato assoluto che non esige quindi un oggetto diretto a cui riferirsi.
Nasco, corro....

I mandarini, in quanto assolutamente integerrimi ed algidi nella loro presunta integrità morale e benessere economico... sono intransitivi...

Lo spunto dovrebbe essere che i mandarino.. non è possibile smettere di mangiarli.
Sono intransitivi.
Sono loro che smettono di farsi mangiare.
Di loro spontanea volontà.
Esprimono la loro volontà sul mondo decidendo loro se e quando farsi mangiare.. a quanto pare.
Ma sopratutto. se inizi a mangiarne uno, poi non puoi fermarti, finché non sono loro a deciderlo...

Questo può anche essere vero, solo SE ti piacciono i mandarini...

Se, come me, uno preferisce (ma non ne va nemmeno poi così matto) le clementine?

I mandarini tendono ad essere troppo dolci per i miei gusti. Ed a volte hanno i semi.

Io odio i semi, sono brutte sorprese aspettate ma sempre sgradite.
Uno scotto da pagare per l'eccessiva dolcezza del frutto.

Per la storia, non c'è rosa senza spine...

La clementina corrisponde al mio ideale di frutto invernale.
Il mandarino, essendo intransitivo, non è oggetti dei miei desideri... egli è.. ed in quanto tale sono io a non andargli a genio suppongo....

Non ci dormirò la notte pensando a chissà quale torto marcio devo avergli fatto al frutto arancione...

giovedì 22 dicembre 2011

...ops ...ok

Chi videogioca lo sa... be, dipende dal gioco in questione, ma c'è una cosa che nella vita reale manca e che non ci sarà mai... temo.

Il Fast Save detto anche salvataggio veloce.
In pratica, mentre giochi, premi un pulsantillo magico e se ti capita di schiattare riparti esattamente nel posto e nella situazione in cui hai salvato.

Nella vita reale se schiatti è difficile attivare la funzione "carica ultimo salvataggio"... ma, e se uno la potesse riutilizzare per evitare almeno le figure di merda?
Quelle grosse almeno.
Non tutte. Tutte no, altrimenti poi diventa un vizio.

Pigi il tastillo prima di una riunione, di un incontro, di un appuntamento, di un bivio insomma....
Imbocchi una strada sapendo che puoi tornare indietro.

Tornare indietro.
Cancellare gli errori.

Si potesse fare lo farei.

Non tutti. Alcuni di quegli errori m'hanno reso ciò che sono. Ho imparato da molti dei miei errori.
Gli errori che ho commesso m'hanno reso più saggio.
Gli errori che riconosciamo come tali, magari ad anni dall'averli commessi, magari ci hanno portato ad un oggi che, senza quell'errore non esisterebbe più.
E che magari non è poi così da buttare via.

Però , ad avercelo il pulsantillo magico, sarebbe come viaggiare nel tempo.
Facciamo un esempio.
Tornerei indietro di qualche anno per impedirmi di fare troppo il cretino sulle piste da sci. Ora magari potrei ancora farlo. Mi piaceva sciare, ma oramai. E' verboten. Se anche solo ci provassi l'ernia del disco me la farebbe pagare cara, lo so.
Ma lo so ora... e quanto indietro dovrei tornare per annullare il primo sbaglio che mi fu fatale?

10 anni forse.Il rischio è troppo alto.

Per sfruttare la cosa uno dovrebbe essere in grado di riconoscere le stronzare, quelle davvero grosse, un attimo dopo l'averle commesse.

Certo, uno correrebbe il rischio di salvare ogni 5 minuti.
Che casino.

Certo però,dove la mettiamo la soddisfazione di poter reagire alla presa di coscienza dell'avvenuta immane ennesima kakata, invece che con un poderoso "D'HO", con un più pacato e tutto sommato pacifico: "ops...ok..."

Gli scrittori sono tutti puttane (I)

Siamo dunque giunti ad un piccolo inframezzo nel progetto "Gli scrittori sono tutti puttane".
E' già l'ora di tirare delle somme?
Di fare dei bilanci?
No, assoltamente no.
E' solo una scura per linkare tutti i post scritti finora sull'argomento per fare un mega riassuntone per i più disattenti.

