lunedì 30 aprile 2012

The Avengers - Recensione

Spero mi perdonerete,  ma colgo al volo l'occasione per recensire qualcosa di recente.
Non me ne volgliate, voi che speravate nell' ennesima recensione"vintage", ma mi/ci capita cosi di rado l'occasione di andare la cinema che devo assolutamente approfittare della cosa.
Allora, proiezione pomeridiana, primo spettacolo, sala quasi deserta, condizioni ideali.
Son poche le cose che possono essere dette su questa pellicola senza cadere nel banalissimo:"FIGHERIIMO QUESTO FILM!"
Anche se é vero. Questo film é davvero figherrimo.
Ritmo incalzante, battute a non finire, affetti speciali da urlo, scazzottate da manuale, dialoghi comici divertentissimi, Scarlett Johanson in tuta di pelle.
Non manca nulla o quasi.
Non posso dire che è un film perfetto, perché la perfezione non esiste, ma se c'erano dei difetti, be, ero troppo impegnato e divertito per notarli.
C'è anche il cameo di Stan Lee... che suggella l'opera si potrebbe dire. Che da il suo avallo.
Io l'ho visto (e non lo cercavo), qui vedete gli altri, cercatelo.

Che aggiungere senza cadere nell'odiatissima pratica dello spoiler?
Colonna sonora epica al punto giusto, cast eccezionale (l'unico che non mi è piaciuto molto è l'attore che interpreta "Cap", ma è perché sono io che non sono in sintonia col personaggio), divertente davvero.
La sala è scoppiata spesso in risate corali.

Consigliato, si becca 9,5 barrette di snack al cioccolato e mou come voto generale ed un bel 10 pieno pieno per l'entusiasmo e le premesse. O meglio, le promesse.

Voci di corridoio "vociferano" infatti che il cast al completo abbia firmato un contratto per 9, ripeto NOVE... per essere chiaro N, O, V, E.
ENNE O VI E....

NOVE FILM!

Ed ora le domande.. che ci devono essere e che lasceranno delusi e smandibolati tutti i lettori "Hardly NErd" di queste pagine. Per la delusione ovviamente.
Ma, essendoci in cameo del mitico Stan... spiegatemi... nei Vendicatori... arriverà anche, prima o poi, reboot della serie cinematografica permettendo, l'amichevole uomo ragno di quartiere?
Ma c'entreranno anche i fantastici 4 o sono un altro universo (DC NDR)?

Per i "non mortalmente patiti" di fumetti, come possiamo essere sicuri di chi potrà entrarci e chi no?
Come metodo discriminatorio è sempre valida la regole toponomastica?
Ovvero: Nome vero = Marvel, Nome finto = DC?

Scusate l'ignoranza, io leggevo Lobo, Witch Blade e qualsiasi cosa avesse una X nel titolo e prevedesse il gene mutante... poi avvenne la bancarotta e smisi.

domenica 29 aprile 2012

Porno - XXX - Uncesored

No, non stiamo parlando del romanzo di Irvine Welsh, quello che é la continuazione del mitico Trainspotting. No. Parliamo proprio. Del genere"cinematografico".
Mi perdoneranno gli operatori del settore, ma vista la selezione a cui siamo stati sottoposti solo ieri sera le virgolette sono d'obbligo.

Mi rendo conto però che serve una piccola introduzione altrimenti poi non ci capite niente.

Ieri serata a casa di amici con amici. Pizza e cinese e chiacchiere super Nerd. Dal lato "maschio" del salotto ovviamente. Dal lato delle femmine si parlava, mi pare d'aver capito, di diete, trucchi (da mago?) ed altre amenità similari.
Tra i due gruppi il Papo in pieno trip Disco Dance che, sudato fradicio, ballava al ritmo delle sigle dei film di Sergio Leone o di qualche altra serie televisiva semi sconosciuta fischettate dentro una sfera sparaluci stroboscopiche.
Sembra una situazione di caos assoluto?
Sì, in effetti lo era, ma era caos positivo.

Ma come siamo finiti ad analizzare il genere cinematografico che da il titolo a questo post?

Semplicemente questa domanda: "Potrebbe essere questa l'occasione adatta per far vedere a tuo figlio il suo primo porno?"
La risposta è stata ovviamente sì, ma poi è venuto fuori che c'era a disposizione il porno dei Power Rangers ed il tarlo del dubbio s'è insinuato insidioso così, appena Papo e bionda si sono avviati verso casa, ho sollevato l'argomento ed, ovviamente, sono stato prontamente soddisfatto.
Pure troppo in effetti.

Tra l'altro abbiamo assistito alla perdita della propria "porginità" di una ragazza del gruppo che ha candidamente ammesso che quello era il primo porno della sua esistenza.
Che dire, da zero a mille in poco più di un'ora. Le è toccato imparare in fretta.

La "selezione" che ci è stata presentata ha, in poche scene, risolto la quasi infinita varietà di generi e sottogeneri presenti nel mondo appiccicaticcio e sudaticcio della tripla X cinematografica.
Dalla parodie assurde e candidamente quanto inutilmente censurate del porno giapponese, fino agli estremi ortofrutticoli subiti da una non ben definita (come etnia) ragazza americana. Passando attraverso al "sofisticato" porno tedesco (c'era un violinista!), ai classici degli anni '80 e alle prime volte di ragazze fin troppo pratiche per risultare plausibili.

In sostanza, bella serata, divertente ed istruttiva, anche se c'è gente che non mangerà mai più della verza nella propria vita.

Una domanda seria però m'è rimasta.
Parlando del fatto che "chiaramente" sono film fatti da uomini per uomini e basta, il cultore nonché detentore dei dati da noi visionati, ha fatto notare che, quando a dirigerli sono donne, il genere è quasi invariabilmente sadomaso bondage latex slave forced to ecc... mannaggia! Sono il mio genere preferito quelli! E non ne abbiamo visionato nemmeno pochi minuti!
La domanda?
Bè, di certo, nei film porno "da femmine", la trama deve essere un poco più articolata.
Noi uomini abbiamo la tendenza a farla sempre fin troppo semplice.

Impaginazione, nuovo tunnel

Come promesso eccovi un compendiodi come "impaginare" correttamente i vostri scritti.

Nel PDF troverete tutte le spiegazioni mentre questi due collegamenti vi porteranno as scaricare due differenti e precotti documenti in formato Word per fare le vostre prove di impaginazione.


A che serve tutto ciò?
Nulla che sia "letteratura" in senso stretto, ma se volete vedere "a che punto siete" col vostro scritto nel cassetto e sapere a quante pagine potreste essere arrivati in caso di stampa non è per niente una brutta cosa.
Anzi, potrebbe essere la volta buona che, contate la pagine, uno si decide finalmente a mettere la parola fine... o a provarci.
Io non voglio dire niente, ma ho ripreso in mano KIB.
Non che SPG sia fermo, ma nei momenti di stanchezza correggo... 

sabato 28 aprile 2012

Mi balla l'occhio - Straparlare è cool

Non capita spesso, ma quando capita è indice di stress, è indice di stanchezza, è indice di "livello troppo pieno" raggiunto.
Fortunatamente il calendario delle festività corre in nostro aiuto e, chi può, magari si farà anche un bel ponte, sempre che non lo stia facendo vergognosamente lungo già da mercoledì scorso.
Che dire, fortunati voi, sfigati noi, ma più sfigati son quelli che, invece, non hanno fatto nemmeno quello e che magari non faranno nemmeno il prossimo.

