giovedì 5 gennaio 2012

E' ufficiale

E' notizia di oggi:
E' ufficiale.
E' pubblicato.

Gli uomini e le donne sono differenti.

Marco Del Giudice, psicologo dell'università di Torino, pubblica sulla rivista "Public Library of Sciences" i risultati di questa rivoluzionaria ricerca (condotta su più di diecimila campioni) ed il succo del questione è fondamentalmente questo.
Cito l'articolo ti repubblica.it : "La discrepanza maggiore riguarda la sensibilità, tradizionale dominio femminile."
Dice poi Del Giudice che "...i maschi di descrivono come più stabili emotivamente, più dominanti, più legati alle regole e meno fiduciosi, mentre le femmine si vedono come più calde emotivamente, meno sicure di se e più sensibili"

Caro professor dottor gran mannar Marco del Giudice voglio solo farle notare una piccola questione. Nel farlo non voglio dimenticare nemmeno la collaborazione dei suoi due colleghi della Manchester Business School... Voglio che lo sappiate tutti.

Volete sapere quale è la risposta media dell'uomo medio ad una notizia come questa?
Cito: "Ma ci voleva una ricerca dell'esimio professor Del Giudice dell'università di Torino ecc, ecc... per dirmelo?"

Esimi, dotti, voi che c'avete sti pezzi di carta, ma fatevi delle domande prima di iniziare delle ricerche del genere.
Dove mi porterà questa ricerca?
O meglio: Non è che poi i risultati li sanno semplicemente tutti tanto che sono scontati, ma visto che nessuno l'ha ancora fatto ufficialmente facciamo lo studio così ci pubblicano e ci facciamo un nome?

Esimi, dotti, voi che c'avete sti pezzettoni di carta che certificano il fatto che vi siete fatti un mazzo così a studiare su chissà qual libroni della protomadonna... aveste studiato un pelo meno e vissuto un attimino di più... certe cose le sapreste senza il bisogno di andare a rompere le palle a diecimila campioni... 
Che io capisco anche, posso farlo davvero, che la tentazione di "pubblicare" sia quasi un necessità.
Farsi conoscere per uscire dall'anonimato... se poi ti traducono la lingua in quaranta lingue il nome te lo fai internazionale.

Il rischio?

Imparare come si dice (ironicamente) "Ma dai! Sul serio?!" in 40 lingue diverse.

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