Ma anche per cercare di capire la piega che sta prendendo il "progetto".
Si amici, di questo si tratta. Di un progetto.
Serio? Chi io? No giammai.
Io no, ma il progetto, magari., forse, chissà.

Progetto editoriale?
Forse anche no, ma forse anche sì...  ricordo a tutti quelli che volessero partecipare quali sono le semplice e basilari regole da seguire.

"Tu mi dici cosa devo fare ed io lo faccio" (cit.)

In sostanza.
Datemi un titolo, una situazione, uno spunto, ed io vi ci scrivo sopra un articolo, un post, un racconto, una riflessione più o meno sagace.
Per me è un esercizio, un divertimento, uno spunto, per voi ... una perdita di tempo?
E' possibile... ma se vi va di sentire il punto di vista di uno scribacchino che "ci prova".... sapete dove trovarmi.
Magari  vi fate due risate.

Ecco cosa è stato pubblicato finora.

  1. Le stagione degli amori delle balaenoptera musculus...
  2. Alle salamandre prude il culo
  3. Per fortuna i maya avevano ragione..
  4. Per favore smettere, fate un piacere all'umanità
  5. Orgoglio e basta. Il nemico dell'umanità
  6. L'obsolescenza negli attuali rapporti interpersonali moderni ha raggiunto livelli teratologici
  7. Sconfiggi la rabbia in 12 comode minchiate
  8. Il mio amico Nerd
  9. Gioie e dolori della vita di coppia


Per quel che riguarda invece i "resoconti" mi sento di poter annunciare che quello che si palesava come un elenco di emerite puttanate (splendidamente scritte, questo è chiaro) si sta tramutando in un compendio di vita vissuta.
C'è saggezza in questi scritti?
C'è cuore?
C'è qualcosa?
Dai commenti della comunità dei miei fedelissimi lettori a quanto pare qualcosa c'è...

Io non lo so, io ci metto del mio, quello che ho.
Cosa sia non sta a me giudicarlo.
Sta a voi.

Gioie e dolori della vita di coppia

La vita di coppia.
La vita di coppia....
La vita di coppia è un casino.

Punto di vista cinematografico.

Prendiamo in esame due esemplari caucasici, e le loro assolutamente incompatibili collezioni di DVD.
Lei tutto (o quasi) masterizzato.
Lui tutto originale.

Lei cinepanettoni.
Lui cinema coreano e giapponese.

Lei commedie italiane.
Lui commedie americane.

Lei pulp.
Lui splatter.

Lei thriller.
Lui commedie romantiche.

Lei così.
Lui cosà.

Avessimo analizzato meglio le rispettive videoteche forse c'avremmo pensato meglio prima di metterci insieme.
Ora la "nostra" videoteca è un guazzabuglio (nutrito sì, quantitativamente soddisfacente) pieno di tutto e di niente. numericamente importante, in ordine casualmente mischiato e che necessita urgente ampliamento logistico presso l'Ikea il prima possibile...

Quando venne il giorno di riunire le nostre rispettive collezioni in una unica (fu un passo importante per me) qualche doppione però emerse. Non molti, giusto 4 o 5 titoli ma furono 4 o 5 conferme assai gradite.
Ora nemmeno più mi ricordo quali furono. I DVD vennero rivenduti quasi all'istante.
Per foraggiare ulteriormente la videoteca ovviamente.

Gioia:
Spippolare la collezione e tirare fuori qualche titolo doppio (avercene ancora!) o non più interessante... portare il tutto da Blockbuster e girare per un'oretta nel reparto usato/ex noleggio in cerca di chicche ed offerte.
Approfittare categoricamente di almeno due 3X2, conguagliare la spesa col ritorno dei film precedentemente spippolati dalla collezione (poca roba oramai, pochissima anzi niente) e tornare a casa con una borsata di film da guardare.
Record personale attualmente imbattuto.
Circa 30 film.
Dolore:
Arrivare a casa e litigare su quale film guardare prima e che cosa sgranocchiare mentre si visiona il tutto.

Erano le nostre giornate cinema.
Passate interamente sul divano a sorbirci uno via l'altro un film dietro l'altro.
Parlo al passato perché ora, col nano, è particolarmente difficile trovare il tempo per guardarsi quei 5 o 6 film di fila... ma ogni tanto, con la collaborazione dei nonni... si fa ancora.

