lunedì 24 marzo 2014

Dannati bivi

Ebbene sì, l'ho sempre pensata così.
O vinci o perdi, alla prima occasione, al primo tentativo.
O vinci o perdi.
Ritentare nuoce all'amor proprio.
Scendere a patti, senza rimorsi, con l'ovvio errore di questo modus cogitantis è stata dura... e lo sarà per tanto, tanto tempo ancora.

Capire che il successo non è per forza dipendente dalla singola bocca di culo (chiamiamola pure fortuna) è obbligatorio.
Capire che per riuscire è necessario insistere e continuare a farlo, è necessario.
Riuscire a farlo sarà tutt'altro paio di maniche.

Io cerco e cercherò, ancora ed ancora, di riuscire in quel che mi propongo e, fallimento dopo fallimento, non mi farò deprimere. Almeno non troppo, almeno non definitivamente.

Finché ci sarà qualcuno che mi farà i complimenti per il mio "lavoro" non smetterò di tentare... e ci riuscirò.

E suona decisamente come una minaccia.

mercoledì 12 marzo 2014

Sono ancora nel tunnel (del divertimento?)


Immagine in linea 1

No, Caparezza non ha nulla a che spartire con questo mio, è solo per avvertire tutti gli interessati che, anche se non sto scrivendo "attivamente", la mente è tornata a darmi spunti ed idee.

Dopo il black-out totale seguito all'invio a "editori vari" del mio manoscritto temevo che si fosse rotto qualcosa... ed invece no.
Tiè!

Mi spiego meglio?
Mi spiego meglio, ma per farlo dovrò inoltrarmi in un discorso un poco complicato e personale che riguarda il mio personalissimo processo creativo.
Come funziona?
O meglio, come funziono?

Semplice, io sogno.
No, non sono veri e propri sogni. Sono tra quelli che raramente si ricorda i propri viaggi onirici in compagnia di quel burlone di Morfeo. Ricordo i miei sogni solo quando sono davvero terribili o ultra-complessi quindi, per me, sognare (di notte, dormendo, fase REM o no), è un "lavoro" pesante e spiacevole. Spesso traumatizzante.

I sogni di cui parlo sono embrioni onirici (definizione strana per definizione strana può andare bene anche questa). "Roba" che mi arriva nel dormiveglia e che, per quasi tutta la mia vita, hanno accompagnato i faticosi momenti nei quali cercavo di partire sotto braccio allo zuzzurellone divino.
In sostanza, sono uno che prende sonno difficilmente e che anche quando ci riesce è sempre sul filo del risveglio.

Negli anni queste "storie" venivano forzatamente dimenticate, anzi ignorate... non mi facevano addormentare!

Ora invece ho trovato un modo, un tecnica, per metterli da parte... e poi ritornano... 

Così da poterle scrivere...

Semplice no?!

In sostanza, per tornare all'inizio di questo pistolotto, dopo l'invio agli "editori vari" per qualche tempo non ho avuto nessun problema ad addormentarmi. 
Il che è male....

Ora invece son tornato alla mia solita "insonnia narrativa" e sono felice.

Presto tornerò a scrivere.

Mi spiace per voi.

lunedì 10 marzo 2014

Partire per la tangente...


...potrebbe capitarmi anzi, già mi capita.
Ogni notte.
Dormo poco e male.
Non riesco a riposarmi.
Mi perdo in sogni ad occhi aperti aspettando una telefonata che forse non arriverà mai.
Sapevo che, all'atto pratico, avrei potuto reagire così.
Tutto sommato un poco sono arrivato a conoscermi.
Certo, spesso e volentieri ancora mi sorprendo da solo, ma fin qui c'ero arrivato.
Sapevo che mi sarei bloccato, sapevo che non sarei riuscito a mantenere i buoni propositi, sapevo che avrei finito per incanalarmi in un tunnel autodistruttivo senza capo ne coda che mi avrebbe portato a finire chissà dove...
Tutto per aver mandato un a futile raccolta di racconti a qualche editore.
Futile no!
Non futile!
Son convinto che sia valida!
Innovativa addirittura forse!
Divertente, struggente e sconvolgente...
Tanta roba!
Non tutto, un antipasto di quello che saprei e potrei fare e dare...

Solo che ora attendo.
E parto per la tangente.
Mi immagino una chiamata... e poi lo sclero.. la gioia... o la deluzione...
Qualcosa...non nulla...

Nel nulla finirei per perdermi...