venerdì 20 luglio 2012

Super 8 - Recensione


Ovvero.


I Goonies sono cresciuti.


Prendi il solito gruppetto di pre adolescenti, gli incasina la vita, ci metti l'arrivo di un alieno violento, carnivoro, sociopatico, maltrattato e scorbutico... Ci metti Steven Spielberg come produttore... Ci metti un'atmosfera da survivor horror fantascientifico e cosa ottieni?


Ottieni Super 8! Che altro!?


Pellicola (a me)  sconosciuta del 2011 quindi straordinariamente secondo i nostri standard, di produzione americana e dal sapore nostalgico, per chi conosce ed apprezza i Goonies e le avventure di Super Slot ed amici strampalati.




Parlando proprio di loro ho trovato in giro sul web questa fantastica immagine.


E' proprio vero, i Goonies son cresciuti.
Non sempre benissimo oltretutto.


Manca slot però!




mercoledì 18 luglio 2012

This must be the place - Recensione

Che dire, che cosa è questo film?
Di cosa parla?
Di cosa tratta?
Quale è la storia che narra?


Troppe domande per un film così piccolo?
Ma poi, piccolo perché?
Perché è un film italiano?


Ebbene sì, questo è un grandissimo film made in Italy (anche) e la cosa m'ha lasciato non poco sorpreso. Non perché non mi piacciano i film italiani, ma perché questa pellicola è entrata a pieno titolo nella mia personalissima top 10 di prepotenza, ed è il primo film italiano a farlo. Alla prima visione oltre tutto.


Cosa è?
E' una grandissima prova d'attore di un grandissimo Sean Penn, ma è anche una fantastica prova corale di tutti gli altri.
E' un road movie, nella quale la strada percorsa accompagna l'evolversi degli eventi e "narra" il percorso evolutivo del protagonista. Che cresce e si trasforma con l'avanzare della trama.
E' una commedia, perché ha moltissimi aspetti divertenti e comici, ma è anche un film drammatico, perché i temi che tratta sono seri se non serissimi.


E' tutto e niente solo come sanno esserlo le pellicole appartenenti alla categoria "Grandissimi film di tutti i tempi".


Perché?
Perché è una bella storia con un brutto finale.
Perché , proprio perché il finale non è "bello" o sdolcinato, o banale, o scontato... è un film che lascia il segno. Che ispira ad essere diversi, se non migliori. Perché è un film che dice molte cose. E nessuna di queste è così banale o scontata da non poter essere presa in considerazione.
Dice che essere se stessi è un bene.
Dice che non si smette mai d'imparare e che, quindi, non si smette mai di crescere. Dice anche, però, che è possibile farlo rimanendo se stessi e conservando ciò che fanciullo c'è ancora in noi.
Dice che le cose brutte capitano, che non ci sono facili rimedi o vendette scontate. 
Le cose brutte capitano. Punto. Non possiamo farci nulla, solo andare a vanti e proseguire (in ogni senso) per la nostra strada. Dice anche che, però, qualche piccola soddisfazione possiamo anche prendercela.
Dice tanto. Dice sicuramente altro, ma l'ho visto solo due volte, e forse non sono stato abbastanza attento.
In sostanza.
Guardatelo.
Divertitevi.
Commuovetevi.
Arrabbiatevi.
Reagite.
Sarà inevitabile.

domenica 15 luglio 2012

Dell'integrazione (alla pista ciclabile)

Sabato pomeriggio in pista ciclabile per me, il Papo e la bici comprata giusto un anno fa che oramai è troppo piccola (ma va bene lo stesso, parole sue).
Arrivo alle giorstrine della pista ciclabile alle ore 16:30 dopo aver preso il gelato e, nemmeno troppo sorpreso, facendo il conto del rapporto tra italiani e non i "non" vincono. Alla stragrande.
Come sempre aggiungo.
Non è una lamentela, è una constatazione. Un semplice dato di fatto. Serve poi, fidatevi.
E comunque abbiamo (ha) fatto subito (dopo vari goffi approcci) amicizia con una bimba bionda dal nome sconosciuto (a lui, io lo so benissimo, a lui come si chiama la gente non interessa) i cui genitori (secondo lui) parlavano inglese... in realtà erano "slavi" (generalizzo tanto per, non è importante, non ora almeno, più avanti vedremo).
Insieme alla bimba bionda c'era anche una bimba ci colore, che però era effettivamente antipatica e prepotente quindi al'abbiamo (io e lui) snobbata volontariamente, quindi nome sconosciuto. La bimba bionda dopo poco ci (lo) ha preferito come compagno di giochi e la bimba di colore poco dopo è dovuta (fortunatamente) andare a casa... per la gioia mia e di Papo.