Gioia:
Scoprire che, in effetti, del cinema italiano "moderno" non tutto è da buttare via.
Dolore:
Trovarsi a ridere ad una battuta, volgare e scontata, di un film dei Vanzina Bros.
E' una cosa triste. molto.

Però è vero.
Il cinema italiano non è da buttare via. La commedia sopratutto.
Mi piacciono particolarmente i film ambientati a Torino.
E ce ne sono un sacco!
Incredibile.

Gioia:
Ritrovarsi con la casa libera ed un paio di filma da rivedere, magari a pranzo, mangiando pasta tonno olive e cipolle e sgranocchiando grissini.
Dolore:
Ritrovarsi con la voglia di ri vedere un film e trovarsi con il divano occupato da una bionda intenza a guardare serie Tv sgranocchiando schifezze.

Passi per le schifezze, ma non posso infognarmi in altre serie Tv. Basta.
Passi per "Il trono di spade"... c'ho fatto infognare anche lei... e s'è persa anche le prima quattro puntate (è stato divertente fare il riassunto) ma io no, io non ce la faccio. O dall'inizio o niente.

Gioia:
Hai voglia di scrivere ed il salotto tace in quieta pace.
Dolore:
Hai voglia di scrivere ed il salotto non tace per niente. Anzi. C'è un film che non vuoi vedere in proiezione e lei, oltretutto, ti parla insieme mentre cerchi di scrivere.

AAAAAAAAAAARGH!

Gioie e dolori della vita di coppia.
Analisi cinematografica.

In sostanza?
Non analizzate le rispettive videoteche prima di prendere in considerazione un eventuale partner...
Con partner intendo una persona con la quale vi vada di fare sul serio.
Una persona con la quale mischiare la vostra amata collezione cinematografica per intenderci.

Non fatelo.
Sarebbe un errore.

Dovete superare i vostri pregiudizi.
Andare oltre i limiti che vi siete auto-imposti e "sforzarvi".
Certo... ritrovarsi a ridere ad una battuta (volgare e scontata) di De Sica Jr. potrebbe essere un segnale inequivocabile che il tumore che risiede nel vostro cervello ha raggiunto la massa critica e che vi restano pochi giorni di vita allucinanti e sofferenti. Tormentati dal rimorso di aver visto un film che vi eravate GIURATI, era stata una promessa solenne. non l'avereste MAI E POI MAI guardato!

Ed invece succede.
Succede ti tutto nella vita di coppia.
Succede anche di cambiare idea, limare i gusti ed ampliare gli orizzonti.
Succede di cambiare.

No, non ho detto migliorare.
Ho detto "cambiare". E' diverso no?!

mercoledì 21 dicembre 2011

Il mio amico Nerd

.
E' strano.
E' scontroso e lunatico.
Parla di argomenti che non comprendi.
Ricorda cosa che in ben pochi ricordano ma che sono considerate di nicchia.
Si veste come mio nonno tranne quando "si tira a lucido", allora somiglia a mio nonno, ma nella bara.
Si nutre in maniera approssimativa con troppi grassi e zuccheri, tranne quando gliene procura la madre i ha problemi di salute.
Non cura il proprio aspetto fisico. Non è interessato al proprio look ne a quello degli altri,
Si considera una persona intelligente, solo per poi incappare in gaffe esistenziali e sociologiche aberranti ed imbarazzanti.
Non socializza se non sul network. E ci si infogna.
Non baccaglia, non straparla, non amoreggia e non flirta... se non spinto da una modesta quantità di alcool.
In presenta di determinati input (leggasi, altri Nerd) a volte però straparla senza bisogno di alcool. In questi casi è plausibile anche che si arrivi alle mani.

Negli ultimi anni ha sviluppato un certo orgoglio per la propria situazione, modesto ed ignorabile, ma inizia a tenerci. Sempre di più.

Il mio amico Nerd.
Si divide in sottocategorie impegnate in battaglie ataviche a suon di specifiche, statistiche o prestazioni (in pratica Numeri)
PC contro Mac
Manga contro Americano
DC contro Marvel
Sì, anche per i super-erori conta chi ce l'ha più.... qualcosa.
E ci si infogna.