In questo momento non farei a cambio nemmeno per una ipotetico raddoppio di stipendio.
No b, non esageriamo, per il doppio sì che fari a cambio e mi lavorerei di filato tutto il mese,m a so già che tanto non l'avrò, questo fantomatico aumento di stipendio e quindi.
Non grazie, non se ne parla.

Sto di nuovo straparlando da solo.
Mi capita quando sono stanco.
Se poi sono in macchina da solo poi do il meglio di me.
Io vado oltre al modesto, poco originale, colloquio interiore, io parlo ad alta voce, solitamente per superar in volume quello della radio, e straparlo a tempo di musica, ma non la musica della radio.
Straparlo a tempo di musica su ritmi originali completamente miei e me ne vanto!
A volte, se il tragitto è abbastanza lungo, poi quando è finalmente ora di scendere dal mezzo, mi devo rimproverare per obbligarmi a smettere.
Cervello completamente in pappa direte voi.

Io lo trovo divertente.
Cantare a squarcia gole frasi incoerenti (cercando però di fare sempre la rima) è catartico, rilassante e distensivo.
Solitamente parto da suoni inconsulti, modulando la voce cercando una melodia.
Poi la ripeto, ossessivamente, finché non mi entra bene in testa, poi ci canto sopra frasi di senso spesso compiuto, cercando la rima...

Non capita solo a me vero?
Non sono il solo che si riduce in questo stato pietoso vero?

Che poi capita che quando scendi dal mezzo, sotto casa, che ti stai rimprovenrando da solo.
Capita, che mentre ti stai dicendo "Enrico ora smettila che non sei più da solo in macchina. La gente poi ti guarda male!"
Capita che ti giri e c'è un signore, di una certa età, che sta passando, e che, effettivamente, ti sta guardando molto male.

Che può fare uno in queste situazioni?
Personalmente, ieri, ho alzato la testa orgoglione e mi son messo a cantare a squarcia gola la canzone assolutamente senza senza ed infarcita di parolacce irripetibili (ebbene sì, solitamente finisce a parolacce parecchio scurrili).

Non mi sono girato ad osservare la reazione del signore piuttosto anziano.
Credo però si sia messo a correre vagamente terrorizzato.
Cavolo, l'avrei fatto anche io al suo posto!

Tornando al problema principale (l'occhio che balla) be... o mi riposo, oppure è un bel tumore al cervello.... E non pensiate che fare battute sui tumori al cervello sia di cattivo gusto...
Cioè, sì, è di cattivo gusto, ma quando ne hai avuto uno l'argomento è sdoganato in automatico...

In sostanza: IO posso farle certe battute, mentre per voi (almeno spero) l'argomento è precluso.

venerdì 27 aprile 2012

Vecchie glorie

Ti combinano un 25 aprile.
Programma: una bella braciolata fra amici.

Amici, quelli veri.

Vino, cibo, chiacchiere...


Tutti uguali ma tutti diversi.

Perché tu un pochino cambiato ti senti.
Perché di acqua sotto ai ponti ne è passata un mare.
Perché il tempo che vi ha visto uniti è stato molto, ma poi qualcosa è cambiato. Un poco vi siete persi.
Succede, capita.

Colpa di chi?
Di tutti e di nessuno.
Non ci sono colpe, si chiama vita e lo sappiamo tutti come è spesso la vita. E' bastarda.
E scopri "cose".
Che uno è "in dolce attesa", che l'altro cadendo da in bici quasi che ci rimette la milza o peggio, che i soliti son sempre i soliti e che tutti, in qualche modo, ci sentiamo più vecchi.

E ti chiedi come starebbero insieme ai tuoi "nuovi" di amici.
Sì perché nel frattempo tu sei "andato avanti". Anche loro l'hanno fatto.
E si parla di tutto e di niente.
E si sparla di tutti e di nessuno.

Avevamo tante, troppe cose da dirci per praticare il nostro sport preferito, ovvero sparlare degli assenti, ed allora ci siamo "sparlati" addosso l'uno con l'altro.
Ed è stato bello.
Un tuffo nel passato bello e buono con tanto di promesse per il futuro.
Rivedersi, presto.
Sentirsi più spesso.
La prossima volta da me.
No, meglio da me.

Si sono addirittura fatti discorsi "da persone adulte"! che a vederci come eravamo quasi venti anni fa a fare discorsi del genere ci saremmo presi vicendevolmente a calci in culo. E sì perché con qualcuno di loro la conoscenza è addirittura ventennale.

Io pensavo solo ad una cosa.
Egoisticamente, al solito.
Io voglio fare un'uscita solo uomini!
Sbevazzare come animali e celebrare degnamente gli antichi fasti.

Perché sarà vero che di acqua, sotto ai ponti, n'è passata un mare, ma di alcool, ai tempi, ne facemmo scorrere decisamente altrettanto.

Il primo che vomita perde!

Attese bloggose - Scrittura terapeutica

Non so vi è mai capitato di "non poter fare nulla".
Io sono, in questo preciso momento, in questa situazione.
Devo presentare un "prodotto", che non è finito, che è "Working in progress".
Avrei cose da fare, ma non posso di sicuro mettermi a farle ora, mentre aspetto di poter fare la mia "presentazione".
E sono teso, e devo scaricare la tensione in qualche maniera, e visto che non posso fumare una sigaretta ogni trenta secondi, scrivo....
Scrivo per me, ma ne approfitto e scrivo anche "per voi" e cerco di capire perché lo sto facendo.
Perché mi rilassa. Perché mi impegna la mente in attesa del disastro e del momentaccio.
Perché se non faccio così DEVO fumare una sigaretta ogni trenta secondi.... e non va bene...
Fra l'altro ho deciso che smetto, non ho ancora deciso quando, ma ho deciso "che... per ora mi faccio bastare questo.
E voglio una bici!
Ma questo è un altro progetto.
Parliamo di cose serie.
Scrivere per rilassarsi.
Oramai son giusto a questo fatidico punto.
Mi si acquieta la respirazione.
La tensione scema, ed io penso a cosa scrivo senza pensare ad altro, in una sorta di trance.

Attorno a me la tensione è palpabile, ma io sono calmo...
Oddio calmo. Calmo è un poco differente, ma ora come ora va bene...

Quantomeno non mi tremano le mani come tremano al mio "vicino di scrivania" che sta facendo cadere ogni oggetti che gli capita fra le mani...

Se va, va.
Se non va... vado a casa prima.

giovedì 26 aprile 2012

The Terminal - Recensione

Un Tom Hanks in grande forma, una Catherine Z Jones splendida, un cast di bravissimi attori, uno Steven Spielberg ispirato ed una storia buona.
Forse troppo.
Durante una sessione di zapping furibondo sui canali cinema di Sky mi ci sono imbattuto. L'ho preso iniziato da un 20 minuti, ma avendone il DVD ed essendo uno di quei film che ho visto parecchie volte (non 10 volte l'anno, al massimo una) la cosa non mi ha disturbato un granché.
Ho avuto un attimo di esitazione prima di decidere di guardalo, lo so che effetto mi fa... o almeno, ora lo so ed ho deciso di tenerne futura e sempiterna memoria.