Ribadisco, visto che si tratta di un argomento delicato, ribadisco.
La bimba di colore mi stava meno simpatica della bimba bionda non perché fosse di colore, ma perché era una cacca scorbutica saccente ed un po troppo turbolenta con mio figlio.
Sono un genitore apprensivo barra protettivo?
Sì! A allora?! Qualcosa in contrario? Andiamo a parlarne fuori ti va?


Comunque, per tornare all'argomento principale, qui non è una questione di colori o di etnie.
Ai bambini non interessano, siamo noi a farci i problemi più assurdi ed insensati. Come il papà della bimba bionda. Lui ha tenuto a ribadire una cosa.
Che loro NON sono rumeni, loro sono moldavi. C'ha tenuto a dirlo con una certa serietà nello sguardo, come fosse una cosa seria... o come se la Moldavia esistesse sul serio.

La Moldavia, padre della bimba bionda di cui solo io ho capito il nome,NON ESISTE!
E' una "regione".. Nemmeno "monostato"!
E' un posto che si trova a metà strada fra due nazioni. Romania ed Ucraina se non sbaglio.



Ho capito!
La Moldavia è forse la Padania dell'Est?

Un posto migliore ma immaginario per far finta di non essere quello che siamo?
Ai bambini, fortunatamente, tutto questo non interessa.
Se non saremo noi a fargli entrare in testa idee distorte e sbagliate loro se la caveranno benissimo.
Saremo noi, volenti o nolenti, a dover emigrare, ognuno di noi, nella nostra personalissima, socialmente vecchia nonché sicuramente un poco razzista Moldavia.
Ops, scusate, Padania.

venerdì 13 luglio 2012

Disinteresse estivo

Vi starete chiedendo, ma forse anche no, il perché di questo improvviso e quasi totale silenzio.
Vi starete forse chiedendo, ma anche no, che fine abbia fatto il vostro scrittore preferito.


Lui no so cosa stia facendo, io sono in disinteresse solare.


Stranamente sto provando un sottile ed assai strano piacere in questa calda ed assolata estate.

Il caldo non mi opprime troppo (sia lode e gloria all'aria condizionata in orario di lavoro) ed in effetti, durante i frequenti attacchi di insonnia di cui soffro (causa eccesso di caffeina.. non fumo allora prendo mille caffè), mi ritrovo a pensare pensieri profondi e coerenti... ma sono troppo stanco per riportarli quindi...



Il blog tace.


Passerà.
Passa tutto.
Passerà anche questo momento di estivo ed assolato disinteresse.


Approfitto per augurare a tutti voi di passare le tanto agognate ferie estive che sicuramente vi sarete guadagnati con sudore e fatica ed estremo giramento di ammennicoli insacchettati nel miglior modo possibile, o almeno con i piedi immersi in una bacinella d'acqua fresca.

lunedì 9 luglio 2012

Un giorno dopo l'altro, un giorno alla volta

Mettiamo subito le carte in tavola.
Ho smesso di fumare.
E visto che mi si "sminuisce" dicendo che potrò dirlo solo fra un anno... la mia risposta è.
Uno giorno dopo l'altro, un giorno alla volta.
Avrò successo in questa cosa fino al giorno in cui fallirò.
Perché non c'è modo di gestirla in maniera differente.
Perché si tratta di una di quelle cose "per la vita".
Come un matrimonio... e sappiamo tutti come posso andare a finire certe cose.
Come la vita... che a volte è troppo breve.
Non si sa, ma non si può vivere pensando solo a quello.
Non puoi smettere di fumare condannandoti ad una vitaccia infame passata poi a rimpiangere il fumo.
Bisogna andare avanti. Bisogna smettere di pensarci ed andare avanti.
Lamentarsi sporadicamente della cosa sì. Aiuta, sopratutto con chi ti sminuisce, ma ti incoraggia.
Perché la forza dello spirito è una cosa, la fiducia in se stessi è un'altra...

P.S.
In questo preciso momento ho una voglia di fallire che non avete idea.


P.P.S.
Questo consiglio vale per tutto, vale per tutti.
Un giorno alla volta, un giorno dopo l'altro.

lunedì 2 luglio 2012

Europei di calcio - Tentativo fallito




Ieri sera c'ho provato, a malincuore, ma c'ho provato.
Ho proposto a mio figlio , tre anni e mezzo, livello di concentrazione di un criceto fatto di anfetamine andate a male, di guardare insieme a me la finale degli europei di calcio.
Italia - Spagna.
A parte l'ovvio (e pessimo, per uno che lavora per un'azienda spagnola) risultato... la sfida era spiegargli il gioco, le regole... come funziona insomma.

Con mio sommo rammarico (ironia mode ON), il suo livello d'attenzione è andato inesorabilmente scemando allo scoccare del secondo minuto di gioco, per poi collassare miseramente verso il quarto quando ha sbottato con un "Ma io voglio muovermi!" per saltare giù dal divano ed andare a giocare a "macchine" in camera sua... per poi tornare dopo 30 secondi circa chiedendomi di andare a giocare con lui... gli ho detto, testuali parole:
"Prendi le macchine e vieni a giocare con me qui"
Risposta (solo con lo sguardo) "Io e te nella stessa stanza a giocare con quella roba li in Tv? Piuttosto gioco da solo... e s'è fiondato, macchinine alla mano, dalla bionda che era in camera da letto a leggere... cosa? Ne parleremo a tempo debito, non temete...

Cmq... fallimento su tutta la linea.
Il calcio non gli interessa (ALLELUJA ALLELUJA!)... non ha visto la gara... non ha intravisto la competizione... continuava a chiedere "Chi ha vinto? Chi vince? Chi sono loro? Chi siamo noi? Italia? Spagna? Nazionale? Europa?"
Son concetti che non ha e nemmeno gli interessano... ci riproverò, con qualcosa che interessa maggiormente anche me.
Proveremo con le olimpiadi.

Forse la sua attenzione potrebbe durare il tempo dei 100 metri piani... Bolt permettendo ovviamente...

Giuro, non ho gufato

Parliamo ovviamente del 4 - 0 che ci siamo beccati ieri sera dagli spagnoli.
Parliamo ovviamente della disfatta totale ad assoluta.
Parliamo ovviamente di un argomento che non mi interessa poi così tanto (il calcio), ma parliamo anche di una cosa che un pochino di più mi interessa....
L'italico fiero orgoglio... o meglio... il fatto che lavoro nella sede italiana di una ditta spagnola.. be, non aiuta.. per niente...
Capiamoci, io non guardo MAI una partita di calcio da solo.. se capita è perché è un'occasione speciale (la finale degli Europei mi pareva un'occasione interessante).
Lo faccio per scaramanzia.
Vivo nella certezza che, se non guardo una partita che potrebbe, forse, marginalmente interessarmi, vince chi mi piace che possa vincere.
Congiuntivo incerto, ma concetto, spero , chiaro.
Io non guardo la partita e quelli per cui tifo fincono.
Ecco spiegato il motivo per cui non ho guardato il secondo tempo della partita.
Ecco spiegato il motivo per cui quando stamattina ho saputo dell'immane batosta un poco ci son rimasto male.
Non dico vincere.. impossibile, quelli correvano di meno facendo correre noi come dei dilettanti, e giocavano meglio, ed avevano la divisa migliore, ma almeno il gol della bandiera speravo che la mia assenza riuscisse a procurarcelo.
Per salvare l'orgoglio, per non dover stare imbronciati.
Per non dover subire gli sfottò dei "colleghi" spagnoli.
L'unica cosa che probabilmente ci salverà è che non sono proprio "spagnoli-spagnoli"... son catalani...
Magari la partita non l'han vista nemmeno loro.