Il mio amico Nerd  ricorda le persone "a iniziali e numeri".
Stefano =  inizia con la "S", 7 lettere
Enrico = inizia con la "E", 6 lettere
Walter = W6
Gianluca = G8
Sandra = S6
Elena = E5
Master = M6
Arturo = A6
Paraponziponzipero = P18
 [dai che è facile Para = 4, ponziponzi =5X2=10 (e siamo a 14) , pero = 4 (e siamo a 18)]
E poi si incasina coi doppioni...

Il mio amico Nerd è una persona sensibile, con un sacco di sentimenti e di pensieri profondi.
E complessi. A volte troppo complessi.
Il mio amico Nerd, il più delle volte, non è in grado di esprimerli correttamente, i propri pensieri e sentimenti complessi. Il più delle volte esprime il sentimento sbagliato al momento sbagliato alla persona sbagliata nel posto sbagliato.
Il mio amico Nerd ammette tranquillamente i propri errori ed i propri sbagli, quando si accorge di averne commesso qualcuno. Li vede come possibilità di miglioramenti interiori. Opportunità di crescita.
Il mio amico Nerd non si accorge quasi mai di aver commesso uno sbaglio, sopratutto in ambito sociologico.

Il mio amico amico Nerd.
E' una sagoma, a volte, quando non è in depressione o gli girano.
Il mio amico Nerd va preso in piccole dosi.
Il mio amico Nerd lo commercializzerei sotto il nome di "Furby - The last".
Il mio amico Nerd va preso a piccole dosi. Il troppo storpia. Non è un errore di battitura.
Il mio amico Nerd, frequentissimamente, è in depressione o gli girano.

A volte gli spezzerei le ginocchia al mio amico Nerd.
A volte vorrei che fosse in grado di capire senza dover spiegare (a se stesso in primis).
A volte, vorrei che la sua domanda preferita non fosse "perché?".
A volte, sopratutto quando parla di qualcosa che non conosco con competenza indescrivibile e memoria elefantiaca vorrei essere come lui, ma poi mi sveglio ed era solo un brutto sogno.
Anche questa volta l'abbiamo sfangata.
A volte vorrei che non fosse così intelligente, vorrei che non capisse così bene le persone. Che si capisca prima un poco lui prima! Ogni tanto!
Amico Nerd! Fatti i cazzi tuoi ok?!

A volte.
Vorrei non averlo conosciuto, vorrei che fosse diverso.
Più sociale, meno umorale. Più bestia da festa.
Avrebbe più amici, più conoscenze. Più cose da fare in giro.
Fare cose, vedere gente, meno tempo per pensare e più soldi da spendere.
Ma non sarebbe più mio amico.
E non sarebbe un Nerd.

Il mio amico Nerd gioca di ruolo.
E ci tiene a fartelo sapere.
E ci tiene a fartelo provare.
E ci tiene a "tirarti dentro".
Voi magari non sapete nemmeno di cosa diavolo stia parlando, ma lui insisterà e voi proverete, e sarà la fine.
Perché smettere o semplicemente dire "no grazie, non mi piace" sarà un po' come spezzargli il cuore. E di fronte a quello sguardo pieno di entusiasmo, aspettativa, desiderio e dolore non potrete tirarvi indietro. Non troverete il coraggio di spezzare quel cuore incrostato di grassi insaturi.
E ci si infogna.

Il mio amico Nerd legge.
Libri.
Tanti.
Ma sopratutto, il mio amico Nerd, legge tutti i libri di un certo autore. Ne legge uno, gli piace, deve avere e leggere tutti gli altri (anche se sono delle merde)
Il mio amico Nerd predilige determinati generi letterari.
E ci si infogna.

E guarda le serie TV.
E si ricorda tutto quello che è successo di una serie arrivata alla ventiquattresima stagione dalla prima puntata. E guarda poi i remake, i prequel ed i sequel e commenta. Analizza.
Il mio amico Nerd è quasi sempre convinto che la serie originale fosse la migliore.
E allora? Amico Nerd?! Come la mettiamo con "The Next Generation"?
E ci si infogna.

Al mio amico Nerd piace infognarsi.