Questo dannatissimo film buono buono buono mi fa piangere come una mamma orgogliona al matrimonio del figlio adorato.. tanto per dirne una.
L'ho già confessato in passato... ebbene sì, io piango di fronte a certe pellicole, mi imbarazzo di fronte alle scene di sesso spinto e provo vergogna per le immani figure di merda anche quando le fa un personaggio interpretato da un attore pagato per farle col sorriso sulle labbra.

Sono un caso "border line"? (che lo son che in italiano si dice "limite", ma "border line" mi piace di più in questa particolare situazione)
Da ricovero?

Che poi non è che piango proprio a dirotto.
Niente lacrimoni, intendiamoci. Ma occhi lucidi, una o due mezze lacrimuccie e singhiozzoni di commozione però sì.

E questo film, col suo buonismo assolutamente gratuito e spinto, mi scatena, una dietro l'altra, queste crisi di cui ho imparato a non avere vergogna.. .almeno di fronte ai più stretti.
Al cinema a vedere film del genere non ci vado... evitiamo di fare figuracce, meglio.

Però a casa lo guardo... e mi commuovo.
Ed ora ho capito il perché.
Dopo anni!

Credo sia perché sono allergico al buonismo spinto, ed in questo film ce n'è davvero tanto.
E gli antistaminici non funzionano.

mercoledì 25 aprile 2012

Chuck Palahniuk - People I like

Parlo di lui qui.
Be, non proprio "di lui" ma di una sua opera... o meglio.
Di un film tratto dal suo romanzo d'esordio.

Posso vantare il fatto di avere, nella mia libreria, se non tutti.. direi il 99% delle sue opere tradotte nell'italico idioma.

Gloriosa (perché poi) classe '62 ha quindi appena compiuto 50 anni e per festeggiare la cifra tonda non posso esimermi da fargli addosso un bel punto della situazione letteraria.

Ovviamente come puro e semplice ed affettuoso attestato di stima.
Ovviamente.
Mica perché lo invidio a morte.
Ovviamente no.
Chi io?
Mai e poi mai! Suvvia!

Ecco i suoi scritti in ordine cronologico (al solito la fonte è wikipedia)

Fight club (Fight Club, 1996) (Mondadori, 2003) (ISBN 978-88-04-50835-9)
Survivor (Survivor, 1999) (Mondadori, 1999) (ISBN 978-88-04-52137-2)
Invisible monsters (Invisible Monsters, 1999) (Mondadori, 2000) (ISBN 978-88-04-52136-5)
Soffocare (Choke, 2001) (Mondadori, 2002) (ISBN 978-88-04-52438-0)
Ninna nanna (Lullaby, 2002) (Mondadori, 2003) (ISBN 978-88-04-54997-0)
Diary (Diary, 2003) (Mondadori, 2004) (ISBN 978-88-04-57730-0)
Cavie (Haunted, 2005) (Mondadori, 2005) (ISBN 978-88-04-56151-4)
Rabbia. Una biografia orale di Buster Casey (Rant: An Oral Biography of Buster Casey, 2007) (Mondadori, 2007)(ISBN 978-88-04-58133-8)
Gang Bang (Snuff, 2008) (Mondadori, 2008) (ISBN 978-88-04-59112-2)
Pigmeo (Pygmy, 2009) (Mondadori, 2009) (ISBN 978-88-04-59384-3)
Senza veli (Tell All, 2010) (Mondadori, 2010) (ISBN 978-88-04-60382-5)
Dannazione (Damned, 2011) (Mondadori, 2011) (ISBN 978-88-04-61286-5)


Ora che posso dire di lui.
Il primo romanzo, parlo ovviamente di "Fight Club", oltre ad aver ispirato uno dei capolavori del cinema moderno (per me) è anche (ovviamente) il suo romanzo d'esordio! CHe dire! Chuck, sei partito alla grandissima! Bravo! E' così che si fa!

Il secondo, "Survivor",è in libreria... ma non me lo riord, quindi forse non deve essere tutto sto granché. In calo.

"Invisible Monster", anche lui in libreria, anche lui non lo ricordo. A questo punto però mi viene il dubbio che sia più un problema mnemonico mio che una dimenticanza dovuta alla mediocrità dell'opera. Da rispolverare per vedere se qualcosa emerge dall'abisso della memoria. Senza voto, ma non per cola tua Chuck.

Per "Soffocare" la storia è diversa.Aiuta il fatto che abbia visto di recente il film "tratto da...". Bellissimo il libro. fantastico il film con protagonista Sam Rockwell (avete presente? Moon, il genio della truffa...  Il miglio verde.. confessioni di una mente pericolosa... ci  piace un sacco lui). Bravo Chuck. 9+.

"Ninna nanna" me lo ricordo poco. Letto in un momento decisamente sbagliato (bimbo piccolo.. ed il libro parla di morti in culla) però bello. Avanto così.

"Diary" non ricordo, forse manca. Idem con "Cavie".... spiacente Chuck. credo sia un problema i stress nervoso dovuto al troppo lavoro.

"Rabbia"invece me lo ricordo! Eccome! Geniale! Anche per come è scritto! Consiglio vivamente! (Aspetto il film...)

"Gang Bang"...... Fantastico. Ambientato nel mondo del porno. Uno si aspetterebbe di tutto da un libro del genere ed invece poi succede che il lato "porno" passa in secondo piano e segui "la storia". Che a differenza dei film porno qui c'è. Mitico Chuck!

Che dire di "Pigmeo"? Altro esperimento letterario, di quelli che mi piacciono tanto. Interamente scritto sotto forma di sgrammaticati rapporti di intelligence. Semplicemente madornale.

"Senza Veli" invece mi ha lasciato un poco interdetto. Ricordo poco della trama. Ricordo però tristezza. un 6 e mezzo per l'impegno.

"Dannazione". Appena comprato, vi farò sapere.

Che dire in conclusione.
Chuck, sei bravo, ora posso anche ammetterlo. Certe cose che ho scritto (e che sto ancora scrivendo) sono ispirate "al peggio" di te... Meriti senza alcuna riserva il titolo di "People I Like".

martedì 24 aprile 2012

Leggere e correggere, leggere e correggere...

Leggere e correggere...
Importantissimo.
Nel senso di "Rileggersi e correggersi".. almeno 10 volte prima di pubblicarsi.
O di "darsi in pasto ad un lettore che probabilmente sarà assolutamente ipercritico nei tuoi confronti".

Cerchiamo di spiegarci meglio altrimenti non ci capite niente.

Ho dato ad un amico un "compendio" contenente tutti i miei racconti.
Tutta roba già pubblicata su queste pagine... lo stesso compendio lo avrete seguendo ne più ne meno che questo collegamento.
E per fare cosa ben fatta ho "impaginato" il tutto in un nuovo documento Word... e cosa ho scoperto?

