giovedì 28 novembre 2013

Il dilemma del fumetto (e di Frankenstein)

Serata "nerd" a rivedere Frankestein Junior al cinema... non è andata proprio come mi aspettavo.
Volevo gente che urlasse le battute, volevo partecipazione, volevo festa, ed invece "semplicemente" tutti ridevamo mediamente 10 / 15 secondi prima delle battute...

Umorismo precotto via... per non parlare dela film anni '70 proiettato su mega schermo full HD super sticazzi che non era sfocato, di più....

A parte questo tutto bene, tutto bello, ma poi.. discussione di fumetti con essere di sesso femminile che si lamente del fatto che la sua completissima collezione di Dylan Dog non è originale al 100% perché i primi 40 numeri sono ristampe, non sono edizioni originali... 

A parte l'ovvia idea per un ipotetico regalo natalizio, la domanda , il quesito nasce dal fatto che questa "femmina" non è propriamente classificabile nella categoria dei nerd.... mentre il collezionismo ossessivo di fumetti è una attività prettamente tale....

E' quindi possibile che il fumetto sia oramai oltre il genere di nicchia al quale sono oramai abituato a considerarlo? E' una mass media? Una cosa accessibile a tutti? Una cosa socialmente accettabile?

E, se è così, è una variabile non da poco il genere stesso del fumetto?

Posso ricominciare a comprare i fumetti senza sentirmi per forza un emarginato sociale?

Ora non lo rifarei, i fumetti che leggevo ai miei tempi forse non ci sono più. Oltretutto tendo all'infogno traumatico quindi se ricomincio poi mi tocca spenderci un sacco di soldi, e non posso... ora non posso...

C'è la crisi!

mercoledì 27 novembre 2013

Persecuzione maniacale


No, tranquilli.
Non parlerò delle paranoie incostituzionali di un ultrasettantenne milionario che forse, finalmente, ci siamo tolti dalle scatole, prendo però spunto da una delle parole che gli si è sentito ripetere ossessivamente durante gli ultimi 20 anni.
Persecuzione.
No, non sono perseguitato da nessuno, in compenso perseguito.
Perseguito, torturo, rapisco, avvilisco, a volte uccido, altre volte invece semplicemente degrado.
Non me stesso ne altri, ma i miei personaggi, almeno ultimamente, tendono a fare una pessima fine.

A volte involontariamente, a volte sono vittime, altre volte sono carnefici.
Quasi mai sono belle persone, spesso i lati oscuri sono più numerosi ed assurdamente in chiaro (anche se sarebbe meglio dire "a fuoco") di quelli luminosi.

Non capisco.
Non me ne capacito.

Ok, scherzando, ma nemmeno poi troppo, mi piace definirmi "una brutta persona".
Certo, se uno andasse giudicato solo dai pensieri credo che di belle persone al mondo ce ne sarebbero davvero poche. Chi è senza peccato scagli la prima pietra diceva un altro perseguitato storico, se non mi sbaglio.

Io non sono ne ai livelli del perseguitato ultrasettantenne col trapianto tricologico ne l'altro celebre crocifisso, non lo sono nemmeno i miei personaggi forse, ma potrebbero diventarlo.

Proprio ora sto scrivendo un racconto "ispirato" ad un frase ascoltata stamattina alla radio.

Il protagonista non è una bella persona, e non sono nemmeno tanto convinto che sarà lui a raccontare la fine della sua storia e non un necrologio scritto in chissà quale lingua, ma promette bene...
Sicuramente mi sta più simpatico degli altri due.

martedì 26 novembre 2013

Lunedì istupidito (senza n)

Non sono di quelli che patisce terribilmente in lunedì in quanto tale, anzi!
Se il week end è di quelli giusti (questo non lo è stato) nel senso di riposante / rilassante / stimolante il lunedì mi vede normalmente carico e motivato.