Il mio amico Nerd.
Scrive.
Blog, romanzi, post, tweet, diari segreti, quadernetti.
Roba che nella maggior parte dei casi viene letta da pochissima gente.
Roba che viene letta solo dagli amici... che gli dicono "Sei grande vai avanti così!"
Mai una critica vera. Che sarebbe di grande aiuto.
Che sarebbe migliorativa.
Ma il Nerd la reggerebbe?
L'accetterebbe?
Possibile, altamente improbabile.
Un altro cuore spezzato.

Il mio amico Nerd sei tu.
Il mio amico Nerd siete voi.
Il mio amico Nerd... sono io.

No , loro no, loro sono "normali".

Che schifo.

P.S.
Ogni riferimento a cose persone animali situazioni posti flussi quantistici o continuum spaziotemporali realmente esistenti è puramente casuale o fortemente voluta.
Nel caso di continuum spaziotemporali di pura invenzione io ho i super poteri.
Vieni a rompermi le palle se c'hai il coraggio.

Sconfiggi la rabbia in 12 comode minchiate



Ecco a voi una unitile, non sensata ma richiestissima lista di 12 rimedi e/o trucchi per il controllo costruttivo della rabbia, per la sua attenuazione, fino alla sua totale e definitiva sconfitta


In ordine assolutamente casuale, ci tengo a precisare.

1 - I Fiori di Bach
Dei fantomatici 38 fiori conosco poco o nulla, in  paga mi sono documentato sul loro "inventore/scopritore": Edward Bach. Il buon Eddy nasce nel Regno Unito nel 1886 e ci schiatta nel 1936.
Deve la sua fama alla sue (cito non testualmente) "affascinanti ma in praticabili e di scarsissimo o nullo risultato teorie mediche".
Capiamoci. Eddy Bach era considerato un banfone (uno che le spara grosse e spesso a casaccio) pure dai medici omeopatici.. ed ho detto tutto.
Le indicazioni relative all'utilizzo dei suoi fiori rientra tranquillamente nella fenomenologia degli effetti definiti come placebi.
Se volete dei fiori che vi facciano qualche effetto consiglio altre varietà...

2 - La verbalizzazione mediata piuttosto che sfogo incontrollato
Ovvero: non saltargli al collo azzannando, ma cerca di spiegarti con parole pacate e controllate.
Si dice che funzioni, io, se sono incazzato come una faina grido e sbraito abbastanza.... e le mie parole, più che pacate e controllate sono farcite di bestemmie (lo faccio solo se adeguatamente stimolato... bestemmiare intendo) e l'unica cosa che controllo a malapena solo i tremiti che mi spingerebbero a massacrare di manate la causa della mia rabbia.
Funziona anche quello... sicuramente uno si sfoga almeno.

3 - Il contare fino a 10
Funziona se l'obiettivo della propria rabbia non è in una o più di queste categorie:
- un oggetto inanimato / immobile / saldamente ancorato a terra
- un animale molto lento / stupido
- un masochista
- uno che sta contando fino a 10
Altrimenti scappa di sicuro.
Io lo farei.

4 - Il mangiare smodatamente dolci o schifezze varie
Utilissimo sopratutto se vi sentite pronti ad estendere la categoria "schifezze varie" anche ai vari oggetti della vostra rabbia incontrollata.
Colgo l'occasione per ricordare che il cannibalismo è punito piuttosto severamente quasi ovunque.

5 - Il placare l'emozione parlandone con un amico
E facendogli due marroni di dimensioni colossali.
Può essere un metodo più che valido, sopratutto se l'amico è sordo o sta dormendo ed ha il sonno parecchio pesante.
Se è sveglio e, incredibilmente ascolta, magari vorrà anche darvi dei consigli (magari pacati , sensati , logici e giusti) ma voi sarete assordati dal rumore delle pale rotanti...  le vostre. Sparlare per sparlare tanto vale farlo col cane di pezza o con la propria ombra... almeno evitate di fare altri danni collaterali.

6 - Il chiarirsi le idee
Sul modo / metodo più sicuro / efficace per eliminare / eradicare definitivamente la causa della propria incazzatura.... pianificare la cosa nei minimi dettagli. Organizzare il tutto per filo e per segno. Buttate nel piano anche amici / conoscenti. fate una cosa grossa complicata e macchinosa.
Passerà un sacco di tempo e magari, se tutto va bene, il problema si eliminerà spontaneamente in preda a paranoia ed attacchi di panico sentendosi spiato e pedinato continuamente.