Una miriade di errori!
Nel primo, il più vecchio, titolo "Solo" ne troverete a bizzeffe. (Non li correggo sul blog per ora, ma prima o poi dovrà farlo. Giuro, mi vergogno)
Tutti errori di battitura, parole smozzicate, lettere mischiate, niente di incomprensibile ad un qualsiasi word processor... ma mi ha fatto riflettere.

Quel particolare racconto nacque in pochissimo tempo.
E' stato scritto " di volata" e pubblicato così come''è venuto fuori.
Senza correzioni, senza riletture.
E si vede.

Certo, il "senso" del racconto c'è, ma davvero ho pubblicato roba con tutti questi errori?

Mai più.... MAI PIU'!

Una cosa però mi ha fatto riflettere, ovvero che nonostante tutti questi errori, sono gli errori di uno dei primi racconti pubblicati... e che vanno scemando.
Che stia, a tutti gli effetti, migliorando?

Fight Club - Recensione

In questa tornata di recensioni di film "retrò" non poteva che finirci un altro dei miei titolo preferiti.
Il titolo che mi ha fatto conoscere Edward Norton (che da allora è uno dei miei attori preferiti).
Il titolo che mi ha fatto capire quanto, come attore, possa essere bravo Brad Pitt (Prima lo consideravo un bambaccione tutto muscoli e niente cervello, anche se, devo ammetterlo, Seven qualche dubbio me l'aveva fatto già venire).
Il titolo che mi ha fatto capire che io non sono altro che la canticchiante merda del mondo.
Come voi.

E non offendetevi, se non avete visto il film non afferrerete il significato del velato insulto che vi siete appena beccati e quindi sarete costretti o a tenervelo (l'insulto) o a porre rimedio a questa incresciosa situazione andandolo a cercare per immediata  riparatrice visione.

Consiglio snack asciutti.
La visione, in certi frangenti, è decisamente splatter.
Laddove splatter indica semplicemente la copiosa presenza di liquidi organici color rosso sangue.
Il regista è tale David Fincher che qui a mio avviso da semplicemente il meglio di se.
La trama del film è assurdamente semplice quanto pazzescamente fuori di melone.
Non ci si poteva aspettare nulla di più dall'autore del libro da cui è stato tratto. Quel Chuck Palahniuk che presto o tardi finirà nella mia rubrica People I Like (Dannazione Chuck! possibile che uno possa sfornare un romanzo d'esordio come questo? Mi sento inadatto. mi sento fottutamente inadatto così!).

Torniamo alla trama.
Prendi il prototipo stressato, deluso, infelice e frustrato dalla vita di yuppie anni '90 e lo fai andare fuori di testa, ci metti un bel po' di "sana ed immotivata" violenza autodistruttiva. Condisci il tutto con scene talmente oscene ed assurde da rasentare il ridicolo.
Musica techno a sfondarti i timpani e sei quasi giunto al dunque.
C'è pure una storia d'amore!
Così anche le "femmine" saranno soddisfatte!

Scusate il sessismo, ho un figlio piccolo, la categorica distinzione in generi è entrata a far parte della mia vita: Cosa "da maschi" e cose "da femmine". Non ci siamo ancora arrivati, ma presto o tardi arriveremo a classificare anche le storie d'amore nei film.

Non che di storia d'amore "classica" si possa parlare.
Non c'è assolutamente nulla di convenzionale nel mondo in cui si svolge la storia.
Non c'è nessuna possibile catalogazione dei personaggi.
Tutti sono unici ma tutti, nessuno escluso, fanno parte della "canticchiante merda del mondo".

Voi e me inclusi.

Non potrete pensarla diversamente.

lunedì 23 aprile 2012

Trainspotting - Recensione

Capiamoci subito.
Questo è semplicemente, in assoluto, uno dei miei film preferiti in assolutissimamente troppo forever.


E' uno di quei film che guardo ciclicamente.
E' uno di quei film che guardo "almeno" 4 o 5 volte l'anno.


Sennò non sto per niente bene.


Ogni tanto mi chiama ed io devo guardarlo.


A volte lo "metto su" come semplice sottofondo mentre faccio altro, tanto lo conosco a memoria.


Prima le notizie "importanti".
Trainspotting è un film del 1996 (al solito, siamo sempre a recensire roba attuale ed appena uscita nelle sale...).
Produzione, ambientazione cast e tutto l'ambarad sono inglesi fino al midollo ed tutto il film è letteralmente intriso dello humour britannico che tanto ci piace. Nella sua versione più macabra e dark oltretutto. Una vera chicca.
Manna per il mio cinismo sopraffino.


Solo a parlarne mi vien voglia di guardarlo per la centesima volta, ma torniamo a noi.


Lo vidi la prima volta a scuola.
Ce lo fecero vedere come "attività extra scolastica" per sensibilizzarci e , credo, educarci sul problema della droga. O forse mi confondo con Schindler's List, altro filmone, avremo tempo e modo di parlarne.


Se dal secondo uscimmo tutti col magone e gli occhi pesti dal primo (Trainspotting) ne uscimmo con l'idea che la tossicodipendenza non fosse poi tutta questa brutta cosa. Anzi, eravamo tutti dell'idea che l'eroina fosse uno sballo assoluto cazzo!
Direi che il messaggio non era giunto. ma proprio per niente.


Lo rividi anni dopo e me ne innamorai perdutamente.
E' crudo. Un pugno nello stomaco dietro l'altro.
Con musiche eccezionali, tagli cinematografici da manuale, idee geniali ogni 4 scene, una trama stravagante e "completamente fuori". Come i protagonisti.
Ognuno assurdo. Ognuno, purtroppo, paurosamente realistico.


Poi il messaggio è arrivato.
Col tempo... con calma, ho capito anche il "lato serio" e drammatico.. chissà come mai certi aspetti, certe sfaccettature, a 16 anni, non le cogliemmo minimamente.


continua a leggere... (Trainspotting, analisi generazionale)

Ricercatori geniali

Leggetevi questo articolo...

Per coloro che non avessero voglia di abbandonare queste pagine passo al riassunto veloce.
Passare 11 ore al giorno seduti (aumenta il rischio di morte del 40%)
Passarne solo 8 invece "solo" del 20%
E a quanto pare andare in palestra un paio di volte la settimana non serve assolutamente a nulla.
Così dicono ricercatori vari.

A parte i numeri puri e le percentuali angoscianti... ma davvero avevamo bisogno che a dircelo fossero questi luminari?
Sul serio... a nessuno di voi era mai venuto in mente nulla di simile?

L'ho notato soltanto io o, recentemente, le ricerche "scientifiche" (o che si autodefiniscono tali) sono semplici conferme di quanto, in fondo, magari senza numeri precisi, sappiamo già di nostro?
Davvero avevamo bisogno che qualcuno ci dicesse che stare per troppo tempo seduti, non è cosa buona e  giusta?
Davvero avevamo bisogno di qualcuno che ci spiegasse che l'unico modo "corretto" per fare movimento è quello di farlo assiduamente, ogni giorno?

Credo sia la solita mancanza di fiducia.
Se le dico io queste cose, o meglio, qualcuno di accreditato buon senso, uno magari non ci crede... non si fida.
Ma se a dirlo sono "i professori dell'università Vattelapesca  International United" con numeri statistiche e tutto il resto... uno dovrebbe crederci di più?

Davvero è così?

