martedì 24 aprile 2012

Fight Club - Recensione

In questa tornata di recensioni di film "retrò" non poteva che finirci un altro dei miei titolo preferiti.
Il titolo che mi ha fatto conoscere Edward Norton (che da allora è uno dei miei attori preferiti).
Il titolo che mi ha fatto capire quanto, come attore, possa essere bravo Brad Pitt (Prima lo consideravo un bambaccione tutto muscoli e niente cervello, anche se, devo ammetterlo, Seven qualche dubbio me l'aveva fatto già venire).
Il titolo che mi ha fatto capire che io non sono altro che la canticchiante merda del mondo.
Come voi.

E non offendetevi, se non avete visto il film non afferrerete il significato del velato insulto che vi siete appena beccati e quindi sarete costretti o a tenervelo (l'insulto) o a porre rimedio a questa incresciosa situazione andandolo a cercare per immediata  riparatrice visione.

Consiglio snack asciutti.
La visione, in certi frangenti, è decisamente splatter.
Laddove splatter indica semplicemente la copiosa presenza di liquidi organici color rosso sangue.
Il regista è tale David Fincher che qui a mio avviso da semplicemente il meglio di se.
La trama del film è assurdamente semplice quanto pazzescamente fuori di melone.
Non ci si poteva aspettare nulla di più dall'autore del libro da cui è stato tratto. Quel Chuck Palahniuk che presto o tardi finirà nella mia rubrica People I Like (Dannazione Chuck! possibile che uno possa sfornare un romanzo d'esordio come questo? Mi sento inadatto. mi sento fottutamente inadatto così!).

Torniamo alla trama.
Prendi il prototipo stressato, deluso, infelice e frustrato dalla vita di yuppie anni '90 e lo fai andare fuori di testa, ci metti un bel po' di "sana ed immotivata" violenza autodistruttiva. Condisci il tutto con scene talmente oscene ed assurde da rasentare il ridicolo.
Musica techno a sfondarti i timpani e sei quasi giunto al dunque.
C'è pure una storia d'amore!
Così anche le "femmine" saranno soddisfatte!

Scusate il sessismo, ho un figlio piccolo, la categorica distinzione in generi è entrata a far parte della mia vita: Cosa "da maschi" e cose "da femmine". Non ci siamo ancora arrivati, ma presto o tardi arriveremo a classificare anche le storie d'amore nei film.

Non che di storia d'amore "classica" si possa parlare.
Non c'è assolutamente nulla di convenzionale nel mondo in cui si svolge la storia.
Non c'è nessuna possibile catalogazione dei personaggi.
Tutti sono unici ma tutti, nessuno escluso, fanno parte della "canticchiante merda del mondo".

Voi e me inclusi.

Non potrete pensarla diversamente.

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