7 - Farlo con la persona giusta, al momento giusto, al grado giusto, per lo scopo giusto e nel modo giusto
Sì parliamo ancora della rabbia. Questa mi sembra una cosa sensata, forse la meno minchiata di tutte, ma è così complessa e siamo in presenza di un così alto numero di "se" e di "ma" che non sono in grado di spiegarlo in frase di senso compiuto... ci vorrebbe un diagramma di flusso (roba da nerd / programmatori), ma non c'ho voglia e quindi immaginatevelo voialtri. Troppo complesso.
Soluzione impraticabile.

8 - L'esprimere apertamente la rabbia
Urlando, scalciando, sbavando, mordendo le gambe delle sedie ed orinando sulla gamba del capo. Se vi va bene un bel soggiorno in una camera con le pareti imbottite, strafatto di oppiacei calmanti, non ve lo toglie nessuno.
Sicuramente un'esperienza istruttiva, ma può segnare pesantemente la carriera di una persona.
Occhio anche al conto della lavanderia per il lavaggio pantaloni del boss. 'Sti fetenti ve lo faranno pagare carissimo.

9 - Il Result Oriented Counseling
Non ho capito proprio bene cosa sia... ma ho spippolato in giro per la rete e fra un errore di comprensione ed acronimi incomprensibili sono riuscito a capire che si tratta si una cosa che praticamente viene una strafiga a casa tua (o uno strafigo, nel caso tu sia una donna) e te lo/la mena finchè non ammetti di essere un coglione.
Costa pure caro.
E la strafiga/go se provi a fartela/lo paghi pure il supplemento/lo.

10 - L'omicidio
Di tutte le soluzioni è sicuramente la più definitiva nonché la più appagante.
Non fosse che è illegale... ma dai.. non è quello il problema.
E' la certezza nella punizione dei nostri sensi di colpa a frenarci. Giusto?
Frenare noi bestie schiumanti odio e violenza? Chi?! Un'ipotetico senso di colpa?!
Impossibile.
Semmai il costo delle munizioni.
E poi non è applicabile a bersagli multipli.

11 - La strage
Questa si che è applicabile a bersagli multipli.
Ma, avete presente quanto costano le armi di distruzione di massa?
Vogliamo chiedere in giro?

12 - Le spallucce
Funziona solo in Italia.
Se fate "spallucce" in giro per il mondo pensano che abbiate qualche problema di scogliosi e vi mandano dall'ortopedico.

(Piaciuta questa lista? Leggine altre!)

martedì 20 dicembre 2011

L'obsolescenza negli attuali rapporti interpersonali moderni ha raggiunto livelli teratologici

"e' imputablile ad un eccessivo uso della tecnologia, togli internet , sms ,TV..ed ecco che hai risolto questo piccolo problema. Provateci e vi ammazzo" (cit.)


Ma analizzando meglio il titolo mi viene da interpretare la questione in maniera differente.

Qua il problema è che è l'obsolescenza dei rapporti interpersonali moderni ad avere raggiunto livelli teratologici... ovvero... che nonostante il fatto che si sia sempre collegati connessi e "social"... siamo andati così avanti tanto da fare il giro e tornare indietro, ovvero a quando i rapporti interpersonali "reali" includevano solo la ristrettissima cerchia delle nostre più strette conoscenze, famiglia inclusa.

E con "ristrettissimo" intendo dire proprio solo quelle 10 o massimo 20 persone in tutto... una stima da tardo medioevo a mio avviso.

Siamo arrivati ad un punto che conosciamo tutto di tutti, ma non "conosciamo" realmente nessuno, a parte forse quei pochi che reputiamo degni. Quei pochi coi quali ci "arrischiamo"ad essere noi stessi.

Il problema è che siamo diventati troppo complessi e sfaccettati per ritenerci accettabili così come siamo dagli "altri".. ignorando, volutamente, che anche gli altri, molto probabilmente, sono nella stessa identica situazione.

Indossiamo maschere ed interpretiamo ruoli, in continuazione, con chiunque, tranne coi pochi "eletti" ed in particolari situazioni.

Almeno nel medioevo non avevano di questi problemi. I ruoli erano fissi. Ognuno di noi aveva dei ruoli ben specifici e tentare di uscirne era addirittura, per molti, impensabile.