Abbiamo davvero bisogno delle statistiche?
Non possiamo usare la testa per capire che, in effetti, è una cosa sensata e che se vogliamo farci del bene (o quantomeno evitare di farci troppo male) limitare le ore seduti e magari fare due passi tutti i giorni... Potrebbe essere in effetti una buona idea?

domenica 22 aprile 2012

La certezza dell'incertezza

Se ci pensate anche voi, al giorno d'oggi, di certezze ce ne sono davvero poche.
L'unica cosa di cui possiamo veramente essere certi è che, a tutti gli effetti, non possiamo essere certi di nulla.
Siamo certi che saremo incerti. Probabilmente per sempre.
C'è poco da stare allegri.
Incertezza economica, lavorativa, sociale, culturale, politica.
Quantomeno in Italia non c'è più nessuno di cui fidarsi ciecamente.
Non c'è più niente a cui affidare le nostre speranze.

Anche la fede c'ha abbandonato.
Anche la chiesa non è più quel baluardo di totale ed assoluta affidabilità che era un tempo.

Che fare allora?

Adattarsi per non soccombere.
Plasmarsi per non perire.
Ignorare per non sclerare.

Perché più uno ci pensa più uno è costretto a pensarci.
Quindi lasciamo perder l'argomento e parliamo di altro.

L'altra sera ho scritto.
Ero a pezzi, giornata decisamente pesante ed impegnativa, ma dopo una doccia ed una cena tranquilla mi sono ritrovato di fronte alla tastiera ed ho scritto.
Quasi 10 pagine (formato A4) di SPG che con questo balza a pagina 60 circa sul test di impaginazione (nuovo tunnel, a presto un post sull'argomento).

Sono ispirato.
Approfitto del momento.

Post più letti - TOP 10


Siamo davvero così arrabbiati, stanchi e desiderosi di assoldare un killer prezzolato per soddisfare, al posto nostro, i nostri violenti desideri di vendetta?







Guardate quest'altra immagine.
















Rappresenta nient'altro che un estratto delle statistiche di visite del blog nel quale sono riportate la parole chiave utilizzate dai motori di ricerca per "trovare" i vari post.

Siamo principalmente arrabbiati, poi cerchiamo di distrarci dalla noia che ci assale.
Noia che viviamo per mancanza di sentimenti.....

Non è mica un bel quadro.

Accludo i link ai post, casomai ve li foste persi.
http://cok7sette.blogspot.com/2011/12/sconfiggi-la-rabbia-in-12-comode.html
http://cok7sette.blogspot.com/2011/11/attila-lunno.html
http://cok7sette.blogspot.com/2011/11/dc-universe-online.html
http://cok7sette.blogspot.com/2012/02/sconfiggi-la-noia-in-13-mosse-astute.html
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sabato 21 aprile 2012

Ma, a che punto sono arrivato?

Me lo sono chiesto più di qualche volta, cercando di capire a che punto sono con, ad esempio, KIB.
Poi, mentre cerchi un qualcosa (che non ho trovato quindi si accettano suggerimenti) che ti conti le battute spazi inclusi di uno scritto ti ritrovi di fronte ad un documento che ti spiega le "regole" per l'impaginazione di un romanzo... ed io, avendone un bel pezzettone messo da parte, che potevo fare se non provarci?

E' venuto fuori che, in formato "tascabile" con caratteri giusti e tutto l'ambaradan sarei a pagine 270!
No ma dico!
270!
E sono a metà... forse a due terzi.. ancora non l'ho deciso / capito.
Nella peggiore delle ipotesi KIB potrebbe arrivare a "pesare" oltre le 400 pagine!
400!

Oddio, ma sono tante!
Va be, da lettore non mi spavento fino ad oltre le 600... ma da leggerle a scriverle... c'è un mucchio enorme, immane di differenza! Voi mi capirete!

Non ho mai avuto un obiettivo numerico quantificabile in pagine, ma già essere a 270 mi fa pensare che potrei, forse, iniziare seriamente a pensare di "chiuderla li".
Non nel senso di troncare, ma di "terminare".
Posso farcela?
Devo farcela!

Che è un obbligo oramai. Posso mica fermarmi a 270 pagine!
270.. son tante davvero e più ci penso più mi rendo conto che proprio che, che proprio mi tocca.
Ho ancora un quadernetto fitto fitto di scrittura incomprensibile in cui la storia continua, non finisce, ma continua.... però, a tutti gli effetti, non mi piace molto. Non mi convince. Non è allo stesso livello degli altri due.

Che fare?

Mi rileggo e continuo senza pensare quello che avevo scritto sul quadernetto (c'era un paio di scene davvero fighe a ben pensarci) o continuo a briglia sciolta?

In effetti le scene fighe potrei sempre recuperarle anche andando a briglia sciolta.
Però ora son preso da SPG!
Dannata disorganizzazione che mi fa iniziare cose nuove senza aver finito quelle già iniziate!
Devo iniziare a prendere appunti mi sa.

venerdì 20 aprile 2012

Piove, governo truffaldino - Decisioni da prendere


No, ora non piove più (anche se nuvole oscure s'addensano all'orizzonte), ma ha piovuto.
Per tutto il fine settimana.

Che dire, prima dell'arrivo del nano un fine settimana come questo ovvero freddo, umido e mortalmente noioso, sarebbe stato passato in toto sul divano a guardare film, giocare a videogiochi e mangiare schifezze.
Ora invece che tali attività ci sono precluse la noia è stata bandita ed abbiamo passato il fine settimana giocando giocando giocando e rispondendo a milioni di perché.

Noia bandita quindi, ottimo, ma riposo limitato, ma, sopratutto, problema principale:
Sonno minato!
Vedete, la settimana scorsa abbiamo approfittato del ponte di pasquetta, della scuola della bionda chiusa e di un paio di giorni di ferie miei per togliere, durante la nanna notturna, il pannolo al piccolo.

Be, non sta funzionando.
Lo svegliamo continuamente per farlo andare in bagno, ad ogni occasione, ma anche così lui continua a farne un fiume.
E lo tiri su, lo cambi, lo mandi in bagno a fare la pipì, lui si lamenta, nel frattempo rifai il lettino e poi lui non ci vuole entrare, vuole dormire nel lettone con noi (ma senza pannolo "verbonen!" che poi ci tocca rifare pure il lettone!)
Che fare dunque?!
Fare marcia indietro in nome della "sopravvivenza"?
Oppure continuare strenuamente?

Io stanotte mi sono espresso in favore del pannolo notturno.
La bionda, giustamente, volete mica che mi dia ragione così pronti via, dice :"E ma poi lo confondiamo!"

Ok, non calcoliamo che dormire 3 ore per notte confonde parecchio il sottoscritto, ma nell'ottica della sopravvivenza dovrebbe riuscire a comprendere il mio punto di vista.

Io voto pannolo notturno.
Esprimo il mio parere favorevole ad un passo indietro.
Operazione no "pannolo no more" fallita, rimandata a data da destinarsi.
Almeno per me.

Ci riproviamo fra un po, quando farà molto più caldo, quando pigiami, lenzuoli, coperte, cuscini asciugheranno ad un ritmo accettabile.
Ebbene sì, il nano piscia come Grisù il pompiere.
Circolarmente e con un raggio d'azione di svariati metri.

