domenica 8 aprile 2012

Uno stato nello stato

Dopo un "intoppante" pranzo pasquale, un krapfen super zuccheroso per merenda al sottoscritto e durante il toast di merenda per il piccolo ti imbatti una delle tante processione religiose che ancora si fanno nei paesi piccoli o non troppo grandi nell'italico stivale e, per la prima volta nella mia vita, esamini attentamente quel che vedi e che vedi?
Vedi che i membri delle varie confraternite, fra i loro ranghi, hanno individui decisamente raccapriccianti. Vedi che l'età media dei partecipati è decisamente over 40 (non ho davvero visto un solo ventenne... i trentenni li ho contati sulle dita di poche mani...
E per la prima volta ho riflettuto sul significato di alcune "immagini".
Lasciamo perdere i rappresentati della politica locale... che dovrebbero essere in prima file in altre occasioni... Consideriamo la scorta ufficiale dei carabinieri in alta uniforme.
Che capiamoci, se hai il cappello con la piuma e la sciabola non sei di certo li a fare servizio d'ordine.
Sei li a legittimare la cosa a livello di "stato"... e se pensi, come faccio io, alla "chiesa" come ad uno stato nello stato... be, non può che venirti in mente che una definizione simile la diede qualcun altro (molto più intellettuale e colto di me) di un altro potere "occulto". La mafia.
E visti i rappresentati di certe confraternite, conoscendone abitudini e "peccati", be, non puoi fare a meno di paragonare le due situazioni e cederne poche o nulle differenze.

Andate in pace, lo sproloquio è finito.

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