Ora sappiamo, se non tutto molto. Ora comunichiamo, se non con tutti, quantomeno spessissimo se non continuamente... con molta, troppa gente...
Ed ognuna di queste persone, amico, contatto, follower... ognuno di loro prende un pezzo di noi fino a ridurci a nulla, se non a molto poco.

C'è una soluzione?

A mio avviso sì, ma applicabile solo su larga scala.
Si potrebbe fare un esperimento.

Spegnere i nostri mezzi di comunicazione testuali e "costringerci" a comunicare solo verbalmente (no, non sto escludendo il telefono.. gli sms si però).. per quanto tempo?
Un giorno? Una settimana? Un mese?

Prevedo crisi d'astinenza da social network... ma non è forse vero che ricevere o fare un paio di telefonate nell'arco di una giornata non sarebbero altrettanto soddisfacenti? Certo, solo nel caso in cui ci si dica delle cose, con un peso.
Non chiamiamo per sapere come va, o per raccontare / sentirci raccontare la nostra giornata.
Parliamo per diffondere dei pensieri... delle idee... fosse anche solo organizzare una cena...
Io so che, nell'arco di una giornata senza social e chat e sms, fra una cosa e l'altra, un bel menu da proporre chiunque di noi sarebbe in grado d'inventarselo...
Antipasti, primo, secondo, contorno frutta dolce e caffè...

Ok, quando la facciamo sta cena?

Orgoglio e basta. Il nemico dell'umanità

Non sono pratico dell'argomento io. Noooooooo.
Nono sono una persona orgogliosa.
Noooooooooooooooo.
Figuriamoci!
Chi io? Ma davvero?! State scherzando!

Ed invece sì.

L'ho capito (e non è molto che ho aperto gli occhi) e l'ammetterlo, devo proprio dirlo, ha attivato un processo di analisi ed introspezione mica da poco.

Wiki al solito, da saccente figlia di buona donna che non è altro (e pure vicina al tracollo finanziario, non dimenticate.. donate!) la dice lunga:
"Il termine orgoglio si riferisce ad un forte senso di autostima e fiducia nelle proprie capacità, unito all'incapacità di ricevere umiliazioni e alla gratificazione conseguente all'affermazione di sé, o di una persona, un evento, un oggetto o un gruppo con cui ci si identifica."

Orgoglio gay, orgoglio nazionalista, orgoglio padano...
Be, l'ultimo esempio lasciatelo perdere, ma essere orgogliosi in pratica, per me, consiste semplicemente nell'avere ragione. Sempre.
Mai sbagliato.
Sopratutto quando si tratta di valutare le persone.
Ho imparato anche l'arte della pazienza per confermare le mie ipotesi... ed infatti, anche le mie affermazioni più azzardate, col tempo, a volte anni, sono risultate essere corrette.
Certo, ometto il fatto che i fallimenti non li considero in quanto sono ancora "in divenire".. c'è tempo per avere torto.. magari, col tempo, poi avrò ragione.

Sono un furbone eh?!

Orgoglio come nemico dell'umanità?!
Be, certo... di sicuro un qualche folle dittatore di un qualsiasi stato di Bananas munito di testate nucleari ha certamente qualche solido appiglio per il proprio.. di orgoglio... ma non credo sia questo il significato della frase.
Credo piuttosto che il concetto sia un poco più profondo, e personale.

L'orgoglio nemico della propria umanità.
Una persona troppo orgogliosa rischia di far soffrire chi gli sta attorno, sopratutto le persone che gli sono più vicine. A volte, per "orgoglio" è difficile ammettere i propri sbagli, le proprie debolezze, le proprie mancanze.

Certo, la mia è una voce fuori dal coro, io non ho sbagli o debolezze che piuttosto di confessare maschero dietro fredda noncuranza (sorellastra dell'orgoglio a quanto pare). Nooooooooooo.... Figuriamoci!

Un rimedio però credo che ci sia. Credo che basti chiedere scusa... magari non verbalmente, per i più orgogliosi può essere una cosa difficile se non impossibile, ma con un gesto.
Una piccola azione che faccia capire all'altra persona che abbiamo capito di aver sbagliato; non lo ammetteremo mai, ma abbiamo capito.
Ora basta con 'ste paturnie ed andiamo avanti che questa situazione (che non fa che ricalcare il fatto che io abbia sbagliato) mi infastidisce e mi irrita.