P.S.
E invece abbiamo continuato!
E forse ce la facciamo!
Dico forse... 

Metereopatia

Cielo plumbeo.
Pioggerellina fine e fastidiosa.
Nuvole basse.
E ti scopri meteoropatico.
Sei di umore pessimo, giri imbronciato e ringhi.
A chiunque incontri sulla tua strada.
Per tutti hai un parola acida e cattiva.
Sei burbero e scontroso.

Poi spunta il sole e capisci che non è che sei meteoropatico.

E' solo l'ennesima giornata di merda.

Testa bassa e pedalare.

giovedì 19 aprile 2012

Ingegneria acuta, un male incurabile.

Ho degli amici ingegneri.
Gente laureata in ingegneria...
Detentori del titolo di "dottore magistrale in ingegneria"
Ho degli amici che, oltre ad essere ingegneri, sono "anche" architetti....

Ma nessuno di loro, spero, soffre della sindrome comunemente detta "Ingegneria acuta".

L'ingegnere che ne soffre accusa sintomi inequivocabili.
Il principale è quello che non gli permette di comprendere nessun concetto che non sia espresso in uno dei probabilmente molti manuali che ha dovuto studiare per ottenere il suo titolo.
Manuali dai quali ha contratto questo tremendo virus.

A livello microbiologico o squisitamente fisiologico, l'ingegnere colpito da questo virus accusa un'irrigidimento totale nella corteccia cerebrale tale da rendere il cervello completamente impermeabile e, nei secoli dei secoli, mantenendo inalterabile "ad eternam" le connessioni neurali del soggetto rendendolo, quindi, "idealmente immutabile".

La ricerca medica sta facendo passi da gigante per curare questo male.
Esistono in effetti miriadi di modi per "scalfire" la corazza diamantina il cui si trasforma questo "scudo" che si frappone fra il cervello del malcapitato e le idee che lo circondano.
A partire da tutte le possibili accezioni del termine "arte" per finire con quelli definibili come "letteratura".
Passando per tutte le possibili varianti intermedie.

Essendo però non enumericamente (esiste?) esplicabili il malcapitato, il più delle volte, osserva senza vedere ne tanto meno comprendere. Manco ci prova. Non può provarci.

Inoltre, il povero derelitto, si ritrova a non poter assimilare nessun concetto estraneo alla sua formazione culturale granitica,sebbene questi siano oggettivamente corretti e sensati.

Non sarà quindi in grado di memorizzare ed incamerare informazioni magari importanti e vitali per il lavoro di un altro individuo che magari, non essendo affetto da tale terribile male, sarà costretto a spiegare continuamente e probabilmente per sempre gli stessi concetti, probabilmente fino al suo suicidio.
Non dell'ingegnere, del malcapitato collaboratore. Ovviamente.
L'ingegnere non sarà mai cosciente delle proprie "mancanze".

L'unica speranza per il collaboratore, per la sua sopravvivenza, risiede però nella letteratura.
Se infatti egli scrivesse un "manuale" contenente tutte le informazioni necessarie all'ingegnere per comprendere tutto il comprensibile, probabilmente, allora, l'ingegnere potrebbe decidere di "accettare" tali informazioni.

Ma questa è soltanto un'ipotesi.

Diabolici - Diablo III su consolle?

A ben cercare la cosa è già stata annunciata, disannunciata, negata, confermata, bollata come mera eresia o favola per poi essere nuovamente confermata e via così che si ricomincia almeno un centinaio di teste.. e tutti riportano rumors o voci o sentito dire più o meno autorevoli.

Parliamo del tanto paventato porting per consolle del tanto atteso nuovo capitolo della diabolica saga di Blizzard.
Diablo III è in arrivo... ma per molto tempo s'è detto "Solo su PC2".

E poi, con l'avvicinarsi dell'uscita del prodotto per le piattaforme x86, è iniziato il marasma.
Si fa, non si fa....

Io personalmente non sono nemmeno tanto interessato al gioco in questione, ma una cosa posso dirla:
Non si può non fare.
Troppe consolle in giro.
Parliamo di milioni di potenziali clienti snobbati a piè pari senza nemmeno provarci...
Quante copie non venderebbero se non lo facessero?

Il mercato occupato dalle sole consolle casalinghe è, a tutti gli effetti, economicamente parlando, NON ignorabile.
Fa troppa gola. I numeri sono troppo grandi. Parliamo di potenziali milioni di copie non vendute.
Può decretare la differenza fra un successo ed un fallimento.

E poi... non possono non farlo perché, a tutti gli effetti, per quanto faccia lo snob.... Non vedo l'ora!

mercoledì 18 aprile 2012

il signor Muller...

Grazie ad una segnalazione di CN.


Il sig. MULLER... ricordate? fare l’amore con il sapore...


Il Sig. Müller viene da Aretsried che sta in Baviera, quindi giù nel Sud.


Il Sig. Müller è un imprenditore, e ciò che viene prodotto nelle sue fabbriche sicuramente l'avete già visto nei supermercati. Infatti produce tante cose che sono fatte di latte.
Insomma, veramente sono le mucche che fanno il latte, ma il Sig. Müller lo impacchetta bene e fa in modo che arrivi nel supermercato dove voi, dopo, lo potete comprare.
Siccome il Sig. Müller è un imprenditore, ha pensato di intraprendere qualcosa e ha costruito una fabbrica. Più precisamente, la costruisce nella Sassonia, nell'Est.


In fondo, a nessuno serve una nuova fabbrica di latte perché ce ne sono già troppe che già producono troppi latticini. Ma il Sig. Müller l'ha costruita lo stesso.


E siccome nella Sassonia la gente è povera e non trova lavoro, lo stato da soldi a chi costruisce nuove fabbriche.


Infatti, di posti di lavoro, a differenza del latte, non ce ne sono mai abbastanza.
Quindi il Sig. Müller ha compilato una domanda, l'ha portata alla posta e l'ha spedita.
Poi, qualche giorno dopo, la regione Sassonia e l'Unione Europea da Bruxelles gli hanno mandato un assegno di 70 milioni di Euro, sette zeri, quindi tantissimi soldi, molto più di quanto entri nel vostro salvadanaio.
Il Sig. Müller, dunque, ha costruito la sua nuova fabbrica ed ha assunto 158 persone.


Evviva il Signor Müller!


Quando la fabbrica del Sig. Müller poi ha prodotto tanti latticini, lui si è accorto che non riusciva a venderli tutti, poiché ci sono già troppe fabbriche e latticini : insomma, in fondo lo sapeva già prima, ed anche i signori della regione Sassonia e dell'Unione Europea già lo sapevano, anche perché veramente non è un segreto e i soldi glieli hanno dati lo stesso, non i loro soldi, i vostri.


Sembra strano, ma è così.
Allora, cosa ha fatto il Sig. Müller?
Su in Bassa Sassonia, abbastanza lontano nel nord, il Sig. Müller ha un'altra fabbrica che stava lì da 85 anni, comprata a un certo punto da Müller.
Siccome ora c'era la bella fabbrica nuova in Sassonia, lui non aveva più bisogno di quella vecchia in Bassa Sassonia, l'ha chiusa e 175 persone hanno perso il lavoro.


