lunedì 13 febbraio 2012

Sony Tablet S - recensione

Chiariamo subito una cosa, giusto per metterci l’animo in pace.
Parliamo di un oggetto che è il mio regalo di compleanno, scelto da me e da me fortemente voluto, quindi mai e poi mai potrò parlarne male.
E’ una questione di coerenza, c’è ne troppa poca in questo mondo, di coerenza, è ora di correggere la situazione.

Mi rifaccio a questa recensione e da aggiungere di mio c’è ben poco… forse.

E se siete delusi… ricordate sempre che sono un programmatore.
Se posso fare copia incolla, lo faccio. Sempre.

E non potrei fare diversamente.
Non ho metri di paragone, è il primo articolo di questo genere che mi arriva fra le mani.
Come potrei dare una valutazione obiettiva?
Proprio non potrei..

Ma ora veniamo alle mie osservazioni… che non riguardano esclusivamente il tablet in questione, ma Android in generale.

Essendo la prima volta che mi ritrovo ad operare in questo “ambiente” che dire.
E’ facile, veloce, divertente e, tutto sommato, intuitivo.

Usare un “PC” senza mouse o tastiera è, per me, un’esperienza nuova e “magica”. Divertimento allo stato puro.

Parliamo in primo luogo della “App”.
Nel Market di Android c’è veramente di tutto e di più. Tanto da risultare sovraffollato e confusionario a volte.
Ma se uno non pretende di azzeccare “App” alla prima direi che non è un problema invalicabile.

L’utilizzo del sistema è intuitivo e quasi immediato.
E guai se non fosse così.
Non c’è manuale o guida introduttiva, quindi se non fosse intuitivo e semplice sarebbe davvero una situazione imbarazzante.

Non mi sono quasi mai trovato in imbarazzo, ed una volta capito che la applicazioni non si chiudono mai (manca la X in alto a destra!) se non utilizzando un’apposita App o riavviando il sistema ho risolto il mio unico e reale problema concettuale legato all’utilizzo del sistema operativo “portatile” fatto da Google.

Ed una volta tirato in ballo il colosso della grande G non resta che analizzare la “sincronizzazione” del sistema col proprio Google account.
Al primo avvio del sistema viene infatti richiesto di configurare le credenziali per l’accesso al proprio account Google.
Da quel momento in avanti, se come me ne fate un certo utilizzo, vi troverete letteralmente immersi nel vostri dati.
Gallerie fotografiche , blog, email, documenti… tutto li a portata di mano. Fantastico.

Questa integrazione “nativa” rende (potenzialmente) il tablet con Android (a fonte di una indispensabile connessione internet e li diventa necessaria una versione con connessione mobile 3G non inclusa) uno strumento dalla produttività “seria” pressoché illimitata.
Perché, ricordate, per tutto c’è una App, anche per le cose più strambe. Soprattutto per le cose più strambe. Incluso il lavoro.

Chiusa la dovuta parentesi sulla produttività “seria” parliamo ora di ciò che sta effettivamente a cuore a me ed ai miei fedeli lettori.

IL CAZZEGGIO!
Il “tablet” in generale (e questo in particolare decisamene di più) è un divora tempo infogna testa di primissimo ordine.
Le migliaia di app intrattenenti di svariatissimo genere lo rendono uno strumento di svago assolutamente (o quasi) impareggiabile.
Questo in particolare perché ha un “emulatore” interno di Giochi Playstation che gli permettono di far girare anche i titoli della casa nipponica(attualmente solo PS1, ma chissà).
Essendo oltretutto l’unico tablet in commercio certificato playstation (e non poteva essere altrimenti), è possibile utilizzare anche il pad originale PS3…
Chissà, magari in futuro sarà anche utilizzabile come “espansione” per i giochi della console nipponica (stile Wii U tanto per capirci)
Per quanto riguarda il divertimento per i più piccoli c’è di tutto e di più.
Il tablet è robusto e regge anche alle ditate frenetiche ed affatto delicate del nano più infoiato e sovraeccitato esistente in commercio.
Risate a non finire e, incredibile a dirsi, possibilità di apprendimento quasi illimitate.


Che dire, in conclusione.
Non serve a nulla, in pratica non serve a nulla, ma ora che ce l’ho, non potrò mai e poi mai farne più a meno.
E poi da portare in giro è molto più fico di un Pc portatile, nonché comodo ovviamente.
Non mi resta che mettere al lavoro la mamma per una custodia stilosa e super trendy poi sono a cavallo.

1 commento:

Lasciate un qualche commento voi che leggete