mercoledì 4 gennaio 2012

Leggere e rileggere

Sono sempre stato contrario, o forse ho solo semplicemente sempre sbagliato tutto

Rileggere?! Funziona!
Vedete, nella mia vita ho tentato più volte di rileggere libri che avevo già letto. Libri che mi erano piaciuti (di certo non mi metto a rileggere qualcosa che non mi è piaciuto quantomeno smodatamente) , ma ho sempre fallito nell'operazione.
In che senso fallire? Nel senso che (ri)inizio un libro per poi abbandonarlo senza terminarlo, perché, per quanto tempo fosse passato dalla prima lettura finivo sempre col ricordarmi comunque il finale ed anche se la cosa non mi disturba quando rivedo un film (cosa che faccio spesso, sopratutto con determinati titoli, quella della top 10 per intenderci) per un libro è diverso.
Un libro pretende una concentrazione ed impegno differenti rispetto alla più semplice e rilassata visione di un film e ricordare trama personaggi e finale non aiuta. Affatto.
Prendiamo ad esame "Il signore degli anelli". L'ho letto una volta, millenni fa, parecchio prima dell'uscita dei film  tanto per essere chiari, e non sono MAI riuscito ad andare oltre le prima 50 pagine.
Troppo impresso nella memoria?
Forse.
Ma credo che il vero ed unico problema sia che me lo ricordavo più BELLO!

Mi rendo conto che si tratta di un problema (forse) solo mio, ma solo oggi, continuando un tentativo di lettura de "Il Pendolo di Foucault" ho capito dove sbagliavo.

Vedete, del libro in questione ricordavo solo una cosa, ovvero che mi era piaciuto tantissimo, e poche altre vaghe informazioni. Per il resto buio completo.
Mi sono trovato, in passato più volte, a parlare del libro in questione, solitamente rinfacciando alla persona con cui ne parlavo che io l'avevo letto tutto ed adorato, ma poi... non mi riusciva di approfondire il discorso.

NON ME LO RICORDAVO!
Ed ora che sono in fase di rilettura ho capito perché.
Non lo ricordavo perché ,semplicemente, il modo in cui è scritto mi distrae dalla storia con una frequenza tale da rendermi impossibile il seguire lucidamente il procedere degli eventi della storia.
I dialoghi, le citazioni, l'inventiva, la cultura e la fantasia che trasuda letteralmente da quel libro semplicemente mi abbaglia e come un naufrago s'acceca l'occhio col riverbero del mare in cerca di una vela salvatrice io mi perdo nel cercare di capire se anche io sarei in grado di scrivere nella stessa maniera.
Impossibile.
E la cosa mi deprime a manetta.

Voi mi direte, ma cosa ti spinge a confrontarti con tali mostri?!
Non riesco a farne, la mia è invidia bella e buona.... ed ecco aggiunto ai nomi dell'odio un altro bel nome.
Umberto Eco, è ufficiale, io ti detesto.

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