Non tanto per la settimana lavorativa, è che semplicemente ho una riserva di energia da parte che mi consente di essere vagamente meno zombesco del solito... tutto li, niente troppo al di fuori della norma nazionale in fin dei conti.

Capita quindi che di lunedì io abbia, stranamente, dopo la lunga giornata lavorativa, qualche granello d'energia residua che mi consente di dedicarmi alla mia attività extra lavorativa preferita, ovvero scrivere.

Questo lunedì avevo l'inspirazione, avevo le idee, avevo lo stimolo (oramai è quasi un dogma per me) ed invece nada. Niente, nisba.

Non ho avuto le energie, ero distrutto dalla stanchezza, intorpidito dai farmaci ed istupidito dalle grida dei bambini.. in sostanza non potevo farcela...

E mi sono sentito il colpa... volevo ma non potevo, non riuscivo... e mi son chiesto.
se davvero potessi farlo per lavoro come funzionerebbe?
Come funzionerei come scrittore a tempo pieno?

A parte l'immenso gigantesco invalicabile "se" alla cima di tutto questo ragionamento, come mi organizzerei?

Mi imporrei delle sessioni obbligatorie di scrittura o continuerei a lavorare sull'ispirazione pura come faccio ora?

Domande inutili?
Forse, ma il sogno va curato, covato e, sopratutto,organizzato e pianificato.
Non vorremmo mai farci trovare impreparati suvvia!

P.S.
Istupidito si scrive senza "n"?
Ovvero "instupidito" è sbagliato?
Incredibile cosa ti insegna un correttore automatico!

domenica 24 novembre 2013

Da rottamare?

Festa di compleanno "nanica". decide di schegge impazzite vestite con maglie dei supereroi più assortiti, riscaldamento in panne, locale freddino e quando rientri in casa, metti a nanna la scheggia impazzita, ti butti sotto le coperte... inizia la sofferenza.

Colpa del freddo, e delle molteplici afflizioni cliniche che affliggono la mia spina dorsale certo, ma principalmente ho preso una botta di freddo... ed ho letteralmente emesso gemiti di dolore per alcune ore.

Poi ti impasticchi, capisci che probabilmente non stai per morire, che ci sei già passato, lo sai come funziona, sei un rottame, mettiti l'anima in pace.

Da buttare!
Da vendere a peso!
Inutilizzabile per scopi differenti dello starsene immobili a far ruggine...
Sopravvissuto alla nottataccia semi insonne, fai colazione con la sensazione di camminare sulle uova, incerto sui tuoi passi, tentennante, e decidi di andare al pronto soccorso.
Ci arrivi facilmente, è praticamente sotto casa, e infatti ci vai a piedi (camminare fa sempre bene, anche se potrebbe creare righe e sfregi sul materiale sano, per poco che ne resti) e ti ritrovi di fronte ad una file di quaranta persone.
Arrivi all'accettazione e ti senti (giustamente?) dire che sei "codice verde" che non c'è nessuna urgenza, che passeresti per ultimissimo (anche dopo chiunque quelli che sarebbero arrivati dopo), al massimo prova a ripassare nel pomeriggio...

E allora torni a casa, non puoi fare altro, ti impasticchi ancora un poco e speri di non stare peggio. Ti butti sul divano, speri nel senso di caritatevole compatimento di moglie e figlio, e svieni sul divano di fronte a programmi adatti a bimbi di 31 anni più giovani di te... e loro non sono dei rottami...

venerdì 22 novembre 2013

Le cose importanti...

Discorso importante,, me ne rendo conto, ma necessito di introdurre qualche concetto di "spessore"...

Quali sono le cose a cui davvero tengo?
Cos'è che mi fa andare avanti?
Cosa mi spinge verso la prossima meta?

Cosa oltre alle cose concrete della vita intendo.
Perché quelle ci sono, è innegabile, ma non bastano.. o meglio.
Non bastano a me.
La famiglia c'è, ed è al centro di ogni mio atto concreto... per loro darei la vita, ma poi?

