martedì 26 gennaio 2016

Non è che non ci penso...

Ci penso ci penso...

E scusate per la latitanza, ma , davvero, è stato in periodaccio di quelli pesanti sul serio. Non mi piace (troppo) lamentarmi, ,ma se reputo di averne il motivo non mi tiro indietro, ma anche così non subito.

Non mi lamento subito, prima ci penso su bene, con attenzione, e ritratto.. spesso e volentieri ritratto anche quando propongo a me stesso le mie sesse lamentele....

Vi ricordate di me?
Son quello complicato.... spesso inutilmente.
Son quello che vorrebbe fare di mestiere lo scrittore, ma che il più delle volte arriva a casa troppo stanco anche solo per pensare di mettersi seriamente a scrivere (e quando cerca di farlo il mondo gli rema inesorabilmente contro, ma questa è un'altra storia, un'altra lamentela). 
Sono quello con due romanzi e mezzo nel cassetto (divisi per quattro) e che bel dubbio ne ha iniziato un quinto. 
Ho fatto un calcolo. Se riuscissi ad essere continuativo ne avrei già scritti almeno otto. 
Non posso esserlo però. Non fa parte del mio essere. 
L'unica cosa che mi riesce di fare continuativamente è lamentarmi. 
In ritardo ovviamente.