giovedì 29 maggio 2014

Watch Dog - Sì, è una bomba, però...



Posso io dopo appena due ore di gioco iniziare a fare le punte ad un gioco che ha generato un hype di questi livelli e, tutt'ora, fa parlare di sè tanto la critica quanto gli appassionati?
Sì, posso, perché dall'alto della mia pluridecennale esperienza videoludica ad un certo punto posso anche fare l'arrogante e dire la mia, sopratutto se mi sento una voce fuori dal coro (la qual cosa è comunque un piacere inaspettato).
Bello? Sì è bello... graficamente di certo.
Grande? Certo che lo è, la matta è gigantesca, l'area di gioco è varie e, probabilmente, molto dettagliata.
Coinvolgente? Ovvio. Due ore senza tirare il fiato.
Divertente? Sì, in quelle due ore qualche attimo di sfrenata ilarità c'è stata.

Ma poi?
Poi poi una volta superato l'impatto, una volta capito l'approccio, una volta elogiata la varietà, iniziano a venire fuori le similitudini "scontate" ed i difetti "di gioventù".
La gestione della telecamera durante le fasi di guida, sopratutto se ci si muove lentamente, magari per evitare qualche passante particolarmente lento, è snervante.
I passanti stessi o meglio il loro istinto di conservazione... velo pietoso. Non si scansano nemmeno quando li minacci di investimento sicuro!
L'intelligenza artificiale (per esempio di nemici e poliziotti) sembra avere sporadici barlumi di genio per poi cadere nei più banali clichè del genere stealth (sopratutto se si preferisce questo genere di approccio). Un Esempio? Eccovelo.
Pistola con silenziatore, spari ad un tizio da una discreta distanza, lo colpisci, ma non lo uccidi. Se non ti vede inizia a girarsi attorno domandandosi da dove sia misteriosamente piovuto quel proiettile malandrino.
Dare l'allarme richiamando l'attenzione della mezza dozzina di fedeli compagni che girano li attorno sembrerebbe proprio la migliore delle azioni da compiere giusto?
Altro esempio.
Missione ambientata in un garage. tentando un approccio dalle scale entriamo da un lato, ma veniamo scoperti, allora scendiamo di corsa e rientriamo dall'altro lato.
Uno si aspetterebbe che gli sgherri come minimo si siano organizzati in qualche maniera, magari un inseguimento, un allarme generale ,magari allertando anche i compagni del piano di sopra che potrebbero approfittare del fatto che siamo stati bloccati all'entrata. Ovviamente così non è.
Quelli del secondo piano non sentono gli spari che, nel frattempo, continuano ad essere numerosi perché, questi furboni degli sgherri, continuano a sparare indefessi nella direzione da cui siete stati visti la prima volta.
Nessun inseguimento, nessun allarme generale, nessun tentativo d'accerchiamento.
Per capirci, li abbiamo raggiunti e sterminati alle spalle tutti, nessuno escluso.

Sono esempi, forse sono limiti "classici" del mondo videoludico... cose che ho sempre visto, me che non mi avevano mai dato troppo fastidio.

Perché le tolleravo prima ed ora le addito come inaccettabili?
Perché siamo nella NextGen!
Perché un gioco non deve solo essere bello, deve anche essere intelligente e quando dico intelligente spero capiate di cosa sto parlando.
IA.
Intelligenza artificiale.

Dovrebbe essercene di più.

Voto 8
Ma solo perché, nonostante tutto è proprio bello.

P.S.
Mi sono detto che non avrei parlato di Watch Dog senza nominare né GTA né Assassin's Credd.
Ce l'ho fatta, ma vi assicuro che giocandoci ci si pensa spesso, ad entrambi.
Sopratutto al secondo.

giovedì 22 maggio 2014

Gusti vs Stile - Vendere o Perseverare?



"Vendere" che parola... che non si tratta mica poi di vendere, ma di avere una conferma, un'idea di opportunità, uno spiraglio speranzoso nell'oscurità della quotidianità.
Così però mi capisco solo io quindi direi che è meglio dare qualche solito dettaglio.
Dopo aver inviato la raccolta di racconti ad un editore (cordiale e gentile) incredibilmente (e pure in tempi brevi!) ho ricevuto una risposta...
Che ovviamente era un "no", altrimenti staremmo qui a parlare di che?
Ma non era un no secco e perentorio, era un "no" preceduto prima di tutto con un complimento al mio stile di scrittura... seguito da un "ma" in relazione a... il mio stile di scrittura.
No, non è una contraddizione, anche se potrebbe sembrarlo.
Semplicemente certi aspetti del mio stile non sono passati, non sono percepiti, non vanno bene... al lettore in questione o meglio, all'editore.
Che fare quindi?
Quando una risposta inizia così "La tua scrittura è sicuramente perfetta e lineare, riesci a coinvolgere il lettore ma…".come ti comporti?
Ti rivedi, ti correggi, ti "adatti", o continui per la tua strada?
Ci sono pro e contro, chiunque li vedrebbe, ma davvero voglio "esordire" con qualcosa riveduto e corretto secondo i gusti di qualcun altro?
Certo, l'ideale sarebbe trovare un editore che ti giura amore eterno e che promette di pubblicarti anche la lista della spesa perché perdutamente perso di te e del tuo stile e delle tue storie, ma così (al momento) non è.
Quindi?


Vi lascio in sospeso...