lunedì 23 gennaio 2017

PSVR, la fine della fine della vita sociale?! Forse no... (Plasyation VR recensione)

INTRO

La realtà virtuale, questa sconosciuta. 
Ai più forse, io la conosco fin troppo bene.
Sono vent'anni che ci sbavo dietro. 
Anzi, per essere precisi, è dal 1992 che la mia salivazione va in tilt di fronte all'opportunità di immergersi completamente in un mondo virtuale.
Proprio in quell'anno uscì nelle sale il film "Il tagliaerbe", tratto da un racconto di Stephen King.


Ovviamente, visto l'autore, l'idillio tecnologico va presto a scatafascio ed il tutto finisce ovviamente malissimo, ma io non mi sono mai fatto scoraggiare dalla possibilità che qualche manciata di connessioni neurali potessero andare a farsi friggere. Tanto una più una meno... oramai il danno è fatto.

A CHE PUNTO ERAVAMO

Non è facile spiegare la situazione del mondo VR a chi non l'ha seguita, come me, dall'inizio. Prima di tutto è necessario che le persone sappiano che per poterne usufruire è necessario indossare un visore.

Provate a cercare "VR HEADSET" su google immagini e capirete quanta roba c'è già disponibile sul mercato in questo momento.

Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Dai visori super economici in cartone (nei quali ovviamente va inserito uno smartphone di ultimissima generazione) a veri e propri mostri che, accessori inclusi, sfiorano i mille euro.

Tralasciando la roba da utilizzare coi telefonini proviamo a concentrarci su quelli che invece ci interessano davvero e fino a poco tempo fa il mercato era quasi esclusivamente nelle mani di due visori.

L'Oculus RIFT ed l'HTC VIVE.

Sono sul mercato da alcuni mesi ed offrono entrambi ottime sensazioni, sono tecnicamente all'avanguardia ma ci sono pro e contro, il primo fra tutti è che per farli funzionare ci vuole un PC di fascia decisamente alta, parliamo (da nerd a nerd) di spendere ALMENO 1500 euro solo per il PC.





E solo se volete accontentarvi.
A questa cifra si aggiunge ovviamente il costo del visore che varia dai 699 euro per il primo a 899 per il secondo... son davvero tanti soldi, ma sono soldi spesi bene, se l'obiettivo vostro è quello di immergervi a piedi pari dentro una realtà alternativa... anzi, a ben vedere forse non sono nemmeno poi molti.

Ma poi, solo il 13 ottobre scorso, è arrivato lui.
Il Playstation VR, e tutto è cambiato.


Il terzo incomodo

Il Playstation VR prova a rispondere due domande.
La prima è : "E' possibile portare la realtà virtuale nel salotto buono di casa nostra?"
La seconda : "E' possibile farlo senza costringerci ad accendere un mutuo?"

La risposta alla seconda domanda è tutto sommato "Sì".
Con 400 euro vi portate a casa il visore.

Certo, per fare in modo che funzioni vi toccherà spenderne almeno un altro centinaio in accessori come la telecamere ed i puntatori, ma stiamo parlando di una cifra decisamente più sostenibile.

Sopratutto se doveste partire "da zero" il confronto non regge paragoni.
Ora come ora una Playstation 4 (questa è la console che dovete possedere per utilizzare il VR) la portate a casa per una cifra che si aggira afforno ai 350 euro, anche meno se prendete la nuova appena uscita in versione SLIM.

Facendo la somma col costo del visore siamo su un totale di 800 euro che pareggia da solo il costo del solo HTC VIVE.. Non c'è paragone insomma.


Ma non è di soldi che stiamo parlando

Quello di cui stiamo parlando è l'esperienza, è la sensazione di immersione, non disquisiamo ne di fattori economici (oggettivamente importanti) ne di questioni tecnologiche (che i nerd come me apprezzano e non poco).

Quello di cui voglio farvi capire è che anche se tecnologicamente "meno" rispetto alla concorrenza il suo lavoro lo fa estremamente bene, ed i vari giochini inclusi nel pacchetto permettono di iniziare a passare una certa quantità di tempo dentro ad una realtà effettivamente differente.
Ma non isolati dal resto del mondo, questo è da tenere presente!

Realtà virtuale e rischio di totale estraniazione vanno di pari passo... è inutile nasconderlo. Immaginatevi i ragazzini che già ora passano davanti ai videogiochi mezze dozzine di ore di fila... ecco, ora infilategli la testa in un visore per la realtà virtuale ed il danno è fatto.

Alla Sony hanno considerato il rischio ed in fatti il visore, dalle applicazioni che decidono di farne un utilizzo intelligente, è utilizzabile come un vero e proprio secondo schermo che può mostrare immagini differenti fra la TV ed il visore.. in sostanza anche i poveretti che sono senza casco, ma che sono seduti li accanto a voi posso interagire nel gioco in corso... certo, non tutte le applicazioni funzionano in questo modo, ma è qualcosa in più che non mi aspettavo e che mi ha davvero impressionato e divertito.

Non di sola tecnica vive il nerd, ma...

Ma per farvi capire in cosa il VR giapponese sembra sbaragliare la concorrenza bisogna per forza aggiungere nel discorso due fattori di paragone che non sono assolutamente evitabili.
Il tracking (o meglio la precisione nel riconoscimento dei movimenti) ed il Lag (ovvero il ritardo nella risposta ai movimenti).

Il VR si comporta davvero bene.

Certo, leggendo le varie specifiche si scopre facilmente che la risoluzione del monitor è la peggiore delle tre e che il tutto dovrebbe essere meglio, ma il fatto è che abbastanza!
E poi il tracking è precisissimo e funziona benone, il Lag è inesistente.
Ho giocato ore e non ho mai avuto nessun problema di mal di mare.

Concludendo

il VR della Sony si comporta abbastanza bene, anzi più che discretamente.
Non sarà il top della tecnologia oggi disponibile, ma personalmente mi basta e mi avanza.

Putroppo

Putroppo però, perchè c'è un però, qualcosa ancora manca e la pecca non è da ricercare nell'hardware, ma nel software.
Al momento, per quanto il numero di giochi ed esperienze (anche gratuiti) non sia niente male, manca ancora quella killer app, quel giocone della protomadonna... insomma, manca ancora uno Skyrim (ma mi accontenterei pure di un Oblivion) totalmente in VR... a quel punto sì che mi toccherebbe dire addio alla vita reale.