Da eterno insoddisfatto semi nevrotico, insicuro ed incerto, con mille ferite che continuo a leccarmi anche se ormai rimarginate, ho sempre bisogno di qualcosa.
Un libro da finire di leggere, uno da finire di scrivere, un racconto, un film, una serie Tv (raramente), un programma televisivo (ancor più raramente), un gioco di ruolo (mio o altrui)... ho sempre BISOGNO.

Non per altro sono "L'uomo dai mille sogni".

Quindi, di cosa ho bisogno?

In sostanza del sogno, dell'idea.
La possibilità che un fatto possa avvenire o meno, seppur remota, mi intriga e mi sprona ad andare avanti.
Il cercare di fare in modo che questo avvenga è il motore di ogni mio atto meno "concreto".

Inseguo una necessità, col terrore magari di ritrovarmi a dover poi gestire il fallimento...

Quello è ciò che mi frena.
Il timore di fallire, il timore di non essere all'altezza.

Questo è quello che mi spinge a riscrivere la stessa frase anche dieci volte.. e nonostante tutto riesco ancora a "dimenticare" di correggere gli errori di battitura, ma questa è un'latra storia.

venerdì 15 novembre 2013

Soddisfa la furia omicida che è in te

Non nella vita reale, no.
Li non si può.

Parlo di uno degli amori della mia vita, di una della mie passioni, di una delle mie esigenze.
Parlo di gioco di ruolo.

Parlo di evadere totalmente da se stessi e di fa re cose che mai faremmo nella vita reale... tipo cannibalizzare bellamente un "amico fraterno compagno fedele ecc..."

Perché poi?

Solo perché se ne ha l'occasione e perché "il gioco" è così...

Be che dire... Son soddisfazioni....

La cosa migliore?

Lasciare il master a bocca aperta per lo stupore...

Proprio LUI che normalmente si aspetta e combina ben di peggio...

mercoledì 13 novembre 2013

Scrivo per un fine, non dico che sia alto...

... dico solo che può solo crescere!

Scrivo, sul blog, per farmi pubblicità?

Forse, ogni tanto lo penso. 

Il più delle volte scrivo per non perdere l'allenamento, perché scrivere è un rito, e a volte, se anche uno ha delle idee "narrative" che potrebbero sfociare in un racconto o in un capitolo di un romanzo lasciato a metà, a volte, molto semplicemente, la vita vera, quella che mi obbliga ad alzarmi alle 6 della mattina e fare qualche centinaia di chilometri per andare a lavorare chissà dove (non tutte le mattine, solo ogni tanto, ma ripigliarsi è sempre più difficile, sto invecchiando ecc...) è spesso stancante... ed uno scrive sul blog perché non ha le forze di scrivere da altre parti, ma vorrebbe essere profondo, interessante, vivace...

Ok, questa volta potevo anche non scrivere...

Non si può mica sempre essere come si vuole, a volte ci tocca semplicemente essere noi stessi... e troppo stanchi depressi e nervosi per non evitare di peggiorare e scadere nello scontato e nel ripetitivo...

Acidità nell'aria?

domenica 10 novembre 2013

La visione del RE

King dice così, o almeno l'ha sempre detto.
Dice che le sue storie, o molte di queste, arrivano da un posto.
Un dove ed un quando non propriamente allineati col dove e quando reali, ma che alla fin fine risultano essere (per lui) reali.
A volte pure troppo.

Parlo del ciclo della torre nera e di molti altri romanzi di questo autore che io adoro ed adorerò per sempre.

C'è un intreccio, una coerenza, un qualcosa di solido e realistico. Plausibilità, ecco cosa c'è.

E' questo che fa uno scrittore?

Inventa un mondo, lo visita nei propri sogni o con  la propria immaginazione, e poi torna con un episodio? Una storia?
Una saga decennale?