Suona egoistico eh?
Davvero?

L'analisi sul mio proprio egoismo non ha dato i frutti che mi aspettavo, ma essendo egoista non lo ammetterò mai, e quindi... a passi di bimbo, ho imparato ad accettare e riconoscere questo lato del mio multi sfaccettato ultra incasinato carattere bisbetico... che sia il primo passo verso la guarigione?
Si può guarire dall'egoismo?

Io credo di aver trovato una cura.
Far diventare l'"io" un bel "noi".
Noi famiglia.
Noi amici.
Noi azienda.
Noi quartiere.
Noi città.
Noi regione.
Noi stato,

Bel concetto eh?

Nei momenti di depressione diventa ancora più semplice!
Noi merde...

domenica 18 dicembre 2011

Non è una cosa scritta in una notte insonne...

... è proprio di quella astuta infida bastarda che voglio parlare.
La dama in bianco
Ne ho più o meno sempre sofferto in maniera altalenante. Sono abituato a dormire in maniera abbastanza regolare le mie buone 7/8 ore per notte anche per settimane e poi.. SBAM!
Mi "mangio" due o tre notti di fila.
Ci sono abituato.. riesco a gestire la cosa abbastanza bene, quindi no problem.
Certo, ne vengo fuori decisamente a pezzi, ma ho imparato a starmene coricato al mio posto ad "aspettare" che passi la notte. A "riposare" almeno il corpo. A mantenere in stato semi dormiente anche la mente.. è quasi diventato una specie di esercizio di trainig autogeno... a volte, durante le notti di crisi, a volte, mi capita addirittura di riaddormentarmi per brevi periodi.... pochi minuti, ma meglio di niente... così ho imparato a sopravvivere ai miei attacchi di insonnia.

Il momento attuale invece è un poco diverso. Dormirei (sono distrutto, a pezzi, malato sudaticcio e vagamente maleodorante), ma una concomitanza di eventi mi sta letteralmente facendo dormire poco o niente da circa una settimana.

Eccovi l'elenco completo (in ordine di incidenza)
Mal di gola + ghiandole gonfie e doloranti
Raffreddore potente
Dolori sparpagliati

La febbre non ce l'ho più, ma mi sento come se ce l'avessi.
Tutto intontito, ciondolante... a pezzi insomma.

Mi corico distrutto, casco di sasso in un sonno da sasso di Matera e mi ritrovo, dopo circa una o due ora, a raschiare aria agonizzante con la gola e la bocca secchi come il deserto del Sahara. Il dolore deve essere molto simile a quello che si dovrebbe provare ingoiando un boccone di lamette da barba grossolanamente masticate. E che continua per ora.
Allora mi alzo (cosa che normalmente nelle mie "normali" crisi d'insonnia non faccio MAI, è una regola invalicabile) e cerco di far passare il dolore, ma facendolo perdo qualsiasi impulso a dormire ancora.. e così mi ritrovo a dormire una due massimo tre ore per notte da quasi una settimana.

Una vitaccia infame insomma.

Che però non è nemmeno tanto male come situazione se confrontata a casi ben peggiori. Parliamo di insonnia cronica grave.. quella che dura anche più di un mese
Per tirarmi su il morale sono andato a documentarmi e si parla di persone che non hanno praticamente chiuso occhio per tre, quattro o anche cinque settimane di fila. Capite?!
In confronto dovrei stare fresco come una rosa e saltellare felice con le caprette che fanno ciao la su monti con Hannette dove il cielo è sempre blu con Belle e Sebastien.... questi che son messi così .. che incubo deve essere.
Sono i casi in cui la dama bianca tira fuori gli artigli e decide di fare sul serio.

Quindi.. ho deciso che quando mi chiederanno se io soffro o no di insonnia risponderò con un moderato "saltuariamente ma lieve" che mi sembra la definizione che mi calza più  a pennello.. per le "crisi" standard però... al momento non è per niente standard.

Stasera tento col latte caldo col miele (che calma la gola ed intoppa lo stomaco in una lenta e si spera sfiancante digestione) .. Azz! Non c'è il miele!

Ok barman, fammene uno liscio.