Se siete stati attenti avrete già notato che Müller ha eliminato 17 posti di lavoro in più di quanti ne avesse creato.
Per fare questo, ha PRESO 70 milioni di Euro.
Se dividete per 17 i 70 milioni saprete che il Sig. Müller per ogni posto di lavoro eliminato ha preso più di 4 milioni di Euro.
Eccolo come ride... certo, solo quando nessuno guarda, perché di solito con faccia molto triste, racconta a tutti quanto sta male.


Ma Müller non se ne sta certo lì seduto ad aspettare cosa succede, ma pensa, anzi, a come stare meglio.


Dovete sapere che è risparmiatore e sicuramente conoscete i suoi contenitori del latte.
E' buono e ci entravano 500 ml, cioè mezzo litro di latte.
Da un po’ di tempo, comunque, il Sig. Müller il suo latte lo vende in belle bottiglie, non più in confezioni di carta.
Le bottiglie sono pratiche perché si fanno richiudere e sono belline.
Comunque, dentro ora ci sono soltanto 400 ml ma costano lo stesso.


Così risparmia il Sig. Müller - e risparmiare è una virtù, lo sappiamo tutti.


Se ora volete sapere perchè gente come Müller non viene appesa all'albero più vicino, allora vi devo dire che queste cose semplicemente non si fanno.
La prossima volta, però, che siete al supermercato, lasciate semplicemente nello scaffale le cose del Sig. Müller e comprate altre marche.
Sono ugualmente buone e spesso costano anche di meno, e FORSE (?) sono prodotte da un imprenditore che nel termine "responsabilità sociale" vede ancora un senso.


Ora mi viene in mente che il Sig. Müller vuole anche risparmiare sulle tasse di successione e ha deciso di trasferire la sua residenza in Austria.
Se anche voi siete dell'opinione che un comportamento così da sfruttatore non sia bello, mandate questa mail in giro per l''Europa per dire a tutti dove finiscono le loro tasse pagate faticosamente.


Già, dimenticavo di dire a tutti coloro che ancora non lo sanno:
Müller appoggia la NPD partito nazionaldemocratico della Germania, (cioè neonazista), in quanto a capo ci sono suoi cari amici.


Un altro motivo per lasciare le sue cose negli scaffali!

Adoro i piani ben riusciti - Nessun piano può resistere al master

Siamo pochi, male addestrati, poco armati e non andiamo manco troppo d'accordo , ma abbiamo un piano.
Un piano articolato in 7 punti.
Meticolosamente concepito, splendidamente illustrato, geniale ma semplice.
Basato sui principi fondamentali della tattica militare.
"Divide et impera" sommato alla mossa del "diamo fuoco a tutto e scateniamo l'inferno".


Va be, magari il secondo non è proprio nel manuale del perfetto guerriero, ma di norma funziona.

O dovrebbe.


Nel nostro piano però non abbiamo considerato il contro rematore.
Colui che, se fosse stato in barca coi fratelli Abbagnale nel "Due con" avrebbe dato loro il ritmo sbagliato, girato a casaccio il timone ed avrebbe riempito di buchi il fondo dell'imbarcazione.
E se avesse avuto un cazzo di remo avrebbe di certo remato al contrario.
Come se non bastasse l'assoluta mancanza di aerodinamicità del suo profilo cranico.

Parlo del "Master".
Figura mitologica dal ruolo forse mai  affrontato con la dovuta perizia di dettagli ed, ovviamente, insulti.

Che poi è il suo lavoro, sfasciarci i piani. E' quello che deve fare "per contratto" ed il bello è che noi lo sappiamo, ma andiamo avanti a provarci, imperterriti.

Tanto che mi viene un dubbio.
Non sarà mica che non è lui ad essere super intelligente e fetente quanto noi che siamo una manica di decerebrati senza futuro ne ispirazione alcuna?

Anche questo è possibile.

Come reagire ad un complimento

Capita di rado...ma capita.
Che ti fanno un complimento intendo.
Che ti dicono "sei professionale".
Che ti dicono "sei in gamba". (No questo non me l'hanno detto, ma "professionale" sì.)

Anzi... a ben pensarci capita così di rado che quando ti capita non sai nemmeno più come reagire.
O almeno IO non so bene come reagire.

Proviamo ad arrivarci.
Prima di tutto definiamo "complimento":

Che sembra poco, ma è molto.

Per farti un complimento in primo luogo una persona deve esporre un giudizio sul tuo operato.
In più, facendo un complimento, la persona "si espone" in prima persona.
Definisce se stessa e le proprie idee. Le proprie sensazioni. Dicendo che una tal cosa "le piace" essa definisce se stessa rispecchiandosi nell'oggetto del complimento stesso.

Un complimento "motivato" indica la capacità di concepire un giudizio sulla base delle proprie idee ed esperienze.
E non crediate che sia una cosa semplice.
CI vuole un cervello funzionante, anche solo in parte per "giudicare" me, per fare una cosa del genere. Ma comunque ci vuole!
Ce l'hanno mica tutti un cervello funzionante!

Va be, c'è sempre la possibilità che il complimento sia insincero. La sincerità è un altro requisito necessario perché un complimento sia tale e non una semplice presa per il culo.

Assumendo che lo sia (sincero) allora noi che lo riceviamo come reagiamo?
Le rarissime volte che capita ovviamente.
Be, l'educazione e l'etichetta suggeriscono pacati ringraziamenti.

L'entusiasmo del momento potrebbe anche spingervi ad esporvi in manifestazioni di gioia che vanno dal mero gongolamento al giubilo incontrollato con tanto di Ola da stadio, ma non è un atteggiamento consigliato.
La vostra "professionalità" potrebbe uscirne definitivamente lesa ed il vostro lavoro andrebbe interamente sprecato.

Meglio ringraziare pacatamente, fare il modesto o il sorpreso, domandare cosa ha portato quella persona ad esprimere quel giudizio, ascoltare pacatamente ed una volta terminato il tutto...
Alzarvi chiedendo il permesso, recarvi in bagno od in altro luogo appartato e poi....

ESULTARE A PIENI POLMONI!

Ok... il mio ego ha bisogno di continue conferme.. gli basta davvero poco... povero cucciolo di diavolo della Tazmania...

Skyrim patch 1.5 - Un applauso (Sarcasmo mode ON) alla Bethesda

Leggete qui che poi vi spiego. 

Per in non anglofoni...
Il "problemino" è che, dopo il fantastico aggiornamento tanto paventato (che, ricordo, aveva fra le sue novità più esaltanti un "miglioramento delle transizioni in acqua") succede che se avete una Ps3 ed il gioco aggiornato, tuffandovi bellamente nell'acqua di un ruscello per rinfrancarvi dopo l'ennesima lotta all'ultimo sangue, vi ritroverete col gioco totalmente congelato. bloccato. KAPUT!
Unico modo per sbloccare la situazione un bel resettone alla consolle.

C'è chi dice di aver già trovato una soluzione. Grazie tante, ci proverò.... ma... io mi faccio una domanda.
Da programmatore a programmatore.
BETHESDA!
Cazzo ma le provate le cose?

