mercoledì 28 novembre 2012

Cinema digitale. Addio alla pizza

Il tutto parte da questa notizia.
Per i più pigri, al solito, mi sforzerò di fare un riassunto esaustivo il più possibile.

In sostanza si tratta della decisione "unilaterale" da parte dei colossi della distribuzione cinematografica di sospendere, entro il 2014, la distribuzione delle pellicole nel tanto a noi caro formato pizzaiolo per passare, definitivamente ed a tempo indeterminato (ma non illimitato) alla distribuzione dei film in formato digitale via satellite.

Che significa?
Significa addio alle pizze, benvenuta parabola.
Significa che non sentiremo più il fastidioso ronzio del proiettore.
Significa che la qualità audio / video delle proiezioni non dovrebbe più risentire di alcun difetto tecnico tipo sfasature audio o sfocature video.
Significa che il tutto diventerò tutto più automatizzato ed informatizzato.
A quale costo?

Si parla della modica cifra di 500 / 100 mila euri ad impianto.
Che son briciole giusto?
Sopratutto per i piccoli cinema monosala.

Nell'articolo si parla anche di incentivi statali al 30% piuttosto che di regioni che aumenterebbero questa percentuale a valori più alti, ma si dice, ed è facile arrivarci anche da soli, che questa spesa fuori budget potrebbe costringere a chiudere più di una sala.

Tanti vantaggi,sopratutto economici, sopratutto per i distributori che risparmierebbero sulla produzione delle pizze (che a quanto pare hanno costi molto alti) ma a carico di chi?
A discapito di cosa?

A discapito dei piccoli cinema di provincia che, quasi sicuramente, non saranno in grado di far fronte ad una spesa del genere e che saranno quindi costretti a chiudere bottega.

Per cosa poi, la parabola a casa io ce l'ho, e possiamo avercela tutti.

Diciamo che questa cosa avrò sicuramente indubbi vantaggi tecnici audiovisivi, ma toglie all'esperienza un bel po' del fascino che ha sempre avuto.
Tanto varrebbe quindi starsene a casa a guardare i film sulla pay per view?
E se uno volesse una pizza la ordina al take away magari?

Oddio, non usciremo più di casa una volta che il cinemino di fiducia sarà inesorabilmente chiuso?
Che tristezza infinita.

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