E' quello che credo di fare io?
Non sempre, ogni tanto, sopratutto quando sfioro certi generi. 
Forse, il problema è che non mi pare di attingere poi così tanto lontano da qui. 
Quando scrivo di violenze e di decadenza. Non ho la sensazione di inventare poi così tanto.
Quando immagino il peggio possibile, mi rendo conto che forse il mio mondo potrebbe ancora essere salvabile, perché nel mondo vero ho letto e visto di peggio.

Che ci sia speranza anche per i mondi inventati?
Finché ci sarà speranza per il mio mondo ci sarà anche per me?

giovedì 7 novembre 2013

Ricarica al 100%

Non ero a corto di idee. Oddio, non più del normale, il che vuol dire che, contati male, questa settimana mi son venuti in mente 4 o 5 possibili storie.
Le ho scritte?
No, ovviamente no, (per motivi che spiegherò fra un attimo) le lascio decantare ancora un poco, sopratutto una... le altre marciranno sul fondo... 

Tornando al concetto di base, la "ricarica" (e per spiegare come mai non ho scritto nessuna di quelle storie), la situazione è facilmente riassumibile in una sola parola: influenza.

Sono un uomo, e come tutti i maschi tendo alla tragedia.
Sono malato! Aiuto!
Muoio!

No, non esageriamo, ma starsene 4 giorni coricato sul divano febbricitante ed insonne è stato abbastanza pesante, oltre al fatto che mi sono "mangiato" un bel ponte.
No, non dormo nemmeno quando ho la febbre, sembra proprio che ogni scusa sia buona per coltivare le occhiaie. E dire che son già rigogliose.

La ricarica è stata esclusivamente a base di televisione... non ce la facevo a leggere, ed alla fine ho guardato una media di 4 film al giorno e, devo ammetterlo... ora quelle idee hanno nuova linfa, nuove idee... e mi sento incoraggiato.

Ho assistito ad idee d'ogni sorta ,mi sono imposto di saltare fra un genere ad un altro.
Commedie, horror, thriller, fantascienza, film per famiglie.
Ho guardato di tutto, come al solito, ed ora vi spiego perché mi sento incoraggiato.

Perché se di certe storie hanno addirittura fatto dei film, vuole dire che ho qualche speranza.

domenica 3 novembre 2013

Idea luminosa! No romanzo? Raccolta di racconti!

Immagine in linea 1Non mi sembra vero averci messo tutto questo tempo per arrivarci... questo decisamente rema contro la mia autostima.... ma se ci penso ora come ora mi pare logico!

Una raccolta di racconti!

Unico autore io.


Temi svariati (Horror, demenziali, thriller, ci metto dentro pure due o tre fiabe / racconti per bambini via).

Rilettura furibonda.
Correzione definitiva.
Ristesura veloce.
Impaginazione di classe.

Coperti fatta (spero che accetti) da un amico ritrattista....

E via si parte... 

Pubblicazione fai da te  o cerchiamo un editore?
Che fare?

Qualche idea?
Bho, si vedrà.

Questi sarebbero i "pro", ora parliamo dei "contro".

Il primo e unico (per ora) che mi viene in mente è che il formato "racconto" per quanto credo mi riesca pure abbastanza bene, non è il mio preferito come lettore... 
Troppo breve il racconto... ed essendo breve, da autore, tendo ai finali fetenti, di quelli che lasciano l'amaro in bocca e la curiosità sui se e sei mai... 
In sostanza gran parte dei miei racconti sono inizi di ipotetici romanzi... almeno secondo il mio punto di vista questo è chiaro... in sostanza però non vorrei esordire come "raccontista"... raccontiere.. raccontaio.. come uno che scrive racconti.
Vorrei trovare il tempo di finire uno po due romanzi, ecco cosa vorrei, ma visto che coi se e coi ma non si arriva da nessuna parte, e visto che i racconti bene o male son già scritti e finiti...

Vai di racconti.

Troppi pochi contro.

Stay tuned!