sabato 12 maggio 2012

Zuck on FB

Siete iscritti a facebook?
Ne conoscete un minimo la storia?
Avete visto il film "The social network"?
Ve ne frega qualcosa?

"Ma anche no!",  direte voi, la questione qui è un'altra.... come al solito partiamo dalle patate per parlare delle coltivazioni biologicamente eque e solidali di papaia geneticamente modificata in Ecuador.

Mark Zuckerberg, nome tetesko per rakazzo amerikano, è il CEO (Chief Executive Officer aka Amministratore delegato) nonché co-fondatore di una delle maggiore (volenti o nolenti è così)  realtà "virtuali" di internet.
Facebook, appunto.

Sulla sua pagina personale (certo che ce l'ha, ecco il link) potete ammirarne in tempo reale gli aggiornamenti e ricevere le info che pubblica... o, come me, notare che lui su FB non c'è mai.

Lui non lo usa mica Facebook.
Lui lo "scrive" ma non lo usa... e poi, noi che invece non lo scriviamo, ma lo usiamo, ci chiediamo come mai le cose, ogni tanto, non funzionino più, o cisiano novità inutili, o cose senza senso o bla bla bla bla...

La questione però è un'altra.
Di nuovo.
Dalle patate alle papaie il passo è sempre troppo breve per me.

Se lui non lo usa, perché c'avrà altro di meglio da fare suppongo, perché noi dovremmo farlo?
Perché è un grande (ma assai dispersivo) mezzo di comunicazione?
Perché tutti, volendo, possono facilmente farsi pubblicità?
O perché noi, al contrario di lui, non abbiamo altri modi per far sentire la nostra voce?
Diffondere il nostro pensiero?

Facebook, Twitter, G+ e chi più ne ha più ne metta, sono tutti strumenti per la comunicazione, ma hanno finito col diventare contenitori immensi di ogni genere di pensiero attraversi il cervello di ogni singola persona connessa, o no, col proprio cervello.
Me compreso ovviamente, non mi tiro mica fuori, questo blog nasce appunto dalla necessità, tutta mia, di comunicare con un mezzo più "personale".

Però i link su Facebook, Twitter e G+ li metto sempre.... non si sa mai.

Il succo (di papaia, il succo di patata si chiama gin e dire "Il gin della questione" suona male assai) della questione sarebbe?

Sarebbe che lui ci scrive solo quello che fa "di" Facebook, non ci scrive quello che fa "nella vita".
Se tutti noi facessimo così... che fine farebbe Facebook?
Durerebbe due settimane?
Forse tre, poi morirebbe di morte naturale per totale mancanza di contenuti.
Facebook, volenti o nolenti, siamo noi.

Be, noi non siamo tanto delle belle persone ad una prima analisi.

Ma forse lo sapevate già.

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