E non venitemi a dire che l'avete provata solo su una nuova installazione che di per se è una puttanata colossale.
Trattasi di "aggiornamento".
E come tale deve essere provato, a mio avviso.
O mi sbaglio?

Ma siamo di nuovo qui a parlare del fatto che NON PROVATE le cose che fate?!?!
Ma vi sembra logico?
Che è ormai chiaro a tutti... non le provate o se le provate lo face usando piattaforme biologiche non a disposizione dell'utente finale.
IL CULO!

martedì 17 aprile 2012

Niccolò Ammaniti - Mail non spedite

Inauguro qui una nuova sezione fra le poche finora proposte (ok , ok, la cosa mi sta un attimo prendendo la mano, ma questa mi pare una buona idea quindi vado avanti).. ovvero.
Le mail non spedite.
Quante volte vi è capitato di immaginare di scrivere una lettere a qualcuno?
Che sò... un attore, un politico, una persona famose, un personaggio stimato, un essere umano profondamente odiato.
Quante domande inespresse. quanti dubbi.

Ho deciso che non è giusto tenersi tutto dentro e quindi, spinto dalle mie attuali letture, ho deciso non solo di scrivere post, ma anche, poi, se ne avrò il coraggio, di spedirlo al legittimo destinatario.

Caro Niccolò,  
in primo luogo mi scuso per le confidenze che mi prenderò in questa mia, ma non sono abituato a farmi carico di troppi formalismi, quindi... Niccolò, scusa in anticipo.
mi scuso anche per il "tu" ma visto che mi toccherà, nelle prossime righe, insultarti, preferisco un atteggiamento più schietto e diretto. Mi capirai.

Premetto che non ho letto tutti i tuoi libri, per ora sono fermo a "Come Dio comanda", "Che la festa cominci" e, tutt'ora in fase di lettura la raccolta di racconti "Fango".
Ma essendo oramai quasi alla metà della tua bibliografia sono giunto al punto in cui DEVO farti delle domande.

La prima fra tutte è: "Ma sei fuori?!"

Scusa, ma è davvero la prima reazione.
Dopo "Come Dio comanda" m'ero fatto un'idea su dite, poi completamente smentita da "Che la festa cominci"... ed ora, con "Fango" mi hai davvero fatto "sbarellare"... come dicono i giovani.
Niccolò! Dai! Non puoi fare così!
O meglio.. continua così che vai forte!
Completamente spiazzato!

E mi piace, ma non capisco.
Uno crede che leggendo gli scritti di un'altra persona possa arrivare a conoscerla o,quantomeno, ad immaginarsela.
Ora quello che ho letto finora scritto "da te" mi restituisce due immagini completamente contrapposte che non riesco assolutamente a conciliare.
Chi sei tu?
O meglio, cosa?
Un aspirante serial killer psicopatico oppure un tipo simpatico ed affabile al quale piace (forse in maniera un poco "spinta") scherzare?
Sei un pazzo o un compagnone?

Ma sopratutto.... da "scrittore a scrittore" (ebbene sì, ho velleità in questa direzione) come hai fatto a farti pubblicare?
Quali "ganci" avevi?
Come hai fatto a farti conoscere al pubblico?
Scusa, do per scontato che tu ti sia fatto conoscere proprio grazie alle tue conoscenze non non grazie al tuo innegabile talento... ma sai, siamo in Italia...

Torniamo a botta sulle domande!
Parlando di "Fango"... prima di tutto ti dico che non sono un fan dei racconti... li scrivo, e scriverli mi da una certa soddisfazione, ma leggerli. No leggerli no.
Sono troppo brevi ed essendolo non soddisfano il lettore accanito che c'è in me, ma leggendo i tuoi ho capito che forse mi sbagliavo.
Il primo ("L'ultimo capodanno dell'umanità" NDR) l'ho trovato esilarante. Fantastico. Decadente e divertente.
Il secondo ("Orgoglio"? Ma forse mi sbaglio) assolutamente angosciante.
Non so se è un effetto voluto, ma mi sono immedesimato, e non nelle ragazze.
Colpa di quel "noi" narrante immagino.
Atroce.

Come ti barcameni con questi radicali cambi di stile e genere?
Si perché il primo (per me) è commedia. Macabra, ma commedia.
Il secondo (perdona il francese) "manco per il cazzo".

Io stesso cerco di non rinchiudermi in un genere, ma... tu cosa preferisci?
Come ti senti a scrivere certe cose?
Io, quando scrivo di certe situazioni decisamente poco simpatiche (Es, ombrellone in un occhio di "Orgoglio") poi come ti rapporti con te stesso?
mi spiego meglio.
In una storia che sto scrivendo un rapitore fa "robe brutte brutte brutte" ad una ragazza sua ostaggio.
Una cosa è immaginare certe cose. trattasi poi di fantasie sadomaso tutto sommato soft, forse, ma una volta scritte, messe neo su bianco, mi son guardato poi allo specchio chiedendomi.
Chi sei tu?
Un pazzo o che altro?

E così torniamo alla prima domanda.
E abbiamo chiuso il cerchio.

Cordialmente pongo,
Distinti saluti

Enrico Oricco
P.S.
Se può interessarti ecco il link al mio blog...
Ogni eventuale suggerimento sarebbe decisamente ben accetto.
Sopratutto per quanto concerne la sezione "Racconti"

lunedì 16 aprile 2012

Io voglio crescere!

Ci sono poche frasi che mi mettono tristezza... e questa è una di quelle.
"Voglio crescere!"
Se a dirla è tuo figlio che ha solo tre anni ti viene da pensare... MI voene da pensare.
"Papo, hai tutto il tempo di questo mondo"
E poi...
"Papo, godila questa tua età"
E ancora...
"Papo, sii bimbo per sempre"

Vedete, sotto sotto sono un tenerone!
Ma il succo del discorso è un altro.
il succo è che anche io voglio crescere. o meglio, voglio evolvere.
Voglio cambiare.
Per me, ma anche per lui.
Perché possa crescere più lentamente, più tranquillo... e per fare in modo che io non mi perda nulla o quasi di questo processo.
Ho degli obiettivi e lui è uno di questi.
Voglio che sia felice, voglio che sia sano...

Ci penso e non ci dormo... oddio, ci dormo, ma ci penso.
Sono preoccupazioni da adulto, son pensieri.
Tutte cose che lui non immagina nemmeno che esistano.
Responsabilità, soldi, pensieri parole opere ed omissioni.
La pesantezza di essere diventato "grande".
La certezza che il mondo non è affatto un'isola fata popolata da pirati tutto sommato innocui.

Son pensieri da grande, da adulto, e vorrei che lui non li avesse mai, vorrei che lui avesse un'infanzia serena, felice.
Fortunatamente siamo in due a volere le stesse cose, o quasi, e vorrei che concentrasse su di me la sua scarsissima attenzione per il tempo necessario a spiegargli tutto questo.
Che non deve avere fretta.
Che crescerà, a conti fatti, troppo in fretta... magari non per lui ma per me, per noi, sarà di certo così.

Oddio, temo il giorno in cui non sarò più il suo migliore amico.
Temo il giorno in cui, rientrato dal lavoro, non mi correrà più incontro sorridente gridando "Papi!"

Lo so che arriverà.

"Papo, per piacere, non avere